Il
15.1.1990 viene costituito il Circolo per favorire
l’attuazione del progetto oratorio e la partecipazione
delle persone alla vita della comunità ecclesiale.
All’inizio
il Circolo si configura così:
·
nasce
attorno all’oratorio, agli adulti e alla terza età ed è
aperto ad altri gruppi che si riconoscono
nell’associazione.
·
è formato
dagli iscritti e ordinato attorno all’assemblea dei soci e
alla presidenza, a cui partecipano i delegati dei gruppi
aderenti e che programma le attività.
·
si propone
queste finalità:
-
contribuire alla educazione umana e religiosa dei
soci;
-
educare alla conoscenza e all’amore della parrocchia e del
quartiere, dell’ambiente e dei beni artistici e culturali;
-
valorizzare il tempo libero con iniziative atte ai
bisogni della persona e a
promuovere
l’incontro con gli altri.
·
ispira le
proprie scelte alla concezione cristiana della vita.
La
parrocchia ha aperto un bar come supporto alle varie attività
e per offrire momenti di aggregazione. I soci sono in
prevalenza fruitori delle varie attività ma vengono educati
a sentire e frequentare il Circolo come uno spazio in cui
intrecciare relazioni vive e crescere insieme alla comunità.
Il
Circolo ha sperimentato la fatica di coinvolgere in modo
creativo le persone e di essere fedele alle finalità
stabilite nello statuto. I problemi che insorgevano e le
difficoltà a inventare soluzioni condivise da tutti hanno
messo alla prova il nostro impegno. Molti però hanno
partecipato alla vita associativa, sia a livello di ricerca
sia di realizzazione.
Il
Consiglio pastorale ha seguito da vicino la vita del
Circolo, soprattutto le attività dell’oratorio e dei
giovani. Nel documento pastorale “Cercate prima il regno
di Dio”, in particolare ai numeri 3.5 e 4.3, ha collocato
il Circolo entro i percorsi della carità e lo ha proposto
come occasione di partecipazione, di responsabilizzazione e
di crescita.
La
storia del Circolo presenta due fasi diverse.
-
Dal 1990 al 1996 gestisce molte attività ricreative e
formative che interessano l’oratorio, la terza età e i
gruppi famiglia. Si forma anche un gruppo di soci che si
ritrova al gioco a carte e a bocce non è legato al cammino
ecclesiale ma rispetta le finalità del Circolo.
Quando
nel 1995 le Suore salesiane si sono ritirate dall’oratorio
abbiamo cercato all’interno della parrocchia persone che
continuassero l’attività e abbiamo sostituito il
riferimento al mondo salesiano con quello alla forania e
alla diocesi.
-
Nel 1997 viene esplorata, senza esito, la possibilità di
gestire il Circolo senza aderire ad un’associazione
nazionale, per avere più libertà organizzativa.
Intanto
si crea anche la necessità di un nuovo supporto alle
persone che gestiscono il bar e sorge il gruppo “spazi
aperti”, per coinvolgere meglio la gente nella vita del
Circolo.
In
questi anni il lavoro del Circolo si è sviluppato attorno a
tre opzioni diverse.
1
Spazi aperti.
La parrocchia apre gli
spazi a tutti:
Questa
prima opzione ha segnato i primi passi del Circolo.
Nell’attuarla abbiamo incontrato alcune difficoltà. Tante
persone usavano gli spazi secondo i propri interessi, senza
accettare legami o impegni con la parrocchia, e talora
provocavano il degrado degli ambienti. Per accogliere tutti
occorrono spazi diversificati e persone preparate, capaci di
garantire il raggiungimento delle finalità del Circolo
anche in presenza di problematiche
particolari.
L’idea
degli spazi aperti a tutti si è rivelata non praticabile
nelle nostre condizioni.
2
Spazi educativi
La parrocchia apre gli
spazi a chi accetta di organizzare il tempo libero
in modo da educare ai
valori della vita.
Questa
seconda opzione ha funzionato bene per l’oratorio, perché
è rivolto ai piccoli, che sono aperti e ricettivi e dispone
di animatori motivati e di una lunga tradizione.
Negli
altri gruppi l’opzione ha portato a un confronto sui
valori a cui il Circolo intendeva riferirsi e sulle persone
e i metodi con cui poteva raggiungerli. Abbiamo organizzato
alcune iniziative rivolte alla comunità ma hanno avuto
scarso interesse.
Anche
gli spazi di socializzazione all’interno di una comunità
cristiana risentono delle difficoltà di aprirsi alle nuove
relazioni che sono possibili nella nostra realtà sociale e
culturale. E’ più facile seguire il richiamo alle
relazioni meno impegnative.
In
queste condizioni l’opzione si rivela prematura, perché
comporta un’inutile dispersione di energie. Bisognerà far
maturare una sensibilità nuova in coloro che frequentano la
parrocchia.
Spazi
ecclesiali.
La parrocchia affida gli
spazi a chi segue il cammino ecclesiale, perché siano il
terzo percorso di formazione, accanto a catechesi e
celebrazione.
Gli
spazi parrocchiali non vogliono essere per pochi, ma
“aperti” a tutti coloro che partecipandovi ne rispettino
i valori di riferimento. Gesù mette insieme coloro che ha
chiamato e santificato e dona loro di intrecciare rapporti
profondi e di diventare una comunità visibile nella storia.
Quando la parola di Dio viene accolta e la celebrazione
trasforma le persone, il cammino ecclesiale sfocia in un
percorso di comunione.
D‘altra
parte non possiamo testimoniare la carità nel mondo in cui
viviamo senza la forza che viene da rapporti ecclesiali vivi
e partecipati.
Oggi
il Circolo mira a raggiungere questo obiettivo, perché lo
ritiene irrinunciabile per una comunità cristiana.
L’oratorio, il grest, il caposcuola per i giovani e le
famiglie e i ritiri hanno contribuito molto a rafforzare il
clima di partecipazione e di comunione fra coloro che
frequentano la parrocchia. Mentre pratichiamo questa opzione
lavoriamo perché maturi la possibilità di assumere anche
le altre. Essa non è per noi esaustiva ma primaria. La
testimonianza cristiana, infatti, è possibile dove i
cristiani sono uniti nel nome di Gesù e nella misura in cui
la sua presenza in mezzo a loro li rassicura.
La
nuova configurazione.
In
questo momento la parrocchia impegna tutte le forze
disponibili per rilanciare il Circolo, che ritiene parte
integrante del cammino ecclesiale.
Intende
valorizzare l’esperienza passata e darle
un’organizzazione più adatta a realizzare le opzioni che
abbiamo individuato.
Il
Circolo organizza le sue attività attorno a due ambiti.
1
Spazi aperti.
Sono
gestiti da un gruppo che promuove, gestisce e coordina le
attività del Circolo.
E’
importante che tutti i gruppi si impegnino a fare propri gli
spazi parrocchiali.
Essi,
se sono bene utilizzati, possono dare respiro e visibilità
all’intera comunità e aprire nuove opportunità di
partecipazione e di relazioni.
2
Accoglienza.
Un
gruppo di persone gestisce il bar e la cucina, in modo da
preparare un ambiente
accogliente
e favorire il passaggio delle comunicazioni sulle attività
del Circolo.
L’accoglienza
mira a diventare un punto di incontro per chiunque frequenta
il Circolo e partecipa alle attività della comunità. La parrocchia
diventa luogo nel quale accogliere le persone ed essere da
loro accolti. Il Circolo dispone per le sue attività delle
strutture parrocchiali, che sono: zona bar e cucina, salone
e sala, campi da bocce, campo sportivo, piattaforma
polivalente, sala audio e video, aule.
Queste
strutture saranno riorganizzate in modo da favorire la
partecipazione.
In
particolare bar e cucina vengono collocati in uno spazio
aperto, distinto dal salone e dalla sala, dove si svolgono
attività diversificate secondo le esigenze dei gruppi.
Anche
la piazza verrà ristrutturata in modo da diventare spazio
accogliente ed a segnare la specificità degli spazi
parrocchiali.
Il
Circolo dà vita a un gruppo di volontari che si occupano
della manutenzione delle strutture e delle attrezzature e ad
un gruppo per le pulizie dei locali.
Orari
dell’accoglienza
L’accoglienza e
l’apertura del bar sono assicurate quando ci sono
iniziative programmate che lo richiedano. Sono assicurate
martedì, mercoledì, sabato e domenica dalle ore 14.30 alle
ore 18.00. La domenica anche dalle 10.00 alle 12.00.
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