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Parrocchia
di Campolongo in Conegliano |
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anno
21 n. 16
11.
03. 2012
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Non fate della casa del Padre mio
un luogo di mercato
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Lo
dice Gesù, preso dallo zelo per il tempio. Egli ritiene che esso
sia casa del Padre e casa di preghiera, un luogo in cui stare per
cercare la comunione con Dio. Il gesto di Gesù interroga tutti
noi: come abitiamo la nostra chiesa parrocchiale?
Essa
è dotata di segni che ci parlano di quello che l’amore di Dio
ha fatto e continua a fare
per noi: l’ambone, luogo da cui ci parla, l’altare, mensa in cui ci nutre, la sede del presbitero che presiede
in nome di Gesù e compone l’assemblea in unità.
Tutto
ci richiama ad essere una famiglia unita nella casa del Padre.
Oggi
la parola che guida il segno che i bambini pongono durante
la celebrazione è PURIFICAZIONE.
Il
segno è una CASETTA che ogni bambino porterà con sé.
Il vangelo oggi Gesù
ci presenta Gesù che pulisce la casa di Dio da ciò che la
ingombra e quindi le è estraneo. La casetta che i bambini portano
a casa ci ricorda che anche noi siamo case vive in cui Dio dimora.
Gesù ci insegna a prenderci cura del
nostro corpo e del nostro cuore per renderli adatti a ospitare
Dio.
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Convegno Diocesano
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Venerdì
scorso, 2 marzo, si è aperta la terza fase del convegno diocesano
con un’assemblea in cui Enzo Bianchi, priore della comunità
monastica di Bose, ha svolto la riflessione introduttiva..
Il
suo intervento ha dato tanti spunti interessanti per proseguire i
lavori del convegno ed anche per una riflessione quaresimale.
Il
priore ha posto più volte l’accento sulla peculiarità della
fede cristiana che deve essere operosa, altrimenti non è di
Cristo e per Cristo. L’operosità
del fedele si esprime nella carità, nell’apertura all’altro,
al prossimo, al fratello e nella capacità di accogliere i suoi
bisogni e le sue potenzialità.
L’amore
per Dio non può darsi senza l’amore per i fratelli. È
l’amore sino alla fine di Gesù, che entra nel nostro quotidiano
e da valore ai nostri gesti. Dobbiamo lasciare che questo amore
che viene da Dio, ci attraversi, e ci PURIFICHI dai nostri limiti,
perché se i fedeli cristiani devono essere chiari
nell’annunciare la verità di Cristo, è altrettanto vero che
questo annuncio li deve avvicinare proprio a quei fratelli che si
trovano più distanti, togliendo lo spazio a qualsiasi
pregiudizio. Gesù infatti ha accolto e perdonato l’adultera
dicendole: «Io non ti condanno, và e non peccare più» (Gv
8, 11).
Lucia
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Un
concilio profetico
Celebriamo
quest’anno il cinquantesimo anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano
II. Riconosciamo che è stato un evento di salvezza, ricordando alcune linee del
cambiamento che ha prodotto.
Il
Concilio ha autorizzato e avviato il passaggio:
·
dalla Chiesa di cristianità centrata sul potere e sulla gerarchia alla
Chiesa di comunione tipica dei primi secoli;
·
da una Chiesa società perfetta a una Chiesa mistero, radicata nella
Trinità e fautrice della comunione nell’amore;
·
da una Chiesa ferma a Cristo a una Chiesa aperta allo Spirito;
·
da una Chiesa centralizzata a una Chiesa sinodale, rispettosa delle
Chiese locali e promotrice della loro complementarietà;
·
da una Chiesa che si identificava nella gerarchia a una Chiesa che si
identifica nel popolo di Dio e che
valorizza i vari carismi che lo Spirito dona ai discepoli del Signore;
·
da una Chiesa che si auto glorifica a una Chiesa che cammina nella
storia insieme con l’umanità partecipando ai suoi successi e alle sue
sconfitte;
·
da una Chiesa madre e maestra universale a una Chiesa a servizio di
tutti e in particolare dei poveri;
·
da una Chiesa compromessa con il potere a una Chiesa solidale con gli
ultimi e promotrice della loro dignità e della loro partecipazione ai beni
della vita:
·
da una Chiesa luogo dei salvati a una Chiesa sacramento di salvezza, in
dialogo con tutta l’umanità che la cerca.
E’
stato un Concilio di transizione da una ecclesiologia tradizionale ad una nuova,
credibile e profetica per il mondo d’oggi.
Noi siamo chiamati a vivere entro
questa transizione senza paure e pentimenti, fiduciosi nella potenza delle
Spirito che accompagna e rassicura la Chiesa del nostro tempo.
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CALENDARIO
LITURGICO e PASTORALE |
Do 11marzo III
quaresima Es. 20,1-17; 1 Cor. 1,22-25; Gv. 2,13-25
3 salterio
Do 18marzo IV quaresima 2 Cr. 36,14-23; Ef. 2,4-10; Gv. 3,14-21
4 salterio
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Martedì
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13
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8.30
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memoria di tutti i
defunti
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Mercoledì
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14
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18.30
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memoria di dassiè
Rosa e Lorenzet giobatta
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Giovedì
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15
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8.00
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memoria di tutti i
defunti
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Venerdì
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16
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18.30
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memoria
ditutti i defunti
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Sabato
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17
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18.30
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memoria
di Camilotto Claudio
memoria
di Miraval Mario ed Ersilia
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Domenica
IVquaresima
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18
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9.00
10.30
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memoria di Petris Fernanda
memoria di Zanin Arrigo
memoria di suor Livia e
Ignazio De Nardo
intenzione di Vettorel
Rita
memoria
di Romor Mario
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Venerdì,
in via degli Olmi, alle
ore 20.30:
ascolto
meditato del Vangelo della
quarta domenica di Quaresima: Gv.3,14-21
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Domenica
18, in
comunità.
La
celebrazione dell’Eucaristia, la condivisione del pranzo e lo
stare insieme il pomeriggio
esprimono e rafforzano il nostro essere fratelli in Cristo e tra
di noi. L’invito a partecipare è rivolto a ciascuno.
Per
questo mese fare riferimento a:
famiglia
Donato, tel. 0438.31101 e Collodel, tel.0438.418004
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Giovedì
22, catechesi quaresimale
del Vescovo per la nostra forania.
Il
luogo e l’ora verranno indicati nel prossimo Annuncio
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Le
persone ammalate o anziane che
non possono venire in chiesa e desiderano ricevere il sacramento
della confessione e/o dell’eucaristia,
chiamino in ufficio parrocchiale:
tel.
0438.23870 dalle ore 16 alle 18
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Convegno
diocesano
si
concluderà in
Cattedrale domenica 18 marzo alle ore 17
con
la celebrazione eucaristica presieduta
dal Vescovo
Sono
invitate tutte le comunità della Diocesi
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