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La preghiera per l’unità
dei cristiani ha origini evangeliche L’evangelista
Giovanni riporta un pressante appello che Gesù ha rivolto al
Padre perché custodisca i discepoli, quelli presenti e quelli che
crederanno nel suo nome, «perché
tutti siano una cosa sola; come tu, Padre, sei in me e io in te,
siano anch’essi in noi» (cfr.Gv 17, 20-21). L’unità dei
credenti si manifesta nella appartenenza a Gesù e nell’amore
reciproco, frutto dell’amore di Dio presente in loro. Il superamento
di ogni frattura ecclesiale è decisivo perché i discepoli
possano compiere la loro missione nel mondo: «… perché il mondo creda che tu mi hai mandato». Fin dalle origini, le divisioni hanno
segnato le comunità cristiane. Lo testimonia S. Paolo: «Fratelli,
per il nome di Gesù Cristo, nostro Signore, vi esorto a essere
tutti unanimi nel parlare, perché non vi siano divisioni tra voi,
ma siate in perfetta unione di pensiero e di sentire ... È forse
diviso il Cristo?» (cfr.1 Cor 1, 10-13). La preghiera, l’amore e il perdono devono essere praticati con costanza per superare i contrasti, sempre presenti anche nella nostra comunità cristiana.
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11a SETTIMANA SOCIALE DIOCESANA
3,5,7
febbraio 2014
L’attenzione
della Chiesa per la questione sociale e politica deriva dalla sua
consapevolezza di essere «realmente
e intimamente solidale con il genere umano e con la sua storia»
(cfr. Gaudium et Spes, 1). Con cadenza annuale, la Diocesi
promuove la Settimana Sociale, in cui vengono trattati temi di rilevante
attualità. Quest’anno
il tema tratta la crisi dei partiti, la rappresentanza, le nuove
forme di partecipazione. Attingendo dal patrimonio spirituale della
Parola di Dio, si cercherà di sollecitare possibili risposte alla
domanda: «I PARTITI SERVONO ANCORA?» Le tre serate si svolgeranno con questo ordine: §
lunedì
3 febbraio,
presso l’Auditorium Toniolo di Conegliano: Mai
così in basso – diagnosi della decadenza del nostro sistema
partitico – relatore Paolo Pombeni, docente di scienze politiche dll’Università di
Bologna. §
Mercoledì
5 febbraio,
presso il Teatro Cristallo di Oderzo: L’alternativa
possibile – ricerca di nuove forme di rappresentanza politica –
relatore Damiano Palano, docente di scienze politiche alla Università
Cattolica di Milano. §
Venerdì 7 febbraio, presso il Cinema Careni di Pieve di Soligo: “Per
voi però non sia così” (cfr. Luca 22,26) –
le sollecitazioni della fede per una democrazia più partecipata
– relatore p.
Giacomo Costa SJ, direttore della rivista “Aggiornamenti
Sociali” di Milano. L’obiettivo
delle tre serate è di aiutare i cittadini a diventare cittadini attivi
e partecipi della cosa pubblica. Ognuno deve fare la sua parte,
assumendosi la propria responsabilità.
Elio . . Io sono un
peccatore
Volti e luoghi della fede al
quale il Signore ha guardato
a
cura di don Carlo
[
3 ] Verso
fine giugno 2013 una telefonata mi avvertiva che organizzavano una
puntatina veloce a Roma alla tomba di papa Luciani che
cinquant’anni prima ci aveva fatti preti. In Vaticano poi potevano
nascere altre cose: prendere o lasciare. La proposta turbava un poco
i miei programmi ma qualcosa urgeva verso il sì: la mia fede era
legata anche a dei volti e a dei luoghi. Dopo aver celebrato
l’anniversario con le nostre comunità, all’alba del lunedì
partimmo con la freccia del Sud un po’ alla rinfusa come la roba
nel nostro trolley. Era un pellegrinaggio alle sorgenti con la
voglia di specchiarmi nei luoghi della fede. Ne avevo fatto
esperienza, sempre in un gruppo di preti,
nel pellegrinaggio nella Terra santa e in quello in Turchia,
sulle orme delle prime comunità e di Paolo: quei giorni erano stati
per me come esercizi spirituali e quei luoghi, vissuti dai primi
discepoli, come omelie. Ero in gruppo, come nei giorni del Seminario
e dell’ordinazione, e leggevo nel volto dei miei compagni la
saggezza delle persone mature. Abbiamo concelebrato sulla tomba di
Pietro nella basilica a lui dedicata e abbiamo contemplato la sua
grandezza riflessa nell’umiltà del pescatore e del martire,
consapevoli che anche la nostra fede è maturata nei momenti forti
del fervore e della fragilità, delle sconfitte e della
risurrezioni. Abbiamo
rinnovato la sua professione di fede: “Signore da chi andremo? Tu
solo hai parole di vita eterna”. La sua comunità perseguitata,
venti secoli or sono, lo aveva consegnato alla terra in questo luogo
per noi. Nell’omelia ognuno ha ricordato un tratto significativo della sua vita da prete. Io ho confessato la mia gratitudine per il Signore che mi aveva chiamato e la mia fragilità nel compiere la missione. Subito dopo ci siamo soffermati alla tomba del vescovo Albino, divenuto papa per sorridere 33 brevi giorni: siamo stati ordinati preti da un vescovo cui il Signore avrebbe affidato la missione di Pietro. Il pomeriggio siamo andati nella basilica di S. Paolo fuori le mura a rinnovare la nostra professione di fede sulla tomba dell’apostolo da poco scoperta. Pietro e Paolo: due testimoni della fede e due volti della missione a cui ogni prete è inviato: differenze personali e pastorali condotte ad unità per divenire la ricchezza di tutta la Chiesa.
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Pagina a cura del gruppo internet della Parrocchia dell'Annunciazione di Campolongo in Conegliano (TV)
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