Parrocchia
di Campolongo in Conegliano |
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anno
15 n. 06
01.
01. 2006 |
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IL
SIGNORE VI CONCEDA PACE
I
sacerdoti ebrei benedicevano con questo augurio gli Israeliti e
noi continuiamo a farlo il primo giorno dell’anno nuovo.
Benedire
qualcuno è augurargli il bene ed è anche riconoscere che la
felicità di una persona non dipende solo da lei.
Il
vangelo annuncia che la nascita di Gesù porta nei cieli la gloria
che Dio attendeva e in terra la pace che manca agli uomini.
Perché
e in che modo Gesù porta la pace?
Gesù
non è nato “nella forma di Dio”, né come un signore né
nelle case dei ricchi, né nelle cerchie dei sapienti.
Era
un bambino come quelli che, vicino a Betlemme, i pastori mettevano
a riscaldare in una mangiatoia nelle notti fredde.
E
quei pastori non erano i padroni del gregge ma i servi mandati a
passare le notti all’addiaccio per custodirlo.
Gesù
era come loro, un bambino figlio di due servi del Signore, venuto
ad annunciare fin dalla nascita che la pace sarebbe fiorita dove
non ci fossero più poveri e ricchi, servi e padroni, ignoranti e
sapienti ma tutti fossero amici. Come egli chiama i suoi
discepoli.
All’inizio
del nuovo anno sono contento di darvi nella liturgia la
benedizione del Signore, che vi augura la pace, quella portata da
Gesù, bambino e servo, indicato da Dio stesso come segno e
primizia della pace che la terra attende da sempre.
Don Carlo
COSTRUIRE
LA PACE
La
liturgia odierna apre l’anno nuovo proclamando nella prima
lettura una solenne benedizione, pronunciata dai sacerdoti sulla
assemblea, che dice così: «Ti benedica il Signore e ti protegga.
Il Signore faccia brillare il suo volto su di te e ti sia
propizio. Il Signore rivolga su di te il suo volto e ti conceda
pace”.
Dio
benedice con il suo volto donando pace e protezione.
Il
tempo di Natale è attraversato dagli eventi di violenza che hanno
accompagnato la nascita di Gesù e gli inizi della Chiesa:
l’uccisione dei bambini innocenti di Betlemme, l’esilio di Gesù
in Egitto, il martirio di Stefano e le persecuzioni.
Essi
prefigurano le oppressione e le violenze che accompagnano sempre
il cammino del regno di Dio sulla terra.
Anche
oggi, mentre risuona l’annuncio della pace, tragici fatti
insanguinano la nostra storia, come il terrorismo e la guerra in
Palestina, in Iraq, in Africa, in estremo Oriente.
Ci
chiediamo come l’essere umano possa diventare così crudele e
che cosa genera risentimenti e odio così grandi tra i popoli.
Interroghiamoci e interroghiamo Dio sul perché di queste cose,
per imparare ad essere uomini di pace.
La
violenza ha permeato l’umanità fin dall’inizio, quando Caino
uccise Abele. Ma subito Dio dichiarò che chi uccide va incontro a
una vendetta sette volte più grande. E Gesù ci insegnerà a non
opporci al malvagio ma a porgere la guancia a chi ci percuote.
Contro
la violenza serve la non-violenza, il perseguire la verità
rifiutando la vendetta, perché il tentativo di distruggere il
male con altro male produce una spirale di violenza senza fine.
Le
cause del male stanno nel cuore di coloro che convivono con
l’ingiustizia. Gesù ha proclamato le beatitudini per insegnarci
a cercare i segni della violenza in noi stessi e a rimuoverli.
I
miti, i misericordiosi, gli operatori di pace, gli assetati di
giustizia vincono il male con il bene.
Abbiamo
in noi un grande bisogno di pace. Per trovarla dobbiamo aprirci al
dialogo, alle diversità e a gesti di perdono e di amicizia.
La
pace è un dono di Dio che sta nel cuore della rivelazione.
La
pace è il più grande bene, perché è la somma di tutti i beni,
un bene che l’uomo non è capace di ottenere da solo.
La
liturgia odierna ci insegna che pace viene dall’alto.
La
benedizione rivolta all’assemblea liturgica assicura che la pace
viene concessa dal Signore.
E
Gesù dice ai suoi discepoli: «Vi lascio la pace, vi do la mia
pace».
Preghiamo
per la pace da soli o partecipando alla veglia per la pace che
ogni anno, in questo giorno, la diocesi celebra a Conegliano.
PROFEZIA
E SPERANZA
La Chiesa non può essere invadente e parziale nelle cose
umane e deve affinare sempre di più la sua spiritualità,
distaccandosi da ogni interesse economico e politico, senza
tuttavia essere neutrale di fronte al bene e al male.
La strada che percorre il cristiano non è la neutralità
o la diplomazia ma la profezia, perché ogni discepolo di Gesù ha
il compito di fare in modo che le realtà terrene progrediscano
secondo il disegno di Dio.
La Chiesa è chiamata ad incarnare e promuovere la povertà
e la solidarietà tra gli uomini, pur sapendo che la profezia non
è mai stata amata e che incontra ovunque dissensi e persecuzioni.
Ma essa è un’urgenza del regno dei cieli.
Meglio essere criticati per un comportamento conforme al
vangelo, piuttosto che non dare il nostro contributo perché il
regno di Dio cresca sulla terra nel nostro tempo.
Gesù ha insegnato ai suoi discepoli: “Beati voi quando
vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni
sorta di male contro di voi per causa mia”.
La profezia promuove la causa di Gesù e la salvezza del
mondo. La voce profetica dei testimoni di Cristo, discreta e
tenace, aiuta i credenti a cercare prima di tutto il regno di Dio
e stimola i poveri e le vittime della violenza a sperare nel
futuro promesso da Dio agli uomini che egli ama.
E’ speranza per la Chiesa e per l’umanità.
CALENDARIO
LITURGICO |
Maria madre di Dio
Nm. 6,22-27; Gal. 4,4-7;
anno B
Lc. 2,16-21
1° salterio
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Martedì
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3
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8.30
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memoria
di Granziera Natale e Donadel Ermenegilda
memoria
di Antiga Ersilia
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Mercoledì
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4
|
8.30
|
memoria
di tutti i defunti
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Venerdì
Epifania del Signore
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6
|
9.00
10.30
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memoria
di tutti i defunti
memoria
di Papa Andrea
|
Sabato
|
7
|
18.30
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memoria
def. famiglia Ghirardi Giacomo
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Domenica
Battesimo
del Signore
Is.
55,1-11
1
Gv. 5,1-9
Mc.
1,7-11
|
8
|
9.00
10.30
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memoria
di Santantonio Emilio
memoria
di Boscarato Roberto e Lina
memoria
di tutti i defunti
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Mercoledì 4
gennaio la Santa Messa è
alle ore 8.30
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Giovedì 5
la Santa Messa non viene celebrata
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Giovedì sera
non c’è la Messa festiva.
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Venerdì 6
celebriamo l’Epifania del
Signore. Le Sante Messe hanno
l’orario festivo.
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Domenica 8 gennaio,
alla Messa delle ore 10.30, celebriamo
il battesimo di cinque bambini.
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CALENDARIO
PASTORALE
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Continua
la recita dei Vespri
in Cappella.
Questa
settimana
il lunedì,
il martedì e il mercoledì, alle ore 19.00.
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Domenica
1° gennaio alle ore 20.30,
alla
Madonna delle Grazie a Conegliano,
Veglia
diocesana per la pace
presieduta
dal Vescovo.
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Dal
4 al 7 gennaio
i
giovani partecipano
al
camposcuola a Spert d’Alpago.
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Il catechismo riprende
lunedì
9 gennaio 2006.
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L’incontro
dei genitori
di
1° e di 2°elementare
sarà
sabato 14 gennaio
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L’Oratorio
riprende
sabato
14 gennaio
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Nel
segno della tua benedizione, o Padre,
tutta
la nostra vita
si
renda disponibile ad accogliere il dono di tuo Figlio
Gesù.
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