PARROCCHIA DI CAMPOLONGO DI CONEGLIANO  

 anno 13 n. 21    18. 04. 2004  

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di beatitudine

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Il giovedì santo, l’assemblea ha messo in pratica il segno fatto da Gesù, attraverso il gesto della lavanda dei piedi compiuto da don Carlo e dai bambini.

Gesù conosceva bene l’uomo, e sapeva che i gesti semplici sono i più profondi ed i più ricchi di significato. Forse per questo ce li ha consegnati come memoriale, perché sia Lui a compierli con noi e attraverso di noi e perché, nella vita di ogni giorno, possiamo riconoscerci abitati da Lui e godere della beatitudine che ci ha promessa.

La semplicità di Gesù è l’espressione di una vita profondamente radicata nel Padre e per questo capace di amare fino alla fine, in modo smisurato e possibile solo a Lui.

Pensiamo al servizio reso al corpo di Cristo, la Chiesa, attraverso la pastorale, in ogni sua espressione.

Anche nel fare pastorale c’è una beatitudine, perché è perpetuare i gesti e le parole di Gesù, è permettere a Gesù di vivere nel nostro tempo, ed è vivere con Gesù nascosti in Dio (Col. 3,3).

Fare pastorale è lasciare che il Cristo che vive in noi si racconti e viva, secondo i modi ed i tempi che ciascuno, in dialogo con Lui e con la Chiesa, man mano scopre possibili.

Noi siamo Cristi ancora nascosti o che stanno riprendendo vita, oppure Cristi di cui questa nostra comunità è privata e sui quali si interroga, o Cristi che la renderebbero ancora più bella e viva. 

Lo Spirito Santo che oggi ci viene donato, liberi il Cristo che é in noi perché la bella notizia che Egli è, è troppo bella per essere taciuta.                          Rita

 

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IL PREZZO DELLA GIUSTIZIA

 

Nell’ordine internazionale, l’esigenza di reprimere il terrorismo o di ripristinare la legalità e la giustizia violata avviene mediante l’uso delle armi, cioè attraverso una violenza radicale e indiscriminata come la guerra, che coinvolge gli innocenti insieme ai colpevoli.

E’ separabile la responsabilità collettiva di un popolo da quella dei capi o di alcuni, senza che la punizione ricada sull’intero popolo? Secondo l’etica antica la colpa dei malvagi ricadeva sull’intera comunità e veniva espiata anche dai giusti.

Ma Abramo, con una incalzante interrogazione al Signore sul castigo da infliggere a Sodoma, apre una prospettiva nuova: la rettitudine di pochi può avere una efficacia salvifica anche a vantaggio dei colpevoli. Il Signore si impegnerà a salvare la città, se in essa vi sarà una manciata di giusti.

 

Dal racconto della vicenda, apprendiamo che tale condizione non si avvererà ed un solo giusto, Lot, che Dio salverà, non sarà sufficiente ad impedirne il castigo. Isaia più tardi annuncia un «servo» di Jahve, che, condannato ingiustamente a morte, diventerà motivo di salvezza per il suo popolo (Is 53). D’ora in poi le colpe dei malvagi non ricadranno più sulla collettività. Saranno i giusti a salvare la città, ottenendo persino il perdono dei colpevoli. Questo è il modello di giustizia che ci propone la Bibbia, e che Gesù porta a compimento. La virtù di un solo giusto merita la salvezza di tutti.

E’ questa una giustizia praticabile nella realtà terrena, o è solo un’aspirazione «escatologica»? Come punire una comunità colpevole, risparmiando gli innocenti? E’ lecita una guerra che insieme ai malvagi colpirà gli innocenti?

La nostra Costituzione,

nata sulle macerie di un conflitto mondiale, che aveva provocato un numero enorme di vittime innocenti, ha voluto ripudiare la guerra non solo come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli, ma anche per risolvere le inevitabili contese internazionali. Possiamo considerare questa posizione come un tentativo storico, concreto di rispondere positivamente agli interrogativi che sopra sono stati posti.

 

Le minoranze dei giusti hanno un ruolo «salvifico». Chi sono costoro? Sono cittadini che, per essere fedeli all’etica della giustizia di Dio, vivono in opposizione agli orientamenti prevalenti nella società. Minoranze in contesti politici, ma anche in contesti culturali, ideologici, di costume. Isaia li chiama «il resto di Israele», per il Vangelo sono il sale della terra, la luce del mondo. E’ una prospettiva solo soprannaturale? No. Nel nostro tempo il ruolo delle minoranze è arduo, ma utile. E’ minacciato dalla manipolazione del consenso attraverso i mezzi di Informazione, la minaccia più grave che incombe oggi sulla democrazia. Interessi immediati ed egoistici assicurano il successo, l’audience e il consenso, ma mortificano ogni progetto politico. A queste tendenze negative oggi prevalenti occorre ribellarsi; non accettare l’imperativo del consenso quale unico metro di valutazione etica. Compito profetico delle minoranze è di contrastare la negazione della giustizia nella storia umana e di decifrare la trama della giustizia di Dio nelle relazioni degli uomini.

Elio

 

CALENDARIO LITURGICO E PASTORALE

II° Domenica di Pasqua: At. 5,12-16; Ap. 1,9-13.17-19; Gv. 20,19-31

Martedì

20

8.30

intenzione di Ongaro Lino e Luciana

 

Mercoledì

 

21

18.30

memoria di Favero Evaristo

memoria defunti Boscheratto

 

Giovedì

 

22

7.30

memoria di tutti i defunti

Venerdì

23

18.30

memoria di tutti i defunti

 

Sabato

 

24

18.30

 

memoria di tutti i defunti

 

Domenica

 

III° di Pasqua

25

9.00

 

 

10.30

 

memoria di Tonon Antonio

memoria di Olto Alessandro

 

memoria di Drusian Maria Teresa

memoria di Tadiotto Rina

 

 

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Oggi, alle ore 10.30, don Carlo conferisce la Cresima.

Per il dono dello Spirito Santo

infuso sui nostri giovani e su tutta la comunità

lodiamo il Signore e testimoniamolo con la nostra vita.

ü    Lunedì 19, alle 20.30, si incontra il gruppo per la missione.
ü    Mercoledì 21 si incontra il gruppo liturgico adulti
ü    Giovedì 22, alle ore 20.30, incontro per le coppie e per le famiglie

Sabato 17 aprile

Lisa Bressan e Giuliano Rusalen

hanno celebrato

il loro matrimonio

Altri appuntamenti da ricordare:

 

§      Per quanti partecipano agli  

    incontri di primo annuncio:     martedì 27 o giovedì 29

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§      Per il Consiglio Pastorale: venerdì 30

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Venerdì 30 aprile,

alle ore 20.30, nella chiesa

di Cordignano,

veglia vocazionale presieduta dal Vescovo.

Perché mi hai veduto, Tommaso, tu hai creduto:

Beati quelli che, pur non avendo visto, crederanno.

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Pagina a cura del gruppo internet della Parrocchia dell'Annunciazione di Campolongo di Conegliano (TV)

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