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VIENI, SIGNORE GESU’ !

Siamo entrati nel tempo liturgico dell’Avvento.

In esso ci prepariamo non solo a fare memoria della venuta del Signore nella carne, ma soprattutto a vivere e ad invocare la sua venuta nel nostro tempo e nella gloria alla fine dei tempi.

Nel vangelo  Gesù  parla della sua venuta nella gloria quale Figlio dell’uomo, per inaugurare cieli nuovi e terra nuova.

E la creazione stessa nell’attesa di questa sua trasformazione geme e soffre, come la madre, le doglie del parto, aspettando la manifestazione dei figli di Dio.

Per molti cristiani il tempo di Avvento è divenuto una semplice preparazione, una memoria celebrativa del Natale del Signore venuto nella carne a Betlemme, attraverso luci, feste, regali e un po’ di bontà. Ciò ha poco a che fare con l’attesa dell’evento salvifico annunciato da Dio come incontro con il Signore ora e nella gloria del suo Regno definitivamente realizzato.

Nei giorni di Avvento cerchiamo Dio non solo nel bambino nato a Betlemme, ma anche in colui che viene nella nostra vita e che verrà nel futuro che Dio ci riserva. Sentiamo l’urgenza della sua venuta nella preghiera e nell’attesa vigilante, come le sentinelle della notte che attendono l’alba.                           

Gianfranco

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ci incontriamo

SABATO 12 DICEMBRE  alle ore 20.30

presso il salone parrocchiale

Vi aspettiamo numerosi!

                                                               Paolo

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Ero straniero e mi avete accolto

Il tempo liturgico dell’Avvento è tempo di vigile attesa. È una vigilanza che riconosce già ora la presenza di Gesù nella storia e lo accoglie. I cristiani trovano il loro Signore nei piccoli, negli ultimi, negli esclusi, nei dannati della terra: «ebbi fame e mi deste da mangiare, ebbi sete e mi deste da bere, ero forestiero e mi accoglieste, nudo e mi vestiste, malato e mi visitaste, in carcere e siete venuti da me» (cfr. Mt 25, 35-36).

Il tempo finale è già iniziato e si concluderà con la convocazione definitiva dei popoli. Cristo li dividerà fra coloro che lo hanno riconosciuto e accolto e coloro che lo hanno rifiutato.

Gli uni saranno benedetti dal Padre ed entreranno nella sua gloria, gli altri ne saranno esclusi per sempre. Questi ultimi si giustificheranno: «Signore, Signore, non abbiamo forse difeso la religione, creato strutture politiche ed economiche nel tuo nome? Non abbiamo forse proclamato principi non negoziabili, mantenuto il crocifisso nei luoghi pubblici, affermato le nostre radici cristiane?». Ma il Signore dichiarerà loro: «Non vi ho mai conosciuti! Poiché ebbi fame e sete e mi lasciaste morire, sono stato straniero e mi avete espulso, carcerato e mi avete abbandonato. In verità vi dico: ciò che non avete fatto a uno di questi più piccoli, non l’avete fatto a me» (cfr. Mt 7, 21-23 e 25,41-46).

Il tempo del giudizio è iniziato ora, in base all’amore dato o negato al povero che è visitato dal Signore.

Essere vigilanti significa mantenersi fedeli a questo amore sino alla fine.

                                                                                                                  Elio

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