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RALLEGRATEVI

i vostri nomi sono scritti nel cielo

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Oggi, ultima domenica dell’anno liturgico, la Chiesa celebra la solennità di Cristo Re dell’universo. 

Nella santa messa delle ore 10.30 la nostra comunità accoglie con gioia sei nuovi piccoli fratelli.

Essi vengono segnati con il segno della croce di Cristo per iniziare un cammino di fede verso il battesimo e gli altri sacramenti dell’iniziazione cristiana.

I genitori che li portano in Chiesa, i padrini e tutta la comunità si impegnano ad accompagnarli con la testimonianza e la preghiera.

Baranappu Nipuni         di Nuwan e Chamila

Buso Sebastiano   di Luigi e Alessandra

Marin Andrea         di Enrico e Monica

Patti Federico         di Giuseppe e Renata

Piccoli Cristian      di Claudio e Clorinda

Saccon Matteo       di Diego e Cinzia

Toffano Giovanni     di Stefano e Lucia

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Battistero 

               e fonte battesimale

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- seconda parte -

Già dalle origini, accanto al battesimo per immersione esisteva la forma per infusione, riservata agli ammalati e alle persone gracili di salute. Si battezzava versando l’acqua sul capo. Questa prassi si impose sul finire del millennio, quando la società era divenuta interamente cristiana ed era scomparso il battesimo agli adulti.

 Nel secondo millennio scomparve anche il catecumenato come itinerario di conversione e venne meno la distinzione fra battezzati e non. Il battistero cessò di rappresentare la porta di ingresso per entrare a far parte del popolo di Dio.

Il fonte battesimale fu collocato dentro la chiesa, in fondo, sul lato sinistro e finì per essere quasi dimenticato.

La riforma conciliare ha ridato dignità allo spazio cultuale riservato al battesimo e dispone che il Fonte Battesimale sia collocato in una cappella, in chiesa o fuori di essa, ben visibile ai fedeli, situato in modo da consentire la partecipazione comunitaria al rito.

Il Battistero deve essere uno spazio distinto, ma posto sull’itinerario ideale che conduce verso l’altare, affinché risulti manifesto il nesso del battesimo con la Parola di Dio e con l’eucaristia che è culmine della iniziazione cristiana.

Il fonte battesimale è un simbolo importante del cristiano che, rinato dall’acqua e dallo Spirito è inserito nel mistero pasquale.

Per rendere evidente ciò, accanto al fonte è prevista una dignitosa collocazione del Cero pasquale.

Le norme attuali prevedono anche fonti con acqua corrente, affinché l’acqua viva manifesti ancor meglio la pienezza della vita nuova in Cristo.

Le chiese oggi esprimono questa ricchezza simbolica in uno spazio riservato alla celebrazione della iniziazione cristiana.                                                                                                                    Elio

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IL CONSIGLIO PRESBITERALE

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E’ stata annunciata la mia nomina a membro del Consiglio presbiterale. Ritengo giusto che la parrocchia conosca gli impegni del parroco anche per accompagnarlo con la preghiera. Vi presento brevemente il nuovo compito che ho assunto.

Il Consiglio presbiterale è un organismo diocesano formato da ventisei presbiteri: sette in ragione del loro ufficio, sei nominati dal vescovo, dodici, fra i quali anch’io, votati dai presbiteri della Diocesi e uno designato dai religiosi presenti in Diocesi.

Il Consiglio presbiterale assiste il Vescovo nel governo della Diocesi e, in particolare, si interessa della vita e del ministero dei presbiteri. Viene riunito dal Vescovo in via ordinaria quattro volte l’anno e in via straordinaria quando ci sono urgenze.

Ai membri del Consiglio presbiterale è richiesto di partecipare ai lavori del Consiglio e di conoscere le cose su cui sono chiamati ad esprimersi: la vita della Chiesa e quella della Diocesi, i bisogni del clero, la cultura, le problematiche e le attese dei cristiani del nostro tempo. Il primo incontro a cui ho partecipato si è tenuto mercoledì 25 ottobre scorso.

Ci siamo occupati dell’assemblea annuale del clero, che è l’incontro di tutti i presbiteri della Diocesi con il proprio vescovo, stabilendo alcune novità per il suo svolgimento; abbiamo individuato le tematiche da affrontare nei prossimi incontri del Consiglio e abbiamo concorso a formare la Commissione per la formazione del clero.

Abbiamo infine espresso il nostro parere su alcune questioni che il Vescovo ci ha proposto.

Ho accettato questa nomina per la responsabilità che ho verso il presbiterio di cui sono parte  in virtù  dell’ordinazione.

Questo servizio richiede tempo e impegno ma può essere una cosa positiva sia per me che per la parrocchia.

Siamo infatti parte della diocesi e facciamo nostri i suoi problemi, le sue gioie e le sue speranze, cercando di crescere insieme.

                                                                                              Don Carlo

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