PARROCCHIA DI CAMPOLONGO DI CONEGLIANO  

 anno 13 n. 38    07. 11. 2004  

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NELLA NOSTRA CHIESA PARROCCHIALE

UNA VEGLIA PER LE VOCAZIONI

PRESIEDUTA DAL VESCOVO.

 

Quando il Signore chiama alla vita significa che continua ad amarla  nono-stante il male che un po’ ovunque la turba; quando Dio chiama alla fede significa che egli continua a lavorare al suo progetto di salvezza nono-stante il disinteresse, la diffidenza e gli ostacoli posti dagli uomini.

I cristiani autentici dovrebbero amare e servire la vita umana e divina proprio mentre viene deprezzata o calpestata o svenduta.

Pregare significa sintonizzare le nostre attese su quelle di Dio.

Pregare per le vocazioni significa aiutare le risposte positive e generose alla chiamata di Dio per seminare nel mondo nuove possibilità di vita.

Dio infatti chiama le singole persone per il bene di tutti.

La presenza del Vescovo rende la preghiera pienamente ecclesiale, espressione della Chiesa che gli è affidata e vive sul nostro territorio.

Facciamo in modo che mercoledì 10 novembre, alle 20.30, quando il vescovo pregherà con noi, ci sia tutta la comunità.

Pregheremo per coloro che nei sacramenti dell’iniziazione cristiana sono divenuti figli di Dio, per le famiglie cristiane, per le persone consacrate e per coloro che sono chiamati nel sacramento dell’Ordine.

In particolare pregheremo per i sei candidati che saranno ordinati diaconi dal vescovo in cattedrale domenica 21 novembre prossimo e fra di essi per Elio, che eserciterà il ministero nella nostra comunità.   

                                                                                       Don Carlo

 

 

 

IL DIACONO MINISTRO DEL SERVIZIO

 

C’è un’icona, raccontata nel Vangelo di Giovanni, che rende chiaro il significato del ministero diaconale: la lavanda dei piedi, gesto che Gesù compie mentre cenavano, sapendo che era giunta la sua ora di passare al Padre, per amare i suoi sino alla fine.

L’amore filiale di Gesù per il Padre gli permettere di conoscere il suo disegno e la sua missione e di compierlo per i suoi. Il Diacono progetta la sua vita in modo che corrisponda alla volontà di Dio nella concretezza della storia. E’ uomo di preghiera, che trae dalla relazione con Dio l’adesione incondizionata al progetto del Padre. Accetta di essere amato da Dio.

Si alza da tavola, depone le vesti, si cinge un asciugatoio, versa acqua nel catino, lava i piedi ai discepoli e li asciuga.

Sono gesti che conducono una nuova relazione ecclesiale. Gesù si alza dalla cena, cioè dalla convivialità e dalla comunità. Lavando i piedi rende possibile una nuova convivialità. Il Diacono è chiamato a farsi piccolo per il disegno di Dio.

L’eucaristia non sopporta la sedentarietà. Il rimanere a tavola lo fa essere un sacramento incompiuto.             Obbliga ad abbandonare la mensa. Sollecita all’azione. Ma l’alzarsi e l’andare acquista significato se parte dall’eucaristia. Il servizio generoso ai fratelli è ambiguo, quando non è dentro la carità di Gesù.

Il Diacono depone le vesti del tornaconto personale, del lusso dello spreco, della mentalità borghese, per indossare il grembiule della modestia, della semplicità. Abbandona i segni del potere e del denaro, per non essere complice dei disonesti. Si mette ai piedi dei poveri per servirli. Li aiuta a crescere, rendendoli protagonisti del loro riscatto. Il servizio diventa condivisione, coinvolgimento, accompagnamento.       Dopo aver lavato i piedi, riprese le vesti, sedette di nuovo e disse… L’aver parte con Gesù abilita i discepoli ad agire come ha agito lui. Il Diacono diventa servo della Parola. «Colui che evangelizza è un mendicante che va a dire ad un altro mendicante dove entrambi potranno trovare da mangiare» (Sinodo di Nairobi, 1975).

Il Diacono ha l’amore del discepolo che è iniziato dal Padre e lo conosce, pone la sua vita per Dio e per i fratelli, ha parte con Gesù e rende visibile il suo modo di amare.

Elio

 

 

 

LA CELEBRAZIONE DELL’ACCOGLIENZA

 

La celebrazione dell’accoglienza è stata un’esperienza significativa nella quale abbiamo riscoperto l’importanza della comunità cristiana e della presenza di Dio nella nostra famiglia.

Quando Giulia e Gloria sono state accolte nella nostra comunità, abbiamo sentito intorno a noi il calore e la presenza vera delle persone con le quali condividiamo il cammino ecclesiale.

Ogni momento del rito di accoglienza è denso di significato.

E’ bello e rassicurante scoprire che il nome che abbiamo scelto, dopo tante simpatiche indecisioni, e con il quale chiamiamo le nostre bambine è scritto nel cuore di Dio. In ogni momento della loro vita, anche se si sentiranno sole, ci sarà sempre Lui con loro.

La comunità cristiana nella quale sono chiamate a vivere, insieme a noi genitori e ai padrini, ha un’importanza fondamentale per sostenerci nel nostro compito di educatori alla fede e per accompagnare le nostre figlie fino alla maturità cristiana.

Di solito il primo gesto della fede che si insegna ai bambini è il segno della croce e poi le preghiere.

Anche queste due realtà fanno parte del rito di accoglienza per ricordare che ognuno di noi, attraverso l’inserimento in Cristo nel Battesimo, è chiamato alla Resurrezione; pensiamo sia bello insegnare, per quanto possibile, a vivere con questa certezza: il Regno di Dio è presente in mezzo a noi e tutti siamo chiamati sin d’ora a parteciparvi.

                                                                                  Susy e Paolo 

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Domenica prossima 14 novembre celebriamo e facciamo festa per questi sei bambini che, alla messa delle 10.30, verranno accolti nel cammino di iniziazione cristiana nella nostra comunità:

 

De Coppi Francesco         di Giovanni e Stefania

Gasparini Giada              di Michele e Monia

Pasut Marcello               di Samuele e Michela

Ridolfo Martin                di Massimo e Claudine

Silvestrin Giorgia             di Mauro e Emanuela

Sperandio Michele           di Stefano e Patrizia 

 

 

 

CALENDARIO LITURGICO E PASTORALE

XXXII° Domenica del tempo ordinario: 2 Mac. 7,1-2.9-14; 2 Ts. 2,16-3,5; Lc. 20,27-38

Martedì 

9

8.30

memoria di De Giusti Giacomo

 

Mercoledì

10

18.30

memoria di Zaia Vittorio

 

Giovedì

11

7.30

memoria def. fam. Da Dalt Agnese

 

Venerdì

 

12

18.30

memoria di tutti i defunti

 

Sabato

 

13

18.30

 

memoria di Gatti Rita

memoria di Peruch Sebastiano

 

Domenica

 

XXXIII°

del tempo ordinario

14

9.00

 

 

 

 

10.30

 

memoria di Cais Ettore

memoria di Modolo Francesco

memoria di Pillot Giovanni e Amelia

memoria di Bolzan Domenico

 

memoria def. fam. Ros Armando

memoria defunti Fagaraz

 

 

 

Mercoledì 10 novembre, alle ore 20,30 

in chiesa,

VEGLIA  DI  PREGHIERA  PRESIEDUTA DAL VESCOVO

Sabato13 novembre, le confessioni, dalle ore 15.00 alle ore 18.00 in Chiesa.

 Saranno a disposizione don Carlo e don Roberto

 

Per l’ordinazione diaconale di Elio, che avverrà domenica 21 novembre alle ore 17.30 in Cattedrale, viene organizzata una corriera.

Gli interessati diano il nome in ufficio parrocchiale: ogni pomeriggio dalle ore 16.00 alle ore 18.00.

La quota è di euro tre a persona.

L’  ACCOGLIENZA dei bambini che riceveranno il battesimo

 sarà celebrata  

Domenica prossima

alla Messa delle ore 10.30

Riprendono gli incontri di

primo annuncio:

martedì 16 novembre

oppure giovedì 18 novembre

alle ore 20.30

 

Per chi desidera riprendere

in mano la propria fede

e  condividerla.

 

 

Pagina a cura del gruppo internet della Parrocchia dell'Annunciazione di Campolongo di Conegliano (TV)