Parrocchia
di Campolongo in Conegliano |
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anno
15 n. 30
17.
09. 2006 |
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Parola
di vita
Parola
per la vita
Il
Signore Dio mi ha aperto l’orecchio e io non ho opposto
resistenza, non mi sono tirato indietro.
Inizia
così la prima lettura di questa domenica.
Il
servo di Dio, presentato dal profeta Isaia, confessa
l’iniziativa di Dio e la propria risposta.
Dio
apre l’orecchio. Mette cioè l’uomo nella possibilità di
ascoltarlo, gli dona la capacità di comprendere ciò che Egli ha
da dirgli.
Perché
la parola di Dio sia accolta non
quale parola di uomini, ma, come è veramente, quale parola di
Dio, che opera in coloro che credono (cfr. 1 Tess. 2,13),
occorre che ci sia questo primo gesto da parte di Dio.
Lo
stesso accade quando, all’inizio della preghiera, chiediamo al
Signore di aprire le nostre labba affinché la nostra bocca
proclami
la Sua
lode.
Se
non è il Signore ad aprirci le labbra, dalla nostra bocca possono
uscire cose cattive perché, come dice Gesù, ciò che esce
dall'uomo, questo sì contamina l'uomo. Dal cuore degli uomini,
escono le intenzioni cattive (cfr.Mc. 7,21).
Il
tocco di Dio su di noi, fatto con amore e per amore nostro, è il
tocco che guarisce e salva, ma ad esso possiamo anche opporci e
tirarci indietro.
Il
Servo di Dio, di cui parla il profeta Isaia, sceglie di non
opporre resistenza.
Lo
stesso ha fatto Gesù, nel modo più pieno possibile ad un uomo,
l’hanno fatta Maria, i santi, tanti cristiani.
All’inizio
di un anno pastorale siamo invitati a lasciarci toccare da Dio.
Ai
nostri orecchi e alla nostra lingua Cristo può dire, come agli
orecchi e alla lingua del sordomuto del vangelo di domenica
scorsa, Apriti!, se solo noi lo vogliamo.
Allora
scaturirà la meraviglia e la gioia, ascolteremo in modo nuovo la
vita ed i fratelli, scioglieremo la nostra lingua alla lode,
professeremo la nostra fede come Pietro oggi nel vangelo,
diventeremo bella notizia di Dio agli uomini del nostro
tempo.
Dio
parla anche oggi.
Lo
fa attraverso la vita, gli eventi, le relazioni, ma lo fa in modo
privilegiato entro la sua Chiesa, custode e annunciatrice della
sua Parola.
Il
cammino comunitario offre spazi di ascolto di Dio.
L’Eucaristia
di ogni domenica e nei giorni feriali, in cui
la Sacra Scrittura
viene proclamata, spiegata e attualizzata; la preghiera quotidiana
delle Lodi e dei Vespri; gli incontri di catechesi, rivolti ai
bambini, ai giovani, agli adulti e agli anziani; i gruppi di
approfondimento e di confronto.
Dio
parla anche oggi.
In
tanti modi vuole raccontarci il sogno grande che ha su tutti e su
ciascuno di noi, in tanti modi può toccarci e liberarci dalle
nostre chiusure.
Il
Signore Dio mi ha aperto l’orecchio
e
io non ho opposto resistenza, non mi sono tirato indietro.
Rita
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Gioia
Proponiamo
oggi una riflessione sulla gioia, per ricordarci che essa è parte
della vita cristiana, una consegna che ci ha fatto Gesù, un
desiderio che portiamo nel cuore.
Se la gioia è questo è possibile a tutti, e per noi
cristiani ancor di più.
La gioia è uno dei sentimenti più importanti
dell’animo, l’aspirazione ultima di ogni creatura umana.
La gioia riguarda anche Dio?
Dio ha gioito quando ha guardato la creazione, opera delle
proprie mani, al punto che si è regalato un giorno per
contemplarla e godere di essa.
Dio ha gioito quando, guardando a Gesù, ha detto: “Tu
sei il mio Figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto” (Lc.
3,22).
Anche Gesù ha vissuto la gioia.
L’ha condivisa con i discepoli di ritorno dalla
missione, invitandoli però a gioire perché i loro nomi sono
scritti in cielo e non per i successi avuti (cfr Lc. 10,17-20).
L’ha consegnata ai dodici prima di morire, come
testamento: Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi
e la vostra gioia sia piena (Gv. 15,11).
Ora la gioia di Cristo continua nei credenti in Lui.
Il Risorto è fonte e motivo costante di gioia.
Come i discepoli gioirono nel vedere il Signore (cfr Gv.
20,20), anche noi gioiamo ogni volta che Lo vediamo nel
pane spezzato e nel sangue versato, nella Parola che converte il
cuore, nella fraternità che racconta al mondo la bellezza della
vita abitata e
trasformata dallo Spirito di Dio.
Gioiamo nel Signore e gioiamo
di Lui. Di tutto ciò che ogni giorno ci dona unicamente per
amore.
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CALENDARIO
LITURGICO |
XXIV tempo ord. Is. 50,5-9; Gc. 2,14-18; Mc. 8,27-35
anno B
4°
salterio
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Sabato
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23
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18.30
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memoria
di Bonotto Cesira
memoria
di Frare Giuseppe e Caterina
memoria
di Doimo Lorenzo
memoria
di Citron Angelo
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Domenica
XXV°
Sap.
2,12-20
Gc.
3,16-4,3
Mc.
9,30-37
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24
|
9.00
10.30
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memoria
di Tonon Giorgio
memoria
di tutti i defunti
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Questa
settimana
la Messa feriale
non viene celebrata
CALENDARIO
PASTORALE
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Questa
domenica
alle
ore 16.00
il
Vescovo consegna ad ogni parrocchia
il
piano pastorale diocesano.
Appuntamento
in Cattedrale.
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Martedì
19, al Toniolo di Conegliano,
il
Vescovo
presenta il piano pastorale diocesano.
Ore
20.30.
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Il
primo incontro di catechismo:
Sabato
23
settembre, alle ore
17.00,
per
i bambini di prima
e di seconda
elementare
ed i loro genitori
Lunedì
25, alle
ore 17.00,
per
i ragazzi di prima,
seconda, terza media
Martedì
26, alle
17.00,
per
i bambini di
terza,
quarta, quinta elementare
Dal
2 ottobre
gli
incontri si svolgeranno secondo un orario provvisorio
che verrà indicato.
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Domenica
1° ottobre
celebriamo
l’anniversario della dedicazione della nostra chiesa
avvenuta
il 4 ottobre 1997
Con
questa liturgia inizia il nuovo anno pastorale.
Il
Consiglio Pastorale presenterà a tutta
la
comunità le linee guida sulle quali camminare insieme
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