PARROCCHIA
DI CAMPOLONGO DI CONEGLIANO
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anno
13 n.
17
21. 03. 2004 |
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Quaresima e
Pasqua
Azione e contemplazione.
Nel documento che traccia gli
orientamenti pastorali della Chiesa italiana per i primi dieci
anni del secondo millennio i vescovi scrivono:
“Le troppe iniziative, pur
lodevoli, rischiano di rendere meno fruttuoso l’azione
missionaria della Chiesa. Preferiamo fare molte cose, eppure
sono l’ascolto, la memoria e il pensare a dischiudere il
futuro. Porre queste cose al centro significa valorizzare
l’evento Gesù nella sua concretezza: le sue scelte, i suoi
scandali, il suo modo di rivelare Dio agli uomini”.
Occorre valorizzare insieme
contemplazione e azione, una Maria che sa lavorare come Marta
e una Marta che sa contemplare come Maria.
L’adorazione eucaristica che
facciamo ogni sabato di quaresima, dalle ore 16.00 alle 18.00,
ci aiuta a ristabilire l’equilibrio tra azione e preghiera.
Stando in adorazione davanti a Gesù
riscopriamo il suo stile, i suoi rapporti, le sue priorità,
le sue denunce e il suo destino. Adorare Gesù significa
seguire i sentieri che egli ha percorso e che abita ancora
nella Chiesa. Gesù ha assunto la storia per redimerla, non si
è posto al lato del mondo ma ha condiviso le sue
contraddizioni. Nell’eucaristia egli è l’Emmanuele, il
Dio con noi. “I cristiani non possono accettare la logica
del più forte, l’idea che la presenza dei poveri, degli
sfruttati e degli umiliati sia frutto del fluire della storia.
Gesù ha annunciato che saranno
proprio i poveri a regnare e a precederci nel regno dei cieli.
Su questo il cristianesimo non può accettare compromessi. Il
povero, il viandante e lo straniero non sono cittadini
qualunque per la Chiesa, perché essa è mossa verso di loro
dalla carità di Cristo”.
Don Carlo
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In quei giorni, il Signore disse a
Giosuè: «Oggi ho allontanato da voi l'infamia d'Egitto».
Gli Israeliti si accamparono dunque in Gàlgala e celebrarono
la Pasqua al quattordici del mese, alla sera, nella steppa di
Gerico. Il giorno dopo la pasqua mangiarono i prodotti della
regione, azzimi e frumento abbrustolito in quello stesso
giorno. La manna cessò il giorno dopo, come essi ebbero
mangiato i prodotti della terra e non ci fu più manna per gli
Israeliti; in quell'anno mangiarono i frutti della terra di
Canaan. (Gs. 5,9a. 10-12))
In
quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i
peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano:
«Costui riceve i peccatori e mangia con loro». Allora egli
disse loro questa parabola:
«Un uomo aveva due figli. Il più
giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del patrimonio
che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze… Dopo
non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue
cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue
sostanze vivendo da dissoluto…… Allora rientrò in se
stesso …. partì e si incamminò verso suo padre. Quando era
ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro,
gli si gettò al collo e lo baciò. … disse ai servi:
Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo,
mettetegli l'anello…e i calzari... Portate il vitello
grasso… ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa… Il figlio
maggiore si trovava nei campi. Al ritorno…udì la musica e
le danze… si arrabbiò, e non voleva entrare. Il padre
allora uscì a pregarlo… Figlio, tu sei sempre con me e
tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e
rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è
tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato». (Lc.
15,1-3.11-32)
Signore, per quanto bella e grande sia la tua casa molti vi si
trovano a disagio, ma non tanto per la tua presenza, quanto
per l’assenza di amore
tra i fratelli. E’ per questo che molti se ne vanno.
Signore, fa che i fratelli si
incontrino e si parlino
e il maggiore non sia sempre
nei campi.
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LA
FRATERNITA’
L’esperienza
della terza domenica del mese, in cui le famiglie si trovano
nello stesso luogo per vivere insieme il giorno del Signore,
è una iniziativa all’insegna della fraternità.
Grazie
all’amore di Dio siamo membra del corpo di Cristo e quindi
partecipi della vita di una comunità cristiana concreta.
L’amore
di Dio rende possibile l’amore ai fratelli, soprattutto a
quelli che il Signore stesso ci pone accanto e non abbiamo
scelto noi.
Quando
viviamo con questa gioiosa consapevolezza, l’amore diventa
lo stile della vita cristiana: il suo nome è fraternità e il
suo verbo è servire. La fraternità nasce dall’ascolto
della parola di Dio e dalla grazia dei sacramenti e diventa
spontaneamente “lieto annuncio”.
In
un mondo segnato dalla violenza e dalla divisione, la
fraternità rappresenta un miracolo ed è anche una
formidabile “buona notizia”.
Partecipare
alla “terza domenica” del mese vuol dire aiutare la
parrocchia a diventare sempre più casa e scuola di comunione.
Quando
parliamo di spiritualità della vita cristiana non possiamo
non pensare a una spiritualità della comunione che poggi su
tre aspetti fondamentali:
-
la capacità di partecipare al mistero della Trinità che
abita in noi,
-
la capacità di sentire il fratello di fede nell’unità del
corpo mistico,
-
la capacità di fare spazio ai fratelli fino a “portare i
pesi gli uni degli
altri”.
La
fraternità, vista la sua decisiva importanza per la vita
della Chiesa e per la sua missione, dovrebbe diventare un
criterio fondamentale anche per la verifica dell’attività
pastorale della comunità.
Occorrerà
però operare il discernimento con molta fede, perché la
comunione ecclesiale non si può misurare a con i criteri
umani ma solo con la Parola di Dio. Ed essa, nel suo punto più
alto, è l’amore di Gesù “fino alla fine” che si è
compiuto sulla croce.
Vincenzo
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CALENDARIO LITURGICO E PASTORALE
IV° Domenica di Quaresima: Gs.
5,9-12; 2 Cor. 5,17-21; Lc. 15,1-3.11-32
Martedì
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23
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8.30
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memoria di Peruch Sebastiano
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Mercoledì
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24
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8.30
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memoria di tutti i defunti
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Giovedì
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25
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15.00
20.30
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per i defunti della nostra
comunità
per tutta la comunità
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Venerdì
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26
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18.30
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memoria di Ros Pierangelo
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Sabato
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27
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18.30
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memoria di Momo Bruno
memoria di Gatti Rita
memoria di Sanson Antonio
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Domenica
V domenica
di
quaresima
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28
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9.00
10.30
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memoria di Tonon Antonio
memoria di Gatti Agostino
memoria def. famiglia Mazzer
memoria di De Ronch Pierina
memoria def. famiglia Da Dalt Rino
memoria di Collodel Ugo e Ines
memoria di Barazza Francesco
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Mercoledì
don
Carlo guida il ritiro dei candidati e degli
aspiranti diaconi che
vengono istituiti lettori e accoliti alle ore
18.30 nella Chiesa della Madonna delle Grazie
a Conegliano.
La
Santa Messa in parrocchia è alle 8.30.
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Giovedì
si celebra la
solennità
dell’annunciazione del Signore a Maria,
titolo
della nostra Chiesa.
La
Santa Messa è alle ore 15.00 e alle ore
20.30.
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O
G G I DOMENICA
21/03/2004
Famiglie
insieme nella terza domenica del mese.
Alle
ore 16.00, nella Chiesa di S.Martino a
Conegliano, concerto
quaresimale
con la corale di Campolongo e di S.
Vendemmiano.
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Martedì
il
Vescovo Giuseppe è nella nostra parrocchia
alle
ore 18.00
incontra i cresimandi
alle ore 20.30
in Chiesa, incontra i genitori e i
padrini
dei cresimandi e tutta la comunità.
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SABATO,ADORAZIONE
EUCARISTICA
Il
Santissimo rimarrà esposto
dalle
ore 16.00 alle ore 18.00, in Chiesa.
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Mi
alzerò e andrò da mio padre
e
gli dirò: Padre, ho peccato
contro
il cielo e contro di te.
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