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Parrocchia di Campolongo in Conegliano

anno 19  n. 36      24. 10. 2010   

 

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Il Fondo di Solidarietà

 

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Il fondo di solidarietà parrocchiale sta continuando la sua attività.

Il consiglio di gestione si riunisce con cadenza mensile per valutare le domande di aiuto sia locali che provenienti dalle missioni.

Da gennaio ad oggi le entrate sono di € 4.165,00; le uscite per interventi in parrocchia sono di € 1.615,00.

I contributi economici vengono erogati dopo aver esaminato con attenzione la situazione familiare di chi chiede aiuto e sono mirati a far uscire le persone interessate dalla loro condizione di bisogno, rendendole autosufficienti. L’intervento avviene con un progetto integrato che coinvolge i Servizi Sociali del Comune perché facciano quanto di loro competenza, la Caritas diocesana e la San Vincenzo cittadina. Il consiglio accompagna le famiglie con contatti personali per aiutare ad usare proficuamente sia le risorse proprie che gli aiuti. Stiamo attuando uno di questi progetti.

Il consiglio del fondo sta organizzando la raccolta di prodotti alimentari, da distribuire secondo le necessità. L’iniziativa è stata approvata dal consiglio pastorale e sarà avviata nei tempi e nei modi che stiamo individuando.

Dio certamente gradisce questa attenzione ai poveri da parte della nostra comunità e non farà mancare su di essa la sua benedizione.

                                                                                                           Elio

 

 

 

 

 

 

 

La bestemmia è insopportabile sempre:

questione di civiltà

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Non è per il gusto di rinfocolare la polemica che ritorniamo sul triste episodio delle barzellette blasfeme e antisemite di Berlusconi, soprattutto ora che è ormai uscito dalle cronache, ma perché è un fatto grave che, come risulta dalle lettere pervenuteci, ha fatto indignare molti nostri lettori. Vale la pena continuare a riflettere su questo episodio per trarne utili considerazioni.

La prima cosa che sorprende è il coro di giustificazioni che si è levato dalla parte politica che sostiene il capo del governo. Ci sono eminenti personalità politiche della maggioranza, dichiaratamente cattoliche, sempre in prima fila a difendere la Chiesa e i suoi insegnamenti che ha reagito minimizzando l’accaduto. Non c’era nessuna intenzione di offendere Dio, si trattava di una barzelletta, era solo un gioco di parole, era una conversazione privata e del tutto informale. Qualcuno si è impegnato in giustificazioni ancora più spinte: è stato molto più grave rubare le parole e le immagini in un contesto privato (che poi privato non era se è avvenuto sulla strada, luogo pubblico) per poi diffonderle. Altri, soprattutto nelle discussioni tra la gente o nei numerosi commenti agli articoli on line o nei blog si scagliano contro il moralismo ipocrita dei sepolcri imbiancati che ingigantiscono il fatto e non guardano ai loro peccati ben più gravi. Ancora, c’è chi in un estremo tentativo di difesa, esalta il premier che sa parlare come la gente e rappresenta bene il popolo che della bestemmia fa un innocuo intercalare.

Ha destato un certo sconcerto anche il commento di mons. Fisichella (incaricato di recente dell’altissimo compito di ravvivare la fede nelle chiese dei paesi più evoluti dove sta venendo meno) che ha dichiarato che bisogna “contestualizzare” il fatto per cui anche la bestemmia, in certe situazioni, quando non c’è cattiveria... insomma non è così grave.

Commento: la passione politica può provocare un tale obnubilamento da rimuovere o sottovalutare ciò che per un credente dovrebbe essere al di fuori di ogni discussione. Ma ciò che fa più specie sono i ragionamenti che coscientemente violentano la realtà e la fanno diversa da quella che è. Così la bestemmia che io credente so essere un male grave, diventa qualcosa di innocuo. Spesso si tira in ballo l’ideologia come ciò che rovina la politica e la nostra convivenza. Ecco, in queste reazioni, un bell’esempio di ideologia che può offuscare la mente anche di chi, per il ruolo che occupa, dovrebbe essere immune. Ovviamente questo pericolo di violentare la realtà lasciandosi dominare dall’ideo-logia vale per tutti, senza distinzione di credo politico.

Molte reazioni insistono sul fatto che la bestemmia è ormai entrata nel costume del popolo italico e deve essere declassata a comune intercalare per il quale nessuno deve sentirsi offeso. È una valutazione della bestemmia che si sente spesso, anche al di là del presente fatto. Purtroppo è vero che è diventata un’abitudine diffusa e noi veneti vantiamo un primato in questo senso, ma non per questo deve essere accettata. Non deve essere mai accettata o sottovalutata da un credente, come è ovvio, ma nemmeno da chi non è credente. Il costume è un pessimo criterio di valutazione di ciò che è bene o male. Vale per gli aspetti secondari della vita, ma non per le condizioni che stanno a fondamento della vita comune. E il rispetto del sentire religioso delle persone è uno di questi. La bestemmia ferisce profondamente un vero credente. Anche se non è frutto di cattiveria, ma di abitudine, fa ugualmente soffrire. Evitare tutto ciò che offende gli altri è un principio fondamentale di vita sociale. E quindi di civiltà. Per questo deve essere sempre combattuta anche se è diffusa, come non smettiamo di combattere qualunque altro elemento che rovina la vita, per esempio la corruzione, anche se è diventata un costume generalizzato.

Naturalmente con i dovuti mezzi. Un credente vero non scatenerà campagne violente per difendere il Dio in cui crede. Il fondamentalismo che diventa intolleranza e violenza è a sua volta un altro elemento inaccettabile. Lo denunciamo nell’Islam e dobbiamo vigilare che non si insinui tra i cristiani. Ma condannare la bestemmia in qualsiasi contesto con parole forti, come ha fatto il nostro Vescovo e come ha fatto l’Osservatore Romano e Avvenire e tanti nostri lettori, senza giustificazioni o minimizzazioni, è un modo per rendere più civile la nostra convivenza.

Don Giampiero Moret

 

Editoriale del settimanale diocesano “Azione” del 10 ottobre scorso

 

 

 

 

 

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CALENDARIO LITURGICO

XXX t.ord: Sir. 35,12-14.16-18; 2 Tm 4,6-8.16-18; Lc. 18,9-14

anno C                                                                          2 salterio

Martedì

26

8.30

memoria di De Giusti Giacomo

memoria di Peruch Metodio e Elisa

 

 

Mercoledì

 

27

18.30

Intenzione di famiglia Crosato Carlo

 

Giovedì

28

7.30

memoria di tutti i defunti

 

 

Venerdì

29

18.30

memoria di tutti i defunti

 

 

Sabato

30

 

18.30

memoria di Piccin Giovanni

memoria di Miraval Mario

memoria di Betto Battista

memoria di Tonon Pasqua

memoria di Dal Bo Celeste e Amelia

 

Domenica

XXXI tempo ordinario

31

9.00

 

 

 

10.30

memoria di Camatta Giovanna

memoria di Posocco Giuseppe, Augusta e fam.

 

memoria di tutti i defunti

 

 

CALENDARIO  PASTORALE

OGGI  alle ore 16.00

castagnata promossa dal Circolo

Siamo tutti invitati

      Oggi, in tutto il mondo, si celebra la giornata missionaria

     Lunedì, alle ore 20.30, si riunisce il Consiglio Pastorale

Martedì, alle 9.00 e alle 20.30, 

catechesi e veglia penitenziale

Giovedì, alle ore 20.30, 

catechesi e veglia penitenziale

     Domenica 31

 inizia un nuovo cammino di fede in preparazione al battesimo.

 L’incontro è alle ore 16.00. 

Per informazioni rivolgersi a Giovanni e Stefania,

 allo 0438.418210, nelle ore serali

Prossime celebrazioni:

 

   Lunedì, 1° novembre, solennità di tutti i santi

le Messe avranno l’orario festivo: 9.00 e 10.30.

Domenica sera non ci sarà la Messa.

Alle ore 15.00, in cimitero, liturgia per i defunti

 

  Martedì 2 novembre, commemorazione di tutti i defunti,

  la Santa Messa viene celebrata in parrocchia alle ore 15.30 e alle ore 19.30. 

Non ci sarà la preghiera dei Vespri

 

 

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Pagina a cura del gruppo internet della Parrocchia dell'Annunciazione di Campolongo in Conegliano (TV)