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Nel
giorno in cui Cristo ha vinto la morte Di Gesù abbiamo celebrato
il natale e l’epifania, oggi celebriamo il battesimo e da domenica
prossima la vita quotidiana. Entriamo così nel tempo
liturgico ordinario, il tempo che celebra la vita, quella di Gesù e
nostra. La liturgia alterna sapientemente tempi forti e tempi
ordinari, come a dire che gli uni si riversano sugli altri e che gli
uni e gli altri si autenticano e si verificano a vicenda. E’ un
movimento a spirale quello che la liturgia ci dona di compiere ogni
anno, un cammino che ha il suo fondamento e il suo baricentro nella
pasqua e dunque che ha bisogno della pasqua per essere percorso e
diventare fecondo. Ogni Messa è memoriale della morte e risurrezione di Gesù, ma quella domenicale lo è in modo particolare in quanto rimanda al giorno pasquale. Durante la preghiera eucaristica il celebrante si rivolge al Padre con queste o simili parole: Ascolta la preghiera di questa tua famiglia, che hai convocato alla tua presenza nel giorno in cui Cristo ha vinto la morte e ci ha resi partecipi della sua vita immortale. La domenica è questo giorno, è la pasqua settimanale, la risurrezione di Gesù che a ritmo regolare irrompe dentro le nostre piccole esistenze con tutta la sua forza e novità.
A questo
“venire” ci è solo chiesto di acconsentire, come ad un
appuntamento, sapendo di essere attesi, così come siamo.
Rita
. Il
centro Caritas “Madre Teresa”
Il Centro Caritas
dell’Unità Pastorale di Conegliano Ovest è pienamente
operativo. Il servizio caritativo di accoglienza e di sostegno
alimentare della nostra parrocchia è definitivamente trasferito al
centro unitario di Casa Toniolo,
in via Galilei 32. D’ora
in poi, quanti si rivolgono alla parrocchia per chiedere aiuto
dovranno essere inviati al Centro, muniti di un documento di riconoscimento, secondo questi orari:
Gli
alimenti e il vestiario vengono dati solo a coloro che sono muniti di
tessera, la quale viene rilasciata se dal colloquio di accoglienza
emerge lo stato di bisogno.
Oltre agli alimenti,
raccogliamo in parrocchia per il Centro qualsiasi tipo di vestiario,
coperte, scarpe, soprattutto se in buone condizioni. Questo materiale deve essere
portato presso l’oratorio (da non mettere nella
campana!), avvisando gli incaricati:
Elio Tardivo
tel. 0438.63018
Roberto Boscarato
tel. 0438.415066
Elio
Io
sono un peccatore
In
una comunità in festa [
2 ] al
quale il Signore ha guardato
a
cura di don Carlo
L’anno
giubilare è iniziato il 29 giugno 2012 nell’antica parrocchiale di
S. Pietro, che mi richiama la cresima avuta da bambino e la mia
preghiera da prete novello quando, solo nella mia talare, godevo la
compagnia di tante anime venute quassù nei secoli dalle valli
dintorno a proclamare la fede affrescata sulle pareti e a celebrare le
feste. Ero ospite di don Luigi cui ho dato il mio primo olio santo,
quando ancora non sapevo come fare, e che mi ha lasciato in eredità
la comunità per due mesi. Ricordo le omelie, i nomi e i volti e i
sentieri dei primi passi da prete. Dormivo sul letto che era di papa
Roncalli, quando da patriarca si concedeva quassù qualche giorno di
riposo. Era
la festa del santo patrono e l’anno dopo, il sabato sera, ho
compiuto i cinquant’anni di ordinazione a Campolongo con la comunità
che frequento da quasi trent’anni e nella chiesa che abbiamo
rinnovato insieme con il Concilio alla mano. Ho celebrato
l’eucaristia con lo zelo della prima volta e ho ascoltato le letture
che sono proclamate ogni anno in questo giorno. Mi
impressiona sempre Pietro trattenuto in prigione in attesa del
martirio che gratificava i giudei, e la comunità che pregava con
slancio sentendosi orfana di lui. Le solitudini nate dalla
persecuzione trovano comunione e fecondità nella preghiera. Mi
interessa anche Paolo e la sua lotta con altri in gara con lui, quasi
una corsa a chi era fedele. Sentivo che la mia vita era salvata dalla
preghiera della comunità e motivata dalle sfide pastorali. Anche gli scandali educano ad amare una missione che si rivela più grande di noi: senza la preghiera e la comunità non saresti nessuno e senza la tua testimonianza la comunità sarebbe più povera, quando le cose diverse scontrandosi generano fecondità. Ho provato la gioia di condividere la preghiera che confortava il mio cammino di peccatore amato da Dio: non restino confusi a causa mia quelli che cercano te, o Signore. E ho sentita bella anche la chiesa piena di compagni di viaggio della prima e dell’ultima ora, le 260 persone con cui abbiamo condiviso la cena, un dolce lungo chilogrammi e i calici colmi di allegria. Molto più bello dei discorsi ad personam e dei regali con cui gli amici segnalano che ci sono. Dio dona l’inizio e il compimento e basta alla gioia della comunità riconoscente.
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Pagina a cura del gruppo internet della Parrocchia dell'Annunciazione di Campolongo in Conegliano (TV)
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