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Nell’attesa della tua venuta

I credenti in Cristo attendono la venuta del loro Signore e nell’attesa annunciano la sua morte e risurrezione. La Pasqua di Gesù abita il frattempo che ci è dato di vivere e lo trasforma, lo prepara alla venuta definitiva e gloriosa del Signore.

Il tempo di Avvento che oggi inizia ci prepara a fare spazio al Veniente, e mentre risveglia in noi il desiderio delle “cose future” ci educa a vivere le “cose presenti” con la libertà dei figli di Dio, consapevoli che ciò che abbiamo non ci appartiene, ma ci è affidato perché lo possiamo restituire moltiplicato. Il Regno è presente, ma in divenire, e in questa dinamica di “già” e “non ancora” maturiamo la beata speranza della venuta del Salvatore.

L’inizio di un nuovo anno liturgico coincide, per la nostra comunità, con l’avvio di un modo nuovo di annunciare la Messa del funerale.  Essa avrà il suono delle tre campane, come avviene per la Messa della domenica, perché il centro della celebrazione, anche in un funerale, è la pasqua di Gesù. Cristo ha attraversato la morte e l’ha vinta, e in questo suo passaggio siamo inseriti noi, in forza del battesimo. Anche noi, in Gesù, attraversiamo la morte e la vinciamo. Il funerale cristiano celebra dunque il compimento dell’attesa ed apre alle realtà ultime, è testimonianza di fede e con fede va annunciato e celebrato. Grati al Signore per questo nuovo inizio stiamo lieti nella speranza e vigilanti nell’attesa perché la sua venuta è sicura come l’aurora.

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Il ministero del diaconato

Domenica 20 novembre, solennità di Cristo Re, insieme a cinque compagni, abbiamo celebrato l’anniversario della nostra ordinazione diaconale, avvenuta nella cattedrale di Vittorio Veneto nel 2005. 

È una memoria che facciamo annualmente per ringraziare il Signore di averci chiamato al suo servizio.

Ed è anche l’occasione per riflettere sul nostro ministero e fare qualche verifica sul nostro operato.

Dopo sette anni, possiamo dire che ha preso forma la nostra presenza nella Chiesa diocesana.

Alcuni di noi si dedicano al servizio ai poveri nei centri di ascolto e nelle rispettive parrocchie, altri nella pastorale sociale, dentro la vita  quotidiana, accanto ad ogni cittadino che vive nelle difficoltà provocate dalla crisi presente.

Ci piace essere discepoli di Cristo in una comunità di credenti, che, come scrive la costituzione Pastorale “La Chiesa nel mondo contemporaneo”, sono riuniti insieme nel Cristo, sono guidati dallo Spirito Santo e hanno ricevuto un messaggio di salvezza da proporre a tutti».

Una comunità che, per queste ragioni, si sente realmente e intimamente solidale con il genere umano e con la sua storia è segno di speranza in un mondo pieno di difficoltà e di ingiustizie e che sembra voler precludersi il futuro.                                   Elio

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