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. Avvento LA
VITA E’ FIDUCIA In quest'ultima domenica di avvento il Vangelo ci rivela il centro del progetto di salvezza che Dio ha sempre avuto nel suo cuore. Giuseppe ha creduto nella promessa di Dio, fidandosi totalmente di quello che il Signore gli ha mostrato e si é messo a disposizione di un progetto che per realizzarsi ha bisogno del suo sí. Come Giuseppe ha avuto fiducia in Dio, anche noi cerchiamo di essere fedeli agli impegni che ci vengono chiesti.
É
una fedeltà che vogliamo poi vivere in tutte le nostre relazioni
quotidiane, anche in quelle più difficili. Gesù é venuto al mondo
grazie alla fiducia che Maria e Giuseppe hanno provato nei confronti
del Signore: si sono fidati e affidati a Lui. Oggi i bambini e i ragazzi del catechismo infilano un cartoncino azzurro attorno alla quarta candela della corona di Avvento, per dimostrare la fiducia che hanno in Gesù e in chi sta loro accanto. Jessica e Mariangela
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Dio con noi Dio
che a nulla serve per il ricco e il soddisfatto ma
Dio ovunque risposta alla nostra fame. Dio
che è l’interamente altro e non somiglia ad alcun mortale ma
Dio con ognuno di noi “Emmanuele”.
Dio
che nessun vocabolo esaurisce ma
Dio inesauribile venuto
a vivere in mezzo a noi, Dio della stalla. Dio
con noi di secolo in secolo Dio
trascendente ogni memoria Dio
che non può imprigionare la
nostra storia ma
Dio che attraversa il tempo, nostro
scandalo e nostra gloria, Dio
nato mortale, Dio
della croce risorto nell’Eterno.
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La consegna
del vescovo. Lunedì
16 dicembre, a San Vendemiano, abbiamo concluso, nella preghiera
insieme con il vescovo Corrado, la visita pastorale alla forania di
Conegliano, iniziata nella preghiera il sette ottobre. Abbiamo
riconosciuto che la visita è stata un dono del Signore per le nostre
comunità e per il vescovo, un tempo per accoglierci l’un l’altro
come Gesù ci accoglie e per essere buoni samaritani sulle strade del
mondo a noi contemporaneo. Come
proseguirà il nostro cammino dopo la visita pastorale? Il
vescovo darà appena possibile le sue indicazioni a ogni unità
pastorale e a ogni parrocchia, nel rispetto della loro identità. Ai
presbiteri e al piccolo gregge convenuto in chiesa lunedì scorso il
vescovo ha consegnato da subito tre parole che ha mutuato dal racconto
dell’eunuco riportato in At 8,26-40 e del sordomuto, riportato in Mc
7,31-37. Sono parole che avremo modo di rivi-sitare , nello stile di
papa Francesco, cioè collocandole nel contesto biblico e in quello
della nostra esistenza. La
memoria del Natale è la prima occasione per visitarle insieme. La nascita di Gesù
è memoria dell’ascolto.
Noi ascoltiamo l’annuncio a Maria e a Giuseppe, che rivela il sogno
di Dio, ed egli ascolta il nostro sì, necessario in questo tempo
della salvezza. Il Natale è
inizio della lotta fra luce e tenebra. Essa si risolve con il diffondersi della
luce che vince la tenebra, del bene che toglie spazio al male e del
perdono che allarga le possibilità all’amore. La memoria della
nascita avviene nella preghiera
della comunità in cui i segni di Dio incontrano l’obbedienza della
fede. La
grande avventura dell’alleanza con Dio, della nostra fraternità e
del futuro del creato si gioca nella preghiera, perché in essa la
po-tenza di Dio modella con noi la creazione libera dal male. Il Natale fa
memoria del ricominciare di Dio, che ama essere fedele alle sue
promesse, e domanda a noi di farci ricomincianti. E’
possibile in virtù dell’obbedienza della fede di Gesù e nostra. Don Carlo
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Pagina a cura del gruppo internet della Parrocchia dell'Annunciazione di Campolongo in Conegliano (TV)
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