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Il messaggio del Vescovo “Generato
prima dei secoli, cominciò ad esistere nel tempo per
reintegrare l’universo nel tuo disegno, o Padre, e
ricondurre a te l’umanità dispersa”. Cari fratelli e sorelle, queste
parole di uno dei tre prefazi del Santo Natale mi hanno sempre
molto colpito: il Figlio eterno di Dio si è fatto uomo per
ricondurre al Padre l’umanità dispersa. E, se ci pensiamo,
l’umanità – la nostra personale umanità, ma anche l’umanità
in generale – è davvero dispersa: frammentata, disorientata,
lacerata. Basta che guardiamo al cuore e alla
vita di ciascuno di noi per accorgerci quanto questo sia vero. E
ancor di più se guardiamo attorno a noi, all’umanità in cui
oggi viviamo. Quanto disorientamento! Quanta
dispersione! Quanto bisogno ha la nostra umanità di essere
ricondotta a quel Padre che ha su di essa un disegno di amore e di
comunione! Ogni volta che, a Natale, rinnoviamo la memoria gioiosa
e riconoscente del mistero che ha portato il Figlio di Dio,
generato prima dei secoli, ad esistere nel nostro tempo, noi
sappiamo che egli trova un’umanità bisognosa di essere
radunata, unificata e ricondotta al Padre. Ed è proprio questo che
personalmente, ma anche come vescovo della chiesa di Vittorio
Veneto, chiedo con fiducia al Signore: che egli aiuti la nostra
umanità (quella personale di ciascuno di noi e quella a cui
apparteniamo come membri della famiglia umana) a crescere nella
solidarietà, nella comunione reciproca, nel prendersi cura gli
uni degli altri. In modo particolare nel prendersi cura dei più
piccoli, poveri e bisognosi. Dio, assumendo la carne umana,
facendosi uomo come noi, ha scelto un’umanità povera e debole,
cioè quella di un bambino, per farci capire quanto abbiamo
bisogno gli uni degli altri e quanto abbiamo bisogno di essere
famiglia: uniti nell’amore, nel prendersi cura reciprocamente,
nel volersi bene. Grazie a Dio, questi sentimenti, che
sono quelli tipici del Vangelo del Natale, quelli cioè che
manifestano il disegno del Padre, sono tutt’altro che scomparsi.
Li vedo presenti in molte persone e situazioni che incontro
durante la visita pastorale: esperienze che mi commuovono
profondamente, perché esprimono un’umanità davvero bella e
accogliente, capace di vera dedizione, in modo conforme al Vangelo
di Gesù. Un augurio tutto particolare ai
lettori dell’Azione: trovino in questo giornale che ha appena
festeggiato la “giovane” età di 100 anni, un prezioso aiuto a
comprendere e a realizzare il desiderio del Signore per
un’umanità ricondotta al suo disegno di amore. Benedicendovi di cuore, vi saluto con
grande affetto. + Corrado Pizziolo
. me il presepio… Costruito pian piano durante l’Avvento ora il nostro presepe si
mostra completamente, e noi possiamo sostare davanti ad esso per
“lasciarlo parlare”, per ascoltare ciò che suscita in noi. E poi possiamo raccontarcelo, per arricchirci reciprocamente e
ringraziare insieme il Signore. Si può fare! Davanti al presepio è stato collocato un cestino e dei biglietti
in modo che ciascuno di noi, piccolo o grande, possa esprimere ciò
che gli nasce dentro: una preghiera, un pensiero, una invocazione,
una riflessione, una domanda, un grazie…. Il biglietto può anche essere senza nome e chi vuole può
scriverlo a casa e portarlo poi in chiesa. Il presepio è un segno, e come ogni segno è aperto ad una varietà
infinita di significati, tutti possibili, perché parlanti alla
vita di chi, dal quel segno, si è lasciato raggiungere. Grazie a quanti si
sono adoperati per realizzare questo presepio, segno che ci
sollecita a lasciar entrare l’evento del Natale nella nostra
vita, e a quanti vogliono raccontare il Natale guardando il
presepio. Rita
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Pagina a cura del gruppo internet della Parrocchia dell'Annunciazione di Campolongo in Conegliano (TV)
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