02. 02. 2013

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anno 23  n. 10   

 

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La giornata della vita consacrata

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Quest’anno la giornata mondiale della vita consacrata, il 2 febbraio, è di domenica e la liturgia celebra la festa della Presentazione del Signore al Tempio. È la festa della consacrazione di Gesù al Padre.

In Cristo, ci riscopriamo amati da Dio, consacrati a Lui mediante il battesimo, chiamati all’offerta di noi stessi nell’amore, sostenuti dalla grazia dello Spirito. In Lui ritroviamo ogni giorno il senso della nostra vocazione e la gioia di essere discepoli e testimoni. In modo particolare trova significato la vocazione di coloro che sono chiamati a una speciale consacrazione, nelle diverse forme ed espressioni: contemplazione, apostolato, vita comunitaria o eremitica, appartenenti a Ordini o Istituti religiosi, all’Ordine delle Vergini, a Istituti secolari, Società di vita apostolica, a comunità antiche e nuove.

La vita consacrata è custode del senso ultimo, pieno e radicale della vita. In quanto totalmente consacrata al Signore, nell’esercizio di povertà, castità e obbedienza, è il segno di un mondo futuro che relativizza ogni bene di questo mondo.

I consacrati hanno una missione apostolica insostituibile nella nuova evangelizzazione. Operano in vari modi perché gli uomini e le donne del nostro tempo aprano la porta del loro cuore al dono della fede. Il contesto in cui viviamo è segnato da problemi relazionali, solitudini, divisioni, lacerazioni familiari e sociali; essi attendono presenze amorevoli, segni di fiducia nei rapporti umani, inviti concreti alla speranza che la comunione è possibile.

                                                                       Elio

 

                                                                      

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Gennaio, partiamo

un gruppo “dei senza gruppo”

 

Nell’Annuncio di domenica 19 gennaio abbiamo presentato il cammino pastorale di questi mesi, le sue tappe e lo scopo al quale tende. Abbiamo fatto riferimento agli incontri, già avviati, rivolti ai genitori dei bambini e dei ragazzi del catechismo, e auspicato che anche tra gli adulti e gli anziani che non fanno parte di nessuno gruppo nasca la volontà di incontrarsi e di avviare un cammino di dialogo riguardo alla fede.

 

Rilanciamo questo invito ed esortiamo a provare

 

Provare a mettersi assieme ad altri per aiutarsi a riprendere in mano il dono di essere cristiani, per comunicarsi ciò che questo dono offre alla propria vita: se la cambia, se la mette in crisi, se la fa migliore o la lascia indifferente. In una comunità cristiana il percorso dei singoli non è sganciato da quello degli altri, per cui la propria disponibilità a riprendere il cammino può favorire altre disponibilità e può aprire percorsi di fede per chi è incerto, si sente distante o non ha un gruppo di persone al quale fare riferimento.

E’ un accompagnamento reciproco verso la scelta evangelica convinta e convincente, si diceva nell’Annuncio di due domeniche fa, sapendo che in questo siamo tutti principianti e tutti nell’età o nella fase di vita giusta per ricominciare.

 

Tempi e modi

 

Per lasciare a ciascuno il tempo necessario per maturare una scelta serena e libera rispetto a tale proposta, dedichiamo questo mese alla riflessione personale, al dialogo e al confronto fraterno e informale.

Verso fine febbraio faremo un incontro, la cui data sarà indicata su Annuncio, e in quella sede raccoglieremo le disponibilità a dare vita ad un gruppo e vedremo come procedere.

                                                                                              Rita

 

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Io sono un peccatore                                                   Vedere Pietro.

al quale il Signore ha guardato                                 a cura di don Carlo    [ 4 ]

 

Paolo racconta di essere salito due volte a Gerusalemme per esporre il vangelo che annunciava tra le genti: voleva vedere Pietro, per evitare di correre o aver corso invano. Ero sceso a Roma la prima volta come pellegrino in cerca di emozioni e la seconda, con molti preti venuti da tutta Europa, per ascoltare da Paolo VI il vangelo da annunciare al lavoro. Questa volta non avevo attese particolari: ero venuto per pregare su tre tombe  a me care. Siamo entrati a S. Marta nella festa di San Tommaso, quello dei Dodici che aveva intrapreso un percorso solitario alla fede. Papa Francesco ha detto che era un testardo, attaccato alla propria convinzione e deciso a non cedere nulla agli altri apostoli. Ma il Signore lo ha portato, primo fra tutti, a riconoscere in Gesù il suo Dio. Era dunque importante mettere il proprio dito nella piaga dei chiodi e la propria mano nel costato di Gesù. Ero stato educato, come i miei confratelli, a cercare Dio nei percorsi dell’ascesi: la meditazione e le preghiere, lo spirito di sacrificio e l’obbedienza. Ora il papa stava dicendomi  che sono strade senza sbocco e mi esortava ad entrare nelle piaghe di Gesù praticando le opere di misericordia verso i fratelli emarginati. Dovevo frequentare queste piaghe toccandole, curandole e baciandole: mani consumate nel lavoro, piedi feriti nel cammino, cuore squarciato dall’amore. Per farlo non occorre un corso di aggiornamento ma è sufficiente uscire per la strada. Quell’omelia mi ha avvolto di intima gioia. Il mio lavoro pastorale è stato scendere per strada, fuori dei recinti creati e difesi dalle istituzioni, ai cancelli e dentro le fabbriche e nelle piazze accanto a persone avvolte da una tuta che soffocava la loro solidarietà e private anche del diritto delle pagine del vangelo che mancavano nella bibbia dei preti. Era dura essere segno di contraddizione quando anche gli amici che mi vogliono bene da sempre seguivano perplessi il mio diario di bordo. Dopo l’eucaristia papa Francesco ed io ci siamo presi le mani: le nostre parole erano schive ma lo sguardo accarezzava l’anima. Era il segno di comunione che mi mancava.

E così papa Francesco mi ha confermato che non sono corso e non corro invano: sono come Tommaso un peccatore al quale il Signore ha guardato.

 

 

 

 

 

 

 

CALENDARIO

LITURGICO e PASTORALE

Do 02  present. di Gesù   Ml. 3,1-4; Eb. 2,14-18; Lc. 2,22-40              4 salterio

Do 09  V tempo ord.        Is. 58,7-10; 1 Cor. 2,1-5; Mt. 5,13-16           1 salterio

 

 

Martedì

4

8.30

memoria di tutti i defunti

Mercoledì

5

18.30

memoria defunti Michielin

Giovedì

6

8.00

memoria Borean Luigia e Zaia Vittorio

Venerdì

7

18.30

memoria di tutti i defunti

Sabato

8

18.30

memoria di Corocher Vincenzo e Laura

memoria di Genoria Angelo e Antonietta

memoria di De Coppi Disma

 

 

 

 

Domenica

 

V tempo ordinario

9

9.00

memoria di Zanin Mario

memoria di De Giusti Giacomo

memoria defunti Da Ros

memoria di Buso Eldo

memoria di Tonon Agostino

 

 

 

 

10.30

memoria di tutti i defunti

 

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ü  Oggi, festa della presentazione di Gesù al Tempio, è la giornata per la vita consacrata. Alle 15.00, in Cattedrale, Vespri presieduti dal Vescovo

Ï Giovedì, alle 20.30, si incontra il gruppo liturgico

Ï Venerdì , la casa in via degli Olmi è aperta:

- dalle 15.00 alle 18.00 per chi vuole regalarsi un po’ di silenzio

- alle 20.30 per meditare insieme il salmo 15: Signore, chi abiterà…

CONFESSIONI

 

- venerdì 14, dalle ore 15 alle 18          con d. Roberto e d. Carlo

 - sabato 15, dalle ore 16 alle 18           con don Carlo

DOMENICA 9 FEBBRAIO

 In parrocchia: inizia un cammino in preparazione al Battesimo.  Gli interessati chiamino in parrocchia: 0438.23870 da lunedì al venerdì dalle 16.00 alle 18.00, o alla coppia di riferimento: 0438.418210 di sera

 

In diocesi: Convegno per la pastorale familiare dal titolo “Famiglie accanto". Collegio San Giuseppe di Vittorio Veneto dalle ore 9.30 alle ore 17

 

Per i ministri della comunione: Incontro formativo, in seminario a Vittorio Veneto, alle ore 14.30

ü  In Cappella, nei giorni feriali, si prega la Liturgia delle Ore:

-          alle ore 8 le Lodi,

da lunedì a sabato

-          alle ore 19 i Vespri,

da lunedì a venerdì

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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