
|
Parrocchia
di Campolongo in Conegliano |
|
anno
22 n. 10
03.
02. 2013
|
|
.
...
...
.
LA
10a SETTIMANA
SOCIALE
.
La
diocesi celebra ogni anno la Settimana Sociale.
Sono
tre sere dedicate a riflettere su questioni importanti della vita
civile, illuminate dalla Parola di Dio. Il tema di quest’anno è:
Una
crisi che sta cambiando il mondo
Niente
sarà più come prima.
Lunedì, 4 febbraio,
presso il Cinema Careni a Pieve di Soligo, Luigi
Campiglio, docente di Politica Economica alla Cattolica di
Milano, ci aiuterà a capire l’origine dell’attuale crisi e la
responsabilità della finanza.
Mercoledì,
6 febbraio, presso
il teatro Ruffo a Sacile, Leonardo
Becchetti, docente di economia politica all’Università Tor
Vergata di Roma, indicherà le possibili vie di uscita, nella
consapevolezza che bisogna cambiare. Come cambiare? Si aprono
davanti a noi nuovi scenari e anni di speranza.
Venerdì, 8 febbraio,
presso l’auditorium Toniolo di
Conegliano, il Vescovo Mario Toso, segretario del Pontificio Consiglio Giustizia e
Pace, darà una lettura sapienziale sui testi evangelici che
trattano il denaro, la ricchezza, la sobrietà: “Come
gli uccelli del cielo e i fiori del campo”: una spiritualità
nel cambiamento.
Le serate hanno inizio alle ore 20,30.
Elio
L’EDUCAZIONE
ALLA POVERTA’
Di
Tonino Bello, vescovo
.
L'educazione
alla povertà è un mestiere difficile: per chi lo insegna e per chi lo impara.
Forse per questo il Maestro ha voluto riservare ai poveri la prima beatitudine.
Poveri
si diventa. Dopo lunghe fatiche ed estenuanti esercizi.
Nella
seconda lettera di San Paolo ai Corinzi, cap. 8, c’è un passaggio fortissimo:
«Il Signore nostro Gesù Cristo, da ricco che era, si è fatto povero per voi».
La povertà si insegna e si apprende.
Alla
povertà ci si educa e ci si allena.
A
chi vuole imparare la povertà, la prima cosa da insegnare è che la ricchezza
è cosa buona. I beni della terra non sono maledetti. Non giacciono sotto il
segno della condanna. Ma c'è una cosa ancora più buona: la ricchezza del
Regno, di cui la prima è solo un pallido segno.
Farsi
povero non deve significare disprezzo della ricchezza, ma dichiarazione solenne,
che il Signore è la ricchezza suprema. Non sposarsi in vista del Regno non
significa disprezzare il matrimonio, ma annunciare che c'è un amore più grande
di quello che germoglia tra due creature. Farsi povero significa indicare ai
viandanti distratti la dimensione "simbolica"
della ricchezza, e far prendere coscienza a tutti della realtà che sta oltre.
Il
cristiano rinuncia ai beni per essere più libero di servire. Spogliarsi per
lavare i piedi, come fece Gesù. Chi vuol servire deve rinunciare al guardaroba.
Chi desidera stare con gli ultimi, per sollecitarli a camminare alla sequela di
Cristo, deve necessariamente alleggerirsi delle sue inutili suppellettili. Chi
vuol fare entrare Cristo nella sua casa, deve abbandonare l'albero, come
Zaccheo, e compiere la spoliazione a favore dei poveri.
Di fronte alle ingiustizie del
mondo, alla iniqua distribuzione delle ricchezze, alla diabolica intronizzazione
del profitto, a certe egemonie economiche che schiavizzano i popoli, al
consumismo, il cristiano non può tacere. La povertà è condivisione sia della
propria ricchezza che della sofferenza altrui. E' la vera profezia, che si fa
protesta, stimolo, proposta, progetto. Mai strumento per la crescita del proprio
prestigio, o turpe occasione per scalate rampanti.
..
.

.
..
1962-2012
Chiesa
e mondo del lavoro. a
cura di don Carlo [
16 ]
La
nostra costituzione inizia dicendo che l’Italia è una
repubblica democra-tica fondata sul lavoro.
E la Genesi dice che Dio, in principio, affida all’uo-mo
e alla donna, che stava creando, la terra da gestire: lavorare è
aver parte alla benedizione iniziale. Come cittadini e cristiani
dunque siamo chiamati a misurarci con questo nobile compito ma non
è mai facile.
Ricordo
la realtà operaia, che negli anni 1964-66 era già presente in
quasi tutti i paesi della nostra diocesi, e la crisi che aveva
provocato nella pasto-rale tradizionale. Il Concilio e l’impegno
convinto del vescovo Luciani segnano una reazione profonda. Il
vescovo non prende posizioni definite, lascia che tutto si giochi
sul campo e incoraggia coloro che si impegnano nel sociale
sperando che la pastorale nuova venga col tempo condivisa da
tutti. Il ricordo di quel momento merita di essere recuperato
perché nel tempo è stato rimosso, come dimostra la ricerca di
Pantegrini titolata
“Nati schiavi ma figli di
re”. L’autore ignora del tutto questo momento pastorale e
così impoverisce di molto la testimonianza data da don Ilario e
dalla diocesi.
La
pastorale per il mondo del lavoro nella sua prima fase è povera,
per l’inesperienza di chi vi opera, ma diventa ben articolata
verso il 1967.
Vengono costituite cinque zone
pastorali, provviste ognuna di un sacerdote a tempo pieno:
Vittorio Veneto con me (1967), Conegliano con don Ilario
Pellizzato e don Isidoro Rosolen, Sacile con don Benito Introvigne
(1969), Quartier del Piave con don Battista Barbaresco, Oderzo con
don Giorgio della Colletta (1967) e don Angelo Pavan (1969).
Lavoriamo in equipe in un campo ancora inesplorato, partecipiamo a
corsi di formazione, siamo presenti ai momenti significativi del
movimento operaio: i gruppi operai nei circoli e nelle fabbriche,
il congresso, i convegni e le iniziative di formazione. Viene
costituita la Commissione diocesana per il mondo del lavoro di cui
divento responsabile e che rappresento nella segreteria pastorale
presieduta da don Narciso Dassié. Rappresento anche i preti
giovani nel Consiglio presbiterale, mentre don Ilario è in quello
pastorale e don Narciso in tutti due. Questo impegno ha generato
dialogo sincero e reciproco aiuto in molte persone che erano
lontane, valorizzando sia il lavoro
sia la vita di fede.
.
.
.
CALENDARIO
LITURGICO e PASTORALE |
Do
03 IV tempo ord.
Ger. 1,4-5.17-19; 1 Cor. 12,31-13,13; Lc. 4,21-30
4 salterio Do 10 V tempo ord.
Is. 6,1-8; 1 Cor. 15,1-11; Lc. 5,1-11
1 salterio
|
.
.
.
.
Martedì
|
5
|
8.30
|
memoria
di tutti i defunti
|
Mercoledì
|
6
|
18.30
|
memoria
defunti Michielin
|
Giovedì
|
7
|
8.00
|
memoria
di tutti i defunti
|
Venerdì
|
8
|
18.30
|
memoria
di tutti i defunti
|
Sabato
|
9
|
18.30
|
memoria
di Tonon Gianfranco
|
Domenica
V tempo ordinario
|
10
|
9.00
10.30
|
memoria
di De Giusti Giacomo
memoria
di Spinato
Pietro e Casagrande Remigia
memoria di Corocher
Vincenzo e Laura
memoria di Freschi Eugenio
e Maria
memoria di Boscarato
Roberto e Lina
memoria di Boscaratto
Angelo
|
|
.
Oggi,
alle ore 15, in
Cattedrale a Vittorio Veneto, il Vescovo Corrado
presiede la celebrazione dei vespri per la vita
consacrata.
|
Venerdì
8, alle 20.30
nella casa in via degli Olmi, approfondimento del
salmo 33: Esultate,
o giusti, nel Signore…
|
Sabato
9, dalle ore 8.30 alle
11.30, la casa di via degli Olmi è aperta per il
silenzio personale
|
Sabato
9, nel tempo
di oratorio festa di carnevale per i bambini
|
Domenica
10 il gruppo giovani, in collaborazione con il Circolo parrocchiale,
organizza una festa
di carnevale: sono invitati i giovani dalla prima
superiore in su.
La festa inizia alle ore 19.30 con un buffet. Sarà
premiata la maschera più originale. Sono graditi
crostoli, frittelle e dolci.
Giovani, non mancate!
|
In vista
della Quaresima
ü
Mercoledì
13 la S. Messa
con l’imposizione delle ceneri sarà celebrata alle
ore 15 e alle ore 20
ü
Venerdì
15 e sabato 16
ci saranno le confessioni.
ü
Domenica
17, alle 16, veglia
di preghiera di inizio Quaresima
ü
Martedì
19 e Giovedì 21,
incontro di catechesi
Lunedì
11 e martedì 12 NON c’è catechismo
I
bambini e i ragazzi si danno appuntamento mercoledì
|
|
.
.
|