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GIOVANI

        PREPARIAMOCI AL NOSTRO FUTURO !

Mercoledì 23 dicembre 2009, in attesa del Natale, nella nuova casa in via degli Olmi, è stato fatto un ritiro, per tutti i giovani della Parrocchia che desideravano ascoltare la Parola e vivere un tempo di conviviale fraternità.

Sollecitati dalla lettera, che il Vescovo Corrado ha inviato ai giovani della Diocesi, e dal piano pastorale di quest’anno, con l’aiuto di Rita e don Carlo, abbiamo meditato sulle Vocazioni.

Siamo partiti analizzando la vocazione di Geremia (Ger 1,1-10) per vedere l’esistenza e la forza della chiamata presente in ogni uomo per poi giungere alle parole che il vescovo rivolge agli adolescenti.

Il vescovo nella lettera ci dice: “sono proprio questi gli anni decisivi in cui il Signore ti chiama a scoprire la sua vocazione, cioè a progettare la tua vita a partire dalla sua chiamata di amore: «seguimi!»”. Il Signore ci invita a progettare la nostra vita di giovani fragili in questa fase adolescenziale, pieni di incertezze. Dobbiamo rallegrarci perché il Signore conosce da sempre il nostro nome, si manifesta in noi con amore, con qualche brivido sulla schiena quando andiamo a Messa.

Ci chiama a seguirlo per orientare la nostra vita verso il Regno dei Cieli, che sta costruendo per tutti noi! E’ una gioia immensa sapere che tra tutte le nostre debolezze, la Parola di Dio non vacilla, è salda nel nostro cuore.

Fin dal Battesimo, che con cura i nostri genitori ci hanno donato, siamo figli di Dio, di un Dio che continua a chiamarci, che non si annoia e non si allontana mai.

E allora rispondiamogli! Apriamo il nostro cuore a Lui che ci indicherà la nostra giusta via. Come fare?

Lo stesso vescovo nella lettera ci fornisce quattro consigli che desidero riassumere in poche parole: ascoltiamo, preghiamo, ricerchiamo e rendiamoci disponibili, aperti a tutto, non escludiamo nulla.

Spesso, visto il mio comportamento probabilmente più maturo e legato ad un contesto cattolico, mi dicono, scherzando o non: “Francesco potresti fare il prete!”.

E io, inconscio del mio avvenire, non me la sento di rispondere: “assolutamente no”. Dico umilmente: “non lo escludo a priori. Sarà quello che il Signore vorrà; io continuo a cercare la mia strada e  ad affidarmi a Lui”.

Questo per dire di restare aperti a tutte le opportunità, pregando il Signore di farci scegliere quella giusta, affidandoci alle mani di colui che mai ci abbandona. Anche il matrimonio è una chiamata, che è necessario sentire nel cuore.

Intendo dire che chi desidera scoprire la sua vocazione, ascolti dentro di  sé quella voce che lo accompagna. Ricerchi la propria fede frequentando la Parrocchia, sfruttando le opportunità che essa offre (animazione dell’oratorio e del Grest, ricerca della Parola nella casa di via degli Olmi, ecc), senza paura, tralasciando i motivi  che possono ostacolare l’impegno.

Qui, c’è il denominatore comune più importante: il fiato di Dio dentro di noi, l’unico Amore di Dio in ciascuno!

Fermiamoci anche solo un istante con gli occhi sul volto di Gesù nel nostro trittico in Chiesa e chiediamogli: “Gesù, io sono qui, sussurrami cosa desideri da me e io ti seguirò”.

Desidero condividere con voi giovani questo messaggio, perché io, un sentimento più bello dell’Amore, non riesco a trovarlo. Pensate, Dio ci ama in ogni istante! Tocca a noi corrispondere o tralasciare la sua chiamata incessante.

Io, nonostante le difficoltà, non voglio tralasciarla.

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