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Parrocchia
di Campolongo in Conegliano |
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anno
20 n. 23
01.
05. 2011
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La
Croce, speranza di liberazione
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Abbiamo
appena celebrato i riti pasquali della Settimana Santa, nei quali il
Popolo di Dio ha rivissuto il mistero della sofferenza, della morte
e della Risurrezione del nostro Signore.
La
passione di Gesù segna l’irruzione di Dio nella storia umana e
della sofferenza umana nel cuore di Dio.
Le
braccia aperte del Crocifisso sono un invito a praticare
l’ospitalità e l’accoglienza e un richiamo a chinarsi sul
Cristo incappato nei ladroni e a farsi carico di lui. L’attenzione
al Cristo sofferente è attenzione al grido dei poveri e dei
sofferenti. Ma le braccia del crocifisso sono anche un abbraccio a
tutta la creazione, non ancora redenta, perché minacciata dalla
aggressione dell’uomo e ferita da un uso distorto delle sue
risorse. Gettata nella caducità, coinvolta nel gemito della
sofferenza, essa è protesa verso la liberazione e partecipa al
momento supremo della morte del suo Creatore: Si fece buio su tutta la terra, perché il sole si era eclissato. (Lc
23, 44-45).
Il
crocifisso è speranza di liberazione per l’umanità e per il
cosmo.
La
Risurrezione è promessa di rinnovamento per tutto il creato.
La
salvezza non è per l’uomo soltanto, perché non è salvezza dal mondo ma salvezza con
il mondo.
Infatti,
o ci salviamo con la creazione, o non ci salviamo.
Nel
fare memoria della passione di Gesù, il cristiano si assume la
responsabilità della cura dell’uomo e del creato, perché Dio li
sta rinnovando nel cammino della storia.
Elio
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Cattolici,
svegliatevi dal
sonno!
«Per i cattolici italiani è giunto il tempo di
un severo esame di coscienza. Quali responsabilità di fronte ai
guasti della vita pubblica che si fanno ogni giorno più gravi? E
non parlo solo dei quotidiani scandali che riempiono le pagine di
cronaca. Parlo del degrado della vita politica e della tranquilla
accettazione di un metodo di governo che promette illusione e
lascia affogare il Paese nella «monnezza». Non solo a Napoli e a
Palermo, ma dovunque si vive di malaffare, di illegalità, di
soprusi.
Come hanno reagito i cattolici all'indegno
trattamento riservato a migliaia di migranti (tra cui tanti
profughi) respinti in veri campi di concentramento?
Invece di reagire all'operato del governo, hanno
applaudito o tacitamente acconsentito, preferendo difendere il
loro risicato benessere, che si fa ogni giorno più precario.
Chi ha levato la voce contro una situazione del
lavoro che vede disoccupati migliaia di giovani e costringe tanti
operai a sopravvivere con la cassa integrazione?
Non
è sufficiente tenere in regola i conti dello Stato. Questo può
farlo qualunque buon ragioniere. È urgente un'azione che ponga
fine agli squilibri esistenti tra chi ha molto (in alcuni casi,
troppo) e chi non ha niente, tra chi sguazza nel lusso e chi
stenta a mettere insieme quanto serve per le quotidiane necessità.
Abbiamo detto molte belle parole, ma non abbiamo
avuto il coraggio di denunciare i mali di un capitalismo
globalizzato, che aumenta i dividendi delle anomalie finanziarie
(vere centrali di ingiustizia) e tratta gli operai come merce di
scambio.
Quanti cattolici che si riempiono la bocca di
dottrina sociale cristiana sono pronti ad impegnarsi di persona,
non per la conquista di un pezzo di potere, ma per un cambiamento
che ponga al centro del dibattito i temi della pace, del disarmo,
della solidarietà?
È giusto difendere la vita dall'inizio alla sua
conclusione. Ma è ancora più urgente difendere la vita di
milioni di bambini che muoiono di fame. È ancora più urgente
impegnarsi per la pace tra i popoli, scoraggiare i risorgenti
nazionalismi.
Il governo, invece di far propaganda per
innamorare i giovani per la vita militare, li aiuti a inserirsi
nel mondo del lavoro, crei tutte le occasioni per non lasciare
inoperose migliaia di braccia e di menti, per cui tanto è stato
speso negli anni della formazione scolastica.
Ai cattolici dico: è tempo di agire. Non sognando
un nuovo partito cattolico o di cattolici. Non mirando a una fetta
di potere. Ma operando in tutti i settori della vita pubblica con
una coraggiosa testimonianza di onestà e di competenza.
Ai cristiani di Roma Paolo lanciava un forte monito: «È ormai tempo di
svegliarvi dal sonno» (Rm, 13, 11) Abbiamo dormito troppo.
Abbiamo troppo pensato al nostro interesse personale, a una
sterile difesa dei diritti della Chiesa. Il diritti della Chiesa sono i diritti dei poveri, degli emarginati,
degli esclusi, degli oppressi da una società che riesce ad
attutire o a spegnere qualunque sussulto di rivolta contro
l'imperante conformismo. Di quel perbenismo che concilia il dirsi
cattolici e il vivere di una vita di immoralità e di menzogna.
E ormai indilazionabile l'impegno a porre a base
della nostra vita la non ricerca del potere, ma il servizio,
praticando la carità è che la «pienezza della legge» (Rm 13,
1).
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Non c'è legalità se non
c’è un forte sussulto di amore, di gratuità, di condivisione.
† Giuseppe Casale Arcivescovo emerito di
Foggia-Bovino
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CALENDARIO
LITURGICO |
II di pasqua: At.
2,42-47; 1 Pt. 1,3-9; Gv. 20,19-31
anno A
2 salterio
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Martedì
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3
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8.00
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memoria
di Granziera Natale e Donadel Ermenegilda
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Mercoledì
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4
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18.30
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intenzione
di persona devota
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Giovedì
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5
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8.00
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memoria
di tutti i defunti
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Venerdì
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6
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18.30
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memoria
di Casagrande Rosa
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Sabato
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7
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18.30
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memoria
di Baro e Tadiotto
memoria
di Ros Pierangelo
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Domenica
III
di pasqua
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8
|
9.00
10.30
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memoria
di Paro e Zanardo
memoria
di Cimini Giovanni
memoria
di Casagrande Arturo e Bin Antonia
memoria
di Ros Angelo
memoria
di Toé Elsa
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CALENDARIO
PASTORALE
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Nel mese di maggio
Dal
lunedì al venerdì, recita
del rosario in cappella
alle ore 19.30
Venerdì,
in via degli Olmi alle ore 20.30, ascolto
meditato
di Lc. 24,13-35
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Benedetto
XVI nelle
diocesi del Nordest
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Sabato 7
alle ore 17.00: ad
Aquileia
per l’Assemblea in preparazione del Secondo Convegno Ecclesiale
di Aquileia
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Domenica 8
alle ore 10.00: presso il parco
di San Giuliano a Mestre,
presiede la celebrazione eucaristica
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Sabato
7 e domenica 8: Giornata di promozione e di sostegno del GREST
Ne
parliamo durante la celebrazione delle Messe festive
e
lo sosteniamo con una iniziativa
di
tutta la parrocchia.
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Giovedì 12: incontro
giovani
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Sabato
14: incontro
dei genitori dei bambini di
1 e 2 elementare
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Domenica 15:
prima comunione
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Domenica 22:
Appartenenza
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Martedì 31: veglia
mariana
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In
Cappella, la liturgia delle ore
Lodi
:
da lunedì a sabato alle ore 8.00
il
giovedì alle ore 8.30
Vespri
: da lunedì
a venerdì alle 19.00
La
casa di via degli Olmi
è
aperta
per il silenzio personale
lunedì,
dalle ore 15.00 alle ore 18.00 -
sabato, dalle ore
9.00 alle ore 11.00 e
dalle ore 15.30 alle ore 18.00
per
meditare insieme la Parola :
venerdì dalle ore 20.30
alle ore 22.00
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