Parrocchia
di Campolongo in Conegliano
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anno
14 n. 11 06.02.2005
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IL GIORNO DEL SIGNORE
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La
domenica è il dono più prezioso che il Signore ha fatto al suo
popolo.
«Questo
è il giorno fatto dal Signore: rallegriamoci ed esultiamo» salmo
117
Tutto
ciò che Dio ha creato di grande e di sacro è stato da lui compiuto
nella dignità di questo giorno: la creazione, la risurrezione del
Figlio suo, l’effusione dello Spirito Santo ebbero ugualmente
luogo in questo giorno.
Nessun
altro evento è altrettanto sacro.
La
celebrazione della domenica è per la chiesa un segno di fedeltà al
suo Signore. E’ giorno ricevuto di cui può goderne.
Non
lo può modificare, perché appartiene a Cristo e al suo mistero.
Lungo
i secoli la Chiesa ha caratterizzato la domenica come giorno della
eucaristia e della preghiera, giorno della comunità e della
famiglia, giorno del riposo e della festa, giorno di libertà dalle
cure e dalle fatiche quotidiane.
In
questo nostro tempo, nuove abitudini e condizioni di vita stanno
sottoponendo la domenica a una profonda trasformazione.
Si
sfalda la comunità familiare e quella religiosa.
Il
fare festa perde il significato cristiano originario e si riduce a
riposo o evasione, in cui l’uomo si veste a festa ma è incapace
di fare festa.
Non
possiamo vivere senza celebrare il giorno del Signore.
E’
«il giorno nuovo», il primo della nuova creazione inaugurata da
Cristo risorto, nel quale il tempo mondano si fa tempo di grazia.
Dalla nota pastorale della CEI: “IL GIORNO DEL SIGNORE
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La
giornata per la vita
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Pubblichiamo
alcune parti del Messaggio
dei vescovi per la 27a Giornata per la vita, che ricorre in questa
prima domenica di febbraio.
Esso
intende richiamare l’attenzione sulla necessità di riconoscere il
valore della vita umana propria e altrui.
Quest’anno
l’accento è posto sul valore della vita che, per natura sua, è
relazione e, come ogni relazione, ha bisogno di un clima di
affidabilità. Da qui il titolo
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Fidarsi della vita
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La vita è un intreccio di relazioni e le relazioni richiedono
che ci si possa fidare gli uni degli altri.
Secondo una tendenza culturale diffusa, la vita degli altri però,
non è degna di considerazione e rispetto come la propria.
In particolare non riscuote un rispetto sacro la vita nascente,
nascosta nel grembo d’una madre; né quella già nata ma debole; né
la vita di chi non ha i genitori oppure li ha, ma sono assenti e
aspetta di averli col rischio di aspettare molto a lungo, forse
addirittura di non averli mai.
Scontiamo modi di pensare e di vivere che negano la vita altrui,
che non si fidano della vita perché diffidano degli altri, chiunque
essi siano.
E invece: “Non è bene che l’uomo sia solo!” (Gen 2,18): lo
scopo dell’esistenza sta nella relazione.
Con l’Altro, che ci ha creati, ci ama da sempre e per sempre, e
per noi ha in serbo la vita eterna.
E con gli altri, a cominciare da chi più ha fame e sete di vita
e di relazione: come il bambino non ancora nato o i molti bambini
senza genitori.
C’è il bambino non ancora nato,
icona e speranza di futuro: entrare in relazione con lui,
considerandolo da subito ciò che egli è, una persona, è la più
straordinaria avventura di due genitori.
Ci sono poi molti bambini e ragazzi
che trascorrono la loro infanzia in un istituto.
I loro genitori infatti li hanno abbandonati o per i più
svariati motivi non sono in grado di tenerli con sé.
Il loro futuro è incerto e insicuro, perché tra pochi mesi
questi istituti saranno definitivamente chiusi.
Si aprirà così per le famiglie italiane – sia per quelle che
godono già del dono di figli propri, sia per quelle che vivono la
grande sofferenza della sterilità biologica – una grande
opportunità per dilatare la loro fecondità attraverso l’adozione
o l’affido temporaneo.
Se una famiglia si dimostra disponibile, non va lasciata sola.
Deve avvertire attorno a sé una rete di solidarietà concreta,
fatta non solo di complimenti ed esortazioni, ma di tante forme di
aiuto e di solidarietà.
E chi si rende disponibile per l’adozione o l’affido, deve
sentirsi parte di un’avventura collettiva, in cui gli altri ci
sono, vivi e presenti.
Risuonano perciò particolarmente suadenti in questo momento, per
le famiglie e per le comunità, le parole di Gesù: “Chi accoglie
questo fanciullo nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me,
accoglie colui che mi ha mandato.
Poiché chi è il più piccolo tra tutti voi, questi è grande”
(Lc 9,48).
Perché dunque non fidarsi della
vita rispondendo a una sfida che viene dagli eventi?
Ne guadagnerebbero le famiglie nel
vivere la esaltante avventura di una fecondità coraggiosa che fa
sperimentare che “vi è più gioia nel dare che nel ricevere”
(At 20,35).
Ne guadagnerebbero molti figli nel
trovare finalmente l’affetto e il calore di una famiglia e la
sicurezza di un futuro.
Ne guadagnerebbe l’intera società
nel mettere in evidenza segni convincenti che le farebbero prendere
il largo nella civiltà dell’amore.
La vita vincerà ancora una volta?
Osiamo sperarlo e per questo
chiediamo a tutti la preghiera unita a un atto di amore accogliente
e solidale.
Vincenzo
CALENDARIO
LITURGICO E PASTORALE
V° Domenica tempo ordinario–A: Is. 58,7-10; 1 Cor. 2,1-5; Mt. 5,13-16
Martedì
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8
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non
c’è la Messa
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Mercoledì
Le Ceneri
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9
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15.00
20.30
|
per
la nostra comunità
memoria
di De Giusti Giacomo
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Giovedì
|
10
|
7.30
|
memoria
di tutti i defunti
|
Venerdì
|
11
|
18.30
|
memoria
def. Rosolen
|
Sabato
|
12
|
18.30
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memoria
di Sperandio Luigi, Anna, Piero
|
Domenica
Gen2,7-9;3,1-7
Rm.
5,12-19 Mt. 4,1-11
|
13
|
9.00
10.30
|
memoria
di Ortolan Maria
memoria
di De Ronch Pierina
memoria
di tutti i defunti
|
Lunedì
e Martedì non c’è catechismo.
Mercoledì
inizia la Quaresima.
La
S. Messa, con l’imposizione delle ceneri, sarà
alle ore 15.00 e alle 20.30.
I
bambini che si preparano all’Eucaristia iniziano
a fare l’offertorio.
Accompagniamo
con la preghiera i ragazzi che sono al camposcuola. |
Lunedì
7, alle ore 20.30,
il
gruppo per la missione si riunisce
per
un
incontro
di preghiera
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Venerdì
11 si riunisce
il
Consiglio Pastorale
|
Sabato
12, alle ore 17.00,
incontro
di catechismo
per
i bambini
di
prima
elementare |
Confessioni:
Sabato
12 dalle ore 15.00 alle ore 18.00.
Sono
a disposizione
don
Carlo e don Roberto |
La
Diocesi organizza,
per
sabato 12 e domenica 13,
un
convegno di pastorale
familiare:
“Per
rispondere sì alle attese del cuore ferito”
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Domenica
13 febbraio
dalle
ore 15.00 alle ore 18.00
ritiro
comunitario di quaresima
argomento:
confessiamo
il peccato confessiamo l’amore
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Prossimo
incontro di
“primo
annuncio”:
22
o 24 febbraio |
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