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Parrocchia di Campolongo in Conegliano

anno 19  n. 37      31. 10. 2010   

 

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Memoria dei Santi e dei defunti

 

Il mese di Novembre inizia con la solennità dei Santi e la commemorazione dei defunti. La Chiesa si riunisce per onorare gli amici di Dio che sono nella sua gloria. Nella liturgia Gesù indica la strada che porta alla santità, che anche noi possiamo percorrere.

Egli ci invita a specchiarci nelle beatitudini, vivendole oggi nelle condizioni i vita che incontriamo. Come pellegrini verso i cieli nuovi e la terra nuova, uniamo le nostre preghiere a quelle di Gesù e di tutti i Santi, perché, vedendo in loro un modello di vita cristiana, sappiamo anche noi accogliere i doni che Dio ci fa per poter raggiungere la santità e vivere nella pienezza del suo amore. La fede nella comunione dei Santi ci conduce a celebrare il ricordo dei fedeli defunti. Essi sono in uno stato di attesa della venuta del Signore e crescono nell’amore di Dio.

Ognuno di noi si è trovato nella sofferenza per la perdita di persone care. Vediamo la morte come una fine avvolta di mistero e di angoscia.

Ci chiediamo il  perché, senza trovare risposta. La fede in Dio e la preghiera ci aiutano a capire che Dio è un bravo agricoltore: coltiva i suoi fiori con amore, per poi raccogliere i più belli. S. Francesco lodava Dio per “sorella morte”. Vita e morte sono doni di Dio; Gesù è morto per donarci la vita eterna. La morte è un passaggio da questo mondo verso i cieli nuovi e la terra nuova che Dio ha preparato per noi.

Accompagnare persone malate e sofferenti che si avviano alla morte, tenere loro la mano, suscitare un sorriso significa far loro sentire la morte come una sorella e aiutarle a superare la paura del passaggio.

 

Emanuela F. ed Emanuela G.

 

 

 

 

 

 

 

La Settimana Sociale di Reggio Calabria

 

Dal 14 al 17 ottobre si è svolta a Reggio Calabria la Settimana Sociale dei cattolici italiani. In quattro abbiamo partecipato al convegno come delegati della nostra diocesi. È stata un’assise straordinaria per intensità e partecipazione. Ma soprattutto una grande esperienza ecclesiale, in cui è prevalso l’ascolto reciproco, il dialogo, l’accoglienza di posizioni anche diverse. Erano presenti oltre 1200 partecipanti, in prevalenza laici, ma anche molti vescovi sacerdoti e diaconi. Formavano il popolo di Dio rappresentativo di tutte le Chiese italiane, che si è riunito per comprendere lo stato dell’Italia, il suo declino etico, sociale, politico ed economico. Ma anche per pensare un futuro che possiamo costruire. La Settimana Sociale aveva un obiettivo: porre alcune domande e offrire un’agenda di cose da fare. Da dove è realisticamente possibile cominciare a servire il bene comune del Paese in questa stagione nuova e tanto difficile? Cosa può significare oggi in Italia, per noi cattolici e per la Chiesa tutta servire il bene comune?  La posta in gioco è l’Italia, la sua rete di costumi e di istituzioni. Siamo angustiati per il suo degrado, perché sono in gioco, non solo interessi, ma affetti, relazioni e parti della nostra stessa identità. Che cosa va perso se si perde l’Italia? Che cosa si perde se Nord e Sud non ce la fanno a proseguire insieme? L’agenda è una speranza per il futuro del nostro Paese, per riprendere a crescere e non solo economicamente. È un impegno a concentrarsi  su una lista di problemi ritenuti prioritari  e realisticamente affrontabili. Cinque in tutto: intraprendere, educare, includere, slegare la mobilità sociale, completare la transizione istituzionale.

Le analisi e le proposte emerse dal dibattito vengono consegnate a tutta la Chiesa italiana e agli uomini e donne di buona volontà, siano essi singoli, associazioni o istituzioni con i quali condividiamo la cura del bene comune.

Siamo tutti coinvolti a pieno titolo sia nella vita della Chiesa che in quella della società civile di cui assumiamo le ferite.

in compagnia di altri, mettiamo in atto progetti di guarigione.    

Elio

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La necessità della preghiera

 

Riportiamo alcune parti dell’omelia tenuta dal vescovo di Reggio Calabria, nella Messa di chiusura della Settimana Sociale Nazionale.

 

La preghiera è all’inizio e alla fine della nostra settimana. I testi liturgici di questa divina liturgia non fanno che ricordarci l’assoluta necessità della preghiera. La parabola creata da Gesù per i suoi discepoli è sulla “necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai”, per dirci che quello che in questi giorni è stato offerto acquista senso ed efficacia dentro il grido e il silenzio che diventano preghiera, dentro quella suggestiva icona delle mani alzate di Mosè. Il testo dell’Esodo presenta due grandi scenari, diversi ma legati l’un all’altro: un campo di battaglia, dove Giosuè con i soldati di Israele lotta contro Amalék, il nemico; la cima di un colle, dove c’è l’orante: Mosè con il bastone di Dio e le mani alzate! L’esito della battaglia è in stretto rapporto con la forza e la costanza della preghiera. Alla fine il vincitore non è Giosuè, il guerriero,  ma Mosè, l’orante.

Iavhé è l’Assente-Presente, di cui le mani alzate dell’orante sono il segno sacramentale, il simbolo del divino silenzio che parla e della divina parola che tace. Ed è bella e consolante la piccola immensa notizia che una riga del testo ci regala: le braccia di Mosè si appesantiscono; l’orante è una persona umana fasciata dalla debolezza ed è necessario l’aiuto degli altri, il sostegno diremmo della comunità intera, perché la preghiera di un fratello diventi perenne.

Il racconto narra un evento incarnato nella storia di Israele, ma nasconde e svela il perenne conflitto con il male che cambia volto, l’Amalék di ogni pagina nuova della storia e l’inesorabile certezza che ogni ostacolo al bene, al progresso, alla giustizia, alla legalità, al cammino delle idee deve essere combattuto dalla società con i mezzi che le sono propri, appellandosi alla Costituzione e alla leggi della civile convivenza. Il male troverà la sua sicura sconfitta solo se, in cima al colle del silenzio, gli oranti che si alternano avranno la forza di levare le mani nella gioia della preghiera perseverante.

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CALENDARIO LITURGICO

XXXI tempo ord:   Sap. 11,23-12,2; 2Ts. 1,11-2,2; Lc. 19,1-10

anno C                                                                          3 salterio

Lunedì

tutti i santi

1

 9.00

 

10.30

memoria defunti Papa

 

memoria di tutti i defunti

 

 

Martedì

2

15.30

 

 

19.30

 

memoria di Granziera Natale e Donadel Ermenegilda

memoria defunti famiglia Romor e Celot

 

memoria di tutti i defunti

 

 

Mercoledì

 

3

18.30

memoria defunti famiglia Zanin

 

 

Giovedì

4

7.30

memoria di tutti i defunti

 

 

Venerdì

5

18.30

memoria di tutti i defunti

 

 

Sabato

6

18.30

memoria di Ros Pierangelo

memoria di Miraval Ersilia

memoria di Poloni Elda

 

 

Domenica

XXXII tempo ordinario

7

9.00

 

 

 

 

 

10.30

memoria di Donadel Giovanni, Teresa, Paola

memoria di Buso Eldo

memoria di Dal Bianco Lucia e Savina

intenzione di una persona

 

memoria di Pavan Eugenio e Gardenal Ines

memoria di Bonotto Cesira

memoria di Cescon Gaudenzio

 

 

 

CALENDARIO  PASTORALE

      Oggi, alle ore 16.00,

 incontro in preparazione al battesimo

Domenica 31 non c’è la Messa delle ore 18.30. 

 Lunedì 1° novembre, 

solennità di tutti i santi,

 le Messe hanno l’orario festivo. 

Alle ore 15.00 in cimitero, liturgia per i defunti.

 La casa di via degli Olmi rimane chiusa.

 Martedì 2,

 memoria dei fedeli defunti, 

la Messa viene celebrata alle ore 15.30 e alle 19.30.

 Non c’è la preghiera dei vespri

Mercoledì 3,

 raccolta del ferro.

 In caso di pioggia sarà fatta nei giorni successivi

Mercoledì 3, alle 20.30,

 incontro del gruppo catechisti

 Giovedì 4, alle 20.30,

 incontro del Circolo

 

 

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Pagina a cura del gruppo internet della Parrocchia dell'Annunciazione di Campolongo in Conegliano (TV)