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una vita nuova

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Il Vangelo di questa seconda domenica di Quaresima ci mostra Gesù trasfigurato in dialogo con Mosè ed Elia. La trasfigurazione educa i discepoli a contemplare Gesù, l’amato del Padre, colui che porta a compimento la missione  iniziata da Mosè e dai profeti.

Una nube di luce avvolge i tre discepoli che erano sul monte.

Sono anch’essi coinvolti  dall’evento che trasforma Gesù e sentono il fascino di stare in quella esperienza di gioia. La trasfigurazione però non è questo. Essa ci chiede di essere disponibili ad alzarci, sempre e di nuovo, per essere veri discepoli che seguono il loro Signore.

Gesù appare splendente di luce, con una veste candida come la neve.

E’ simbolo della risurrezione di ogni vita cristiana, che attende di essere trasfigurata per vivere l’abbraccio con Dio nell’eternità.

E’ questa l’immagine che costituisce il segno che poniamo oggi nel grande libro rosso, posto davanti all’altare.

Ogni bambino e ragazzo che partecipa alla Messa porrà il disegno di una piccola veste bianca che porta scritto il proprio nome. 

Essa ricorda la veste del Battesimo, simbolo della vita cristiana che riveste ogni persona della veste luminosa della trasfigurazione.

Emanuela F. – Emanuela G.

LA RACCOLTA DEGLI ALIMENTI

La quaresima è tempo di conversione, di preghiera, di ascolto della Parola e di solidarietà. Le scritture, che la liturgia propone sia nei giorni feriali che festivi, richiamano il dovere di soccorrere i poveri, di praticare la giustizia e di vivere nella sobrietà.

Sono atteggiamenti graditi a Dio e segni di vera conversione.

In parrocchia,

domenica prossima,

continua la raccolta mensile degli alimenti

Abbiamo voluto  che questi beni di prima necessità siano simbolicamente offerti a Dio nella celebrazione eucaristica e posti ai piedi dell’altare per essere poi distribuiti ai poveri.

È il segno che la nostra spiritualità e la nostra preghiera liturgica è legata alla vita, alle relazioni umane e agli eventi che accadono nel mondo. Ma non basta.

Siamo chiamati a riconoscere le cause che producono ingiustizia e povertà e a trovare le soluzioni per rimuoverle.

Dobbiamo assumerci la responsabilità della città dell’uomo. Afferma il Concilio: «Il cristiano che trascura i suoi impegni temporali, trascura i suoi doveri verso il prossimo, anzi, verso Dio stesso e mette in pericolo la propria salvezza» (Chiesa e Mondo, n.43). La liberazione dell’uomo dall’idolatria del potere e dell’avere fa parte del nostro cammino penitenziale e battesimale. Un cammino proprio della Quaresima.

                                                                           Elio

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