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Parrocchia
di Campolongo in Conegliano |
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anno
18 n. 16
15.
03. 2009
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Riuniti nel nome di Cristo
“Lo
zelo per la tua casa mi divora”. Il Vangelo di questa terza
domenica di quaresima apre dicendo che era prossima la pasqua dei
giudei. Gesù si recò al tempio a pregare, egli stesso lo chiama
casa del Padre mio. Trovò il tempio ridotto a casa mercato.
Gesù
prepara una sferza e scaccia i venditori dal tempio, esprime il
suo zelo per la casa di Dio. Gesù però non si riferisce solo al
tempio di pietre ma parla del tempio del suo corpo, si riferisce
alla sua morte e alla sua risurrezione.
Oggi
il segno floreale viene posto da una famiglia davanti
all’assemblea. L’assemblea è simbolo della Chiesa, ed è il
vero tempio dei credenti che con la gioia dei figli di Dio vive la
propria fede partecipando comunitariamente alla liturgia. E’ il
battesimo che fonda l’assemblea perché attraverso questa
sacramento diventiamo figli di Dio, siamo incorporati a Cristo e
inseriti nella Chiesa, perché noi tutti siamo stati battezzati in
un solo Spirito per formare un solo corpo, un cuor solo e
un’anima sola, come ha chiesto Gesù al Padre: “Padre santo,
custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una
cosa sola, come noi”.
L’assemblea
non è un popolo di perfetti, ma è costituita da santi e da
peccatori che insieme, lodano e ringraziano Dio e vivono la carità.
Pensiamo allo zelo come rispetto, silenzio e amore per la Chiesa
casa di Dio.
Marisa
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la
spiritualità
di
Gesù
Gesù
non separa Dio dal suo regno. Non può pensare a Dio senza pensare
al suo progetto di trasformare il mondo. Invita la gente a
"cercare il regno di Dio e la sua giustizia" prima di
tutto.
Gesù
conosce Dio come suo padre.
Il
vissuto di Gesù è espresso bene da queste parole insondabili che
ha udito uscendo dall’acqua del Giordano: "Tu sei il Figlio
mio, l’ amato".
Dio
non dice a Gesù, come a Mosè sul monte: "Io sono colui che
sono". Non si mostra come mistero ineffabile, ma come un padre
vicino.
Dio
sottolinea il carattere gioioso e viscerale della sua relazione con
Gesù: “il tuo intero essere nasce da me; ti amo nel profondo del
mio essere; mi riempie di gioia che tu sia mio figlio; mi sento
felice per te".
Gesù
risponde chiamando Dio "Abba", quando comunica con lui.
Gli
viene istintivo chiamare Dio "padre"; la cosa originale è
che usa la parola "Abba", un'espressione che nelle
famiglie giudee evocava l'affetto, l'intimità e la fiducia del
bambino nei confronti di suo padre.
La
vita intera di Gesù traspira fiducia e abbandono in Dio padre.
Tutto
quello che opera è animato da un atteggiamento spontaneo e puro di
fiducia in suo padre. Egli cerca la sua volontà come chi ha fame
cerca il suo cibo: non tradisce timori, calcoli o strategie.
Gesù
non si appoggia alla religione del tempio né alla dottrina dei
maestri di Israele; la sua forza e la sua sicurezza non provengono
dalle tradizioni di Israele ma dalla rivelazione del padre suo.
“Non sapevate, dice ai suoi genitori terreni, che è necessario
che io sia nelle cose del padre mio?”.
Dio dirige i suoi passi sulla via della pace (cf. Lc 1,79).
La
sua fedeltà lo fa vivere in maniera creativa, innovatrice e audace.
Don
Carlo
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La domenica della fraternità
Nella
nostra comunità, ogni terza domenica del mese, poniamo il segno
della fraternità celebrando il giorno del Signore e stando insieme
tutta la giornata.
Il
momento centrale della festa è la liturgia eucaristia.
L’assemblea si riconcilia con Dio, ascolta la sua parola, fa
memoria della morte di Gesù e della sua risurrezione. Essa è il
tempio vivo in cui Dio
si fa presente al popolo e il popolo sta davanti al suo Dio.
Il
pranzo in comune e lo svago pomeridiano esprimono l’essere «famiglia
dei figli di Dio» che rinsalda nelle relazioni umane la sua
appartenenza a Cristo.
Sono
relazioni segnate dalla «gratuità». Ognuno mette a disposizione
il suo cibo, dona un po’ del suo tempo e della sua presenza senza
cercare nulla in cambio. Tutto avviene nella semplicità propria
della vita familiare.
Ci
congediamo con la
preghiera liturgica della sera.
Questa
iniziativa è sostenuta da un gruppo di famiglie, ma è di tutta la
comunità.
Chiunque
vi può partecipare senza obblighi né vincoli.
Elio
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CALENDARIO
LITURGICO |
III
quaresima: Es.
20,1-17; 1 Cor. 1,22-25; Gv. 2,13-25
anno B
3 salterio
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Martedì
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17
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8.30
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intenzione
di persona devota
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Mercoledì
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18
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18.30
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memoria
di tutti i defunti
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Giovedì
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19
|
7.30
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memoria
di Freschi Eugenio e Maria
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Venerdì
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20
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18.30
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memoria
di Breda Antonio
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Sabato
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21
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18.30
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memoria
defunti famiglia Tomé
memoria
defunti Miraval
memoria
di Frare Giuseppe e Caterina
memoria
di Padoin Giovanni
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Domenica
IV Quaresima
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22
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9.00
10.30
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memoria di Peruch Sebastiano
memoria di Camatta Rino
memoria di Dal Bianco Guerrino,
Carolina,
Silvio,
Angela
memoria di Petris Fernanda
memoria di Piovesana Rosa
memoria di Bin Aldo
memoria di Bolzan Domenico
memoria di Donadel Giovanni
memoria di Da Lozzo Attilio
memoria di Genoria Bruno
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CALENDARIO
PASTORALE
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Oggi,
alla Messa delle
10.30,
rito
di accoglienza
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Oggi,
al
Toniolo di Conegliano,
incontro
del
vescovo
con le famiglie.
Dalle
ore
15.00
alle
17.30
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Lunedì
16, alle ore
15.30,
incontro
dei cresimati
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Questa
settimana l’incontro
sull’iniziazione
cristiana
Lo
stesso incontro é proposto:
martedì
17 alle
ore
9.00
martedì
17 alle
ore 20.30
sabato
21 alle
ore 14.30
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Martedì
sono invitati in modo particolare i genitori dei bambini di 3,
4, 5 elementare, e dei ragazzi delle medie.
Sabato,
di 1 e 2 elementare
Seguiremo
l’opuscolo
che è stato consegnato.
Invitiamo
tutti a leggerlo e a portarlo
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Mercoledì
18, alle
20.30
in
salone,
prove
di canto
per la pasqua
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Mercoledì
18, alle
20.30
incontro
del consiglio
di amministrazione
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Domenica
22 marzo
ritiro
dei giovani.
Segnalare
la partecipazione
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In fondo alla
chiesa
ci
sono le cassettine
Un
pane per amor di Dio
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