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Parrocchia
di Campolongo in Conegliano |
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anno
18 n. 25
17.
05. 2009
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L’Unzione
degli Infermi
«Per questa santa unzione
e la sua piissima misericordia ti aiuti il
Signore con la grazia dello Spirito santo. Amen.
E, liberandoti dai peccati, ti salvi e
nella sua bontà ti sollevi. Amen». |
L’uomo
lotta con tutte le sue forze contro la malattia, perché la
salute è un bene della persona e le consente di svolgere il
proprio compito nella società e nella Chiesa.
Gesù
manifesta premura per i malati: li cura nel corpo e nello
Spirito e raccomanda ai discepoli
di
fare altrettanto. La malattia e l’invecchiamento fanno
parte della esperienza umana. I cristiani sono chiamati a
vivere serenamente la fragilità della vita terrena e a
completare nella loro carne ciò che manca ai patimenti di
Cristo per la salvezza propria e del mondo.
Sentire e vivere così non è facile e la Chiesa ha
esercitato fin dagli inizi una cura pastorale verso i
malati, ai quali ha espresso la propria vicinanza
spirituale, l’aiuto e la preghiera, per incoraggiarli ad
associarsi a Cristo e per vivere questo tempo della vita in
maniera feconda. L’Apostolo Giacomo, nella sua lettera,
testimonia che il rito dell’unzione veniva celebrato fin
dalle origini della Chiesa ed esprimeva la cura di
rafforzare nei malati la fede e di sostenerli con la grazia
del sacramento.
Il
rito, semplice nella sua formulazione, è compiuto dal
presbitero. Egli pronuncia la preghiera
della fede invitando coloro che ricevono il sacramento
ad unirsi alla preghiera. Poi li unge con l’Olio
degli Infermi sulla fronte e sulle mani. Il sacramento
conferisce al malato la grazia dello Spirito Santo, il
perdono dei peccati e la salute spirituale.
Elio
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Testimone di Cristo
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Francio-Xavier Nguyen Van
Thuan era nato a Hue, in Vietnam, il 17 aprile 1928.
L’11 giugno 1953 fu
ordinato prete e nel 1967 fu creato vescovo. Nel 1975, pochi giorni
prima che la capitale del Vietnam del sud fosse conquistata dai
comunisti, il papa Paolo VI lo nominò ausiliare dell’arcivescovo
di Saigon. Solo tre mesi dopo, il 15 agosto 1975, fu arrestato e
gettato in prigione, sia per la sua fede religiosa sia perché era
nipote del presidente assassinato nel 1963.
Egli rimase in prigione
senza alcun processo o sentenza per tredici anni, di cui nove in
isolamento, fino al 21 novembre 1988.
Come lui stesso scrisse,
furono anni terribili, durante i quali però non permise a se stesso
di farsi sopraffare dalla depressione o dalla rassegnazione.
Cercò di esorcizzare la sua
prigionia riempiendola d’amore. Fu molto aiutato in questo dalle
preghiere dei suoi fedeli, ma soprattutto da quelle di sua madre la
quale, sin dal momento del suo arresto, non smise mai di pregare il
Signore affinché suo figlio rimanesse fedele alla Chiesa.
Inizialmente, il vescovo Van
Thuan fu condotto 450 chilometri a nord, nell’area della sua
precedente diocesi, dove fu rinchiuso da solo, ma così vicino al
mare e alla campane della sua cattedrale da poterne sentire il
rumore. Più tardi, i Viet Cong lo trasportarono ancor più a nord
nella stiva di una nave assieme a mille e cinquecento prigionieri
affamati. Era stato deciso che lavorasse in un campo di
“rieducazione”. Al momento del suo arresto, gli fu permesso di
scrivere una lettera per chiedere ai suoi parenti le cose più
necessarie. Egli pensò di domandare un po’ di vino come medicina
contro il mal di stomaco. I suoi fedeli, però, capirono molto bene
che il vino gli sarebbe servito per celebrare l’Eucaristia, così
gli mandarono una piccola bottiglia di vino con sopra l’etichetta
“contro il mal di stomaco”.
Con quel vino, Van Thuan
riuscì a dire messa, usandone poche gocce e servendosi della palma
della mano come calice.
Scrisse: “L’Eucaristia
è stata per me e per altri prigionieri la sola forza, la sola
speranza. Cosa può essere più consolante del pensiero che Gesù è
con te, soffre con te e piange con te? Ti ricorda che l’intera
Chiesa è con te, a cominciare dal papa. Nella tua cella, non sei
mai solo, ma Gesù fa molto più che vivere semplicemente il tuo
dolore. Egli ti aiuta a renderlo amore. Questa è la differenza”.
Van Thuan, non avendo potuto
portare con sé una Bibbia, decise di raccogliere tutti i ritagli di
carta e di metterli insieme. Su di essi scrisse trecento versetti
del Vangelo che ricordava a memoria.
Questa Bibbia artigianale e
l’Eucaristia celebrata nella palma della mano furono la fonte
della sua forza, il suo tesoro quotidiano dal quale traeva le
energie per resistere.
Da
un articolo pubblicato
sulla
rivista “Testimoni” del 15 marzo
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CALENDARIO
LITURGICO |
VI
Pasqua:
At. 10,25-48; 1 Gv. 4,7-10; Gv. 15,9-17
anno B
2 salterio
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Martedì
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19
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8.30
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memoria
di De Giusti Giacomo
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Mercoledì
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20
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18.30
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memoria
def. famiglia Michielin
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Giovedì
|
21
|
7.30
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memoria
di Olto Angelo e Rita
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Venerdì
|
22
|
18.30
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memoria
di Tonon Bortolo
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Sabato
|
23
|
18.30
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memoria
di Da Lozzo Attilio
memoria
di Fighera Carmelo e Rita
memoria
def. famiglia Doimo
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Domenica
Ascensione del Signore
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24
|
9.00
10.30
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memoria di Petris Fernanda
memoria di Camatta Rino
memoria di Moras Giuliano
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CALENDARIO
PASTORALE
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Lunedì
18, al Toniolo
di Conegliano,
incontro
di verifica del piano pastorale.
Ore
20.30
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Catechesi
sulla
iniziazione cristiana
MARTEDÌ 19 alle 9.00
o alle 20.30
oppure
SABATO 23 alle
14.30
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MERCOLEDI’
SPAZI PARROCCHIALI APERTI
-
dalle 16.00 alle 18.00 per le persone della terza età, e
non solo,
-
dalle ore 20.30 alle 22.00 per giovani e adulti
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Domenica
24 maggio
Festa
dell’appartenenza
La
Santa
Messa viene
celebrata alle ore
10.30
nella palestra di Via
Monticano.
Per
il pranzo,
che sarà
preparato dalla Polisportiva e consumato nel capannone,
occorre iscriversi
presso il bar parrocchiale:
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oggi dopo la Messa,
sabato 16 e domenica 17 dopo la Messa
-
lunedì 18 e martedì 19
dalle ore
18.00
alle ore
20.00
La
quota è di euro 12,00. Per i bambini fino ai 10 anni è di euro
6,00
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L’ultima
settimana di maggio
termina
il catechismo.
La
Messa conclusiva, alla quale
tutti i bambini e i ragazzi sono invitati,
sarà
celebrata domenica
31,
solennità
della Pentecoste,
alle ore
10.30.
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