VERSO LA QUARESIMA
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Gesù ha trascorso nel deserto quaranta giorni di
ascolto, di digiuno e di preghiera per prepararsi a compiere
quello che il Padre gli aveva indicato, quando lo ha consacrato
nello Spirito santo nelle regioni deserte del Giordano. Vi è
stato portato dallo Spirito stesso per vincere la tentazione, che
lo doveva provare nella sua carne, in una esperienza di
combattimento, sul modello di quella di Israele, che ha vissuto
nel deserto 40 anni prima di entrare nella terra promessa.
Gli eventi della salvezza si compiono quando
trasformano la vita.
Per questo Gesù si rifugiava nel silenzio e nella
preghiera, anche notti intere, sul monte e in luoghi deserti. Per
questo la Chiesa ci ripropone ogni anno nella quaresima di
ripercorrere l’esperienza catecumenale in cui si diventa
cristiani. Questo appuntamento è necessario per mantenere la
memoria dell’evento di conversione e di rigenerazione che ci ha
iniziati alla vita in Cristo. Siamo stati iniziati per rimanervi.
Non è facile per noi che abbiamo ricevuto il battesimo da bambini
e che celebriamo la confermazione e l’eucaristia in un clima di
festa terrena, recuperare il senso vero della penitenza e della
preghiera quaresimale. Quest’anno la nostra comunità ha
l’opportunità di accompagnare due fanciulli, che hanno circa 11
anni, a celebrare il loro battesimo nella prossima pasqua.
Proviamo a cambiare mentalità e a celebrare i
sacramenti come conversione e penitenza, prima che come festa.
Don Carlo
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Il
tempo quaresimale è un tempo di conversione durante il quale ogni
cristiano è invitato a vivere la dignità e la novità del suo
battesimo.La quaresima conduce alla Pasqua, centro della fede,
della celebrazione e della carità di una comunità cristiana.
Attraverso la sua morte e la sua vittoria su di essa, Gesù si
rivela il Figlio di Dio e apre agli uomini la vita divina.
L’incontro con Cristo, con la comunità e con la salvezza
avviene nel cammino di iniziazione cristiana.
Celebrato questo incontro la
vita cristiana matura ogni giorno attraversando le varie
esperienze possibili.
Diventare cristiani significa
essere innestati in Cristo, uniti nel suo amore grande che domanda
di rimanere in lui.
Chi rimane in me ed io in lui porta molto frutto (Gv15,
5).
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Il catecumenato.
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La Chiesa fin dalle origini
dedicava un tempo adeguato di preparazione ai sacramenti
dell’iniziazione. Era chiamato catecumenato, poteva
durare anche anni ed era il modo naturale, e quindi necessario,
per tutti coloro che desideravano diventare cristiani.
Non era pensabile ricevere il
battesimo senza una preparazione adeguata e senza il
coinvolgimento della comunità. Le tappe di questa maturazione
erano celebrate nel giorno del Signore, alla presenza di tutto il
popolo.
La comunità infatti era
protagonista delle liturgie che venivano celebrate prima, durante
e dopo il battesimo.
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Il battesimo dei fanciulli.
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La Chiesa prevede forme di
catecumenato adeguate all’età di coloro che
chiedono il battesimo.
Alessandro
Giordano e Pablo Chies
hanno
frequentato il catechismo con i bambini che ora stanno
preparando la prima comunione e hanno chiesto da tempo di
diventare cristiani.
Dal 2009 seguono un percorso di catecumenato,
guidato da don Carlo e da due catechiste, sulla traccia del
Rito
di iniziazione cristiana degli adulti.
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Le tappe celebrative.
Alessandro e Pablo accedono al
battesimo nelle date seguenti:
sabato 26
febbraio: rito di accoglienza.
sabato 12
marzo: rito di iscrizione
del nome,
sabato 9
aprile: rito delle consegne
e dell’unzione,
sabato 23
aprile: rito del battesimo
nella veglia pasquale.
La comunità cristiana sarà
invitata, in tutte le Messe a unirsi all’evento che celebriamo
il sabato sera. La comunità in questo modo si renderà concorde
nella preghiera e nel far memoria del battesimo, primizia della
vita cristiana.