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Parrocchia
di Campolongo in Conegliano |
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anno
18 n. 40
22.
11. 2009
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Vaticano II
cinquant’anni
dopo
I
Concili sono tempo di grazia, «Pentecoste del presente», secondo
la definizione cara a Giovanni XXIII. La Chiesa si mette in ascolto
della Parola in pace e in unità, tutta protesa a intercettare i
segni dei tempi e a scoprire i nuovi approdi sulle antiche rotte.
Dal
Concilio di Nicea, quello promosso dall'imperatore Costantino, fino
al Vaticano I del 1869-70, la Chiesa cattolica aveva già celebrato
venti assemblee ecumeniche.
L'ultima
assise aveva definito l'infallibilità del Papa quando parla ex
cathedra e questo pronunciamento era stato visto da molti come
la fine della stagione dei Concili. Ma “venne un uomo chiamato
Giovanni” che, percorso da una ispirazione irresistibile, a
nemmeno un secolo di distanza, indice un nuovo Concilio, il Vaticano
II. Chiamati da 110 Stati diversi, i primi 2.500 Padri conciliari
convengono a Roma. Nelle sessioni seguenti, con l'apertura ai
periti, agli osservatori non cattolici, agli uditori laici e alle
donne, il numero salirà fin quasi a 3.000. L’assise, divisa in 4
sessioni, è durata 3 anni.
I
Concili ecumenici non sono solo assemblee legislative chiuse nelle
date di inizio e di celebrazione, ma tempi di semina, stagioni di
accoglienza, viaggi intrapresi insieme verso la verità tutta
intera.
II
grande teologo francese Yves Congar scrisse: “I Concili non sviluppano
la loro azione che con il tempo”.
Cinquant’anni
dopo dalla grande intuizione di Giovanni XXIII è opportuno
apprezzare bene il dono che Dio ha fatto alla sua Chiesa.
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Il 21 novembre
abbiamo
celebrato la memoria della presentazione di Maria al
tempio.
Quali
sono le origini di questa festa? I vangeli non parlano
dell’infanzia di Maria. Ne parlano invece testi non
canonici, come il protovangelo di Giacomo, redatto in
greco nella pria metà del II secolo e completato
entro il secolo V.
L’origine
della festa è palestinese. Nel 543 nella chiesa di
Santa Maria Nuova, costruita presso il tempio di
Gerusalemme, è celebrata la “dedicazione” che
Maria ha fatto di sé a Dio fin dall’infanzia.
La
festa del 21 novembre è attestata a Costantinopoli
dal secolo VIII. Alcune omelie di S. Andrea a Creta
suppongono una festa che esisteva a Gerusalemme o a
Costantinopoli. L’Occidente è più lento
dell’Oriente. L’Inghilterra conosce una festa
della Presentazione dal secolo XI.
La
festa viene stabilita nel 1372.
I
Veneti conoscono questa festa con il nome di Madonna della salute e noi la celebriamo assieme alla giornata del
ringraziamento, per educarci alla gratitudine verso
Dio. Egli provvede a noi con amore, ci fa il dono
inestimabile della fede, e ci dona i beni della terra
affinché costruiamo un mondo fraterno e solidale.
Cristo dona Maria come madre ai suoi discepoli. La
nostra risposta dovrebbe ricalcare la risposta della
giovane di Nazaret, che ha fatto della propria vita un
sì continuo al Padre e una sequela dietro al figlio
Gesù nella quotidianità nascosta ed umile. Abbiamo
tanti motivi per ringraziare il Signore e per dirgli
un sì autentico e profondo.
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Il 21 novembre
in
occasione della festa della presentazione di Maria al
Tempio, la Chiesa celebra la “Giornata
pro orantibus” dedicata alle monache di clausura.
La finalità è di ricordare queste sorelle che, con
la costante offerta della preghiera e della stessa
vita nel più grande nascondimento, costituiscono una
“parte specialissima” in mezzo al popolo
cristiano.
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ultima domenica dell’anno liturgico, celebriamo
la solennità di Cristo Re e la giornata per il
seminario.
Cristo
regna come un re nell’ esistenza di chi si consegna a
lui con totalità e amore, come il bambino si consegna
ai genitori.
Cristo
regna come un re in chi in-traprende con determinazione
ed umiltà il cammino esigente di con-versione, di chi
confida nell’amore misericordioso del Padre e non si
blocca di fronte alle proprie fragilità o cadute. La
vita si perfeziona in un continuo cambiamento, che non
è instabilità e irrequietezza, ma rinascita
progressiva ed umile nello Spirito Santo. Se Cristo
regna come un re nella nostra vita, significa che Lui è
al primo posto e che a Lui tendiamo con tutti noi
stessi, che cerchiamo prima di tutto il suo Regno di
giustizia, di pace e di gioia, che lo costruiamo con
pazienza e speranza.
Il
seminario educa ed accompagna i giovani a riconoscere
nella propria vita la regalità di Cristo, e a
discer-nere se questa regalità si può concretizzare
per loro nella voca-zione al ministero ordinato. E’ un
compito delicato e difficile che chiede la preghiera ed
il sostegno di tutti.
E
noi preghiamo, bisognosi come siamo che i gesti e le
parole di salvezza di Dio giungano a noi attraverso i
suoi ministri.
Rita |
Il
tuo Regno
non
è di questo mondo,
Signore
Gesù, poiché tu porti questo mondo
sulle
tue spalle,
come
un pastore
la
sua pecora perduta.
Nessun
scettro
con
cui tu domini,
se
non la tua croce, nessun’altra forza,
se
non la tua misericordia: l’amore vincitore,
il
tuo unico diritto.
Il
tuo Regno già ci abita,
Signore
Gesù,
sulla
tua parola,
in
noi il bambino risuscita, Tu lo ricrei,
quasi
a nostra insaputa. |
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CALENDARIO
LITURGICO |
XXXIV
Cristo Re: Dn.
7,13-14; Ap. 1,5-8; Gv. 18,33-37
anno B
2 salterio
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Martedì
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24
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8.30
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intenzione
di Ros Silverio e Annalisa
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Mercoledì
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25
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18.30
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memoria
di Possamai Maria Pia
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Giovedì
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26
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7.30
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memoria
di tutti i defunti
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Venerdì
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27
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18.30
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memoria
di tutti i defunti
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Sabato
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28
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18.30
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memoria
di Fighera Carmelo e Rita
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Domenica
1° Avvento
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29
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9.00
10.30
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memoria di Vettorel Elisa e Peruch
Metodio
memoria di De Giusti Giacomo
memoria di Simeoni Anna Maria
memoria def. Gatti
memoria di Mazzer Marilena
intenzione di persona devota
memoria defunti fam. Donadel
Pierina
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CALENDARIO
PASTORALE
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Oggi,
ultima domenica dell’anno liturgico,
celebriamo
la solennità
di
Cristo
Re
e
la giornata del seminario.
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Oggi,
e le prossime domeniche,
raccogliamo
le buste con le offerte per la festa
della
Madonna della salute
e
per la giornata del
ringraziamento
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Domenica
prossima inizia l’Avvento
Ci
disponiamo a vivere con fede questo tempo liturgico
che
ci prepara alla venuta di Gesù
con
il
ritiro
che faremo in parrocchia
dalle ore 15.00 alle ore 19.00
Don
Carlo proporrà una
meditazione sulla “venuta”
di Dio
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Gli
anziani o gli ammalati che
non possono recarsi in chiesa
e
desiderano
ricevere il sacramento della riconciliazione o la comunione,
chiamino
in parrocchia telefonando allo 0438.23870, dalle ore
16.00
alle ore
18.00,
oppure
avvisino i ministri straordinari della comunione
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Ricordiamo
che quando in parrocchia c’è un funerale,
la
Messa programmata in quel giorno non viene celebrata
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La
casa di via degli Olmi
è
aperta
- il
lunedì
dalle 15.00 alle
18.30
e dalle 20.00 alle 22.00
-
il venerdì dalle
20.00 alle 22.00
per
quanti desiderano regalarsi
un
tempo di silenzio e di preghiera
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