In
tempo di pandemia ci è stata tolta la possibilità di
celebrare le liturgie nelle nostre chiese. Abbiamo
dovuto allora cercare delle alternative, affinché la
nostra sete di Dio e della sua parola potesse placarsi.
Durante
questa emergenza i media locali e nazionali si sono
attivati per diffondere le liturgie pasquali e
domenicali, celebrate dal Papa o dal Vescovo o da altri
presbiteri e quotidianamente ci accompagnano con la
trasmissione della messa e di riflessioni sul Vangelo
del giorno. “Mistero grande” (progetto nato
dal desiderio comune e condiviso di alcune coppie di
sposi cristiani, che sentivano la necessità di
valorizzare ed esprimere la loro identità più vera
nella bellezza del sacramento del matrimonio,
accogliendo gli insegnamenti di don Renzo Bonetti) ci ha
offerto una bellissima proposta di liturgia domestica,
per superare questo momento buio e doloroso. Questo non
perché siamo “costretti in casa”, non per sminuire
il valore delle liturgie mandate in onda dai mass media,
ma perché in questo periodo Cristo ci chiede con ancor
più forza di riscoprire i doni grandi che Lui ci ha
fatto, come la famiglia e la sua particolarità di
essere “piccola chiesa”.
Là
dove si vive il sacramento del matrimonio Gesù è
presente (AL 315). Gli sposi, in forza del dono
ricevuto, “sono il richiamo permanente di ciò che è
accaduto sulla croce”. E se Gesù è presente, in
forza del battesimo che ci ha legati a Lui, si può e si
deve celebrare una liturgia. Va detto però che la
famiglia non è che un punto di partenza per costruire
attorno all’Eucaristia la famiglia grande, la comunità,
il corpo di Cristo che è la Chiesa. Durante
questo periodo di emergenza tuttavia è un grande
sollievo riscoprire la bellezza di celebrare insieme in
casa.
Particolarmente
intense sono state le celebrazioni vissute il Giovedì
Santo, nel gesto della lavanda dei piedi e nel segno
dello spezzare il pane e il Venerdì Santo con la
lettura della Passione e il bacio della croce. Con fede
abbiamo consegnato a Gesù le nostre croci personali e
le croci che vediamo nel mondo, affinché le portasse
con sé e le facesse risorgere con Lui.
Il
Sabato Santo, nel pomeriggio, abbiamo vissuto un momento
pensato per la coppia. “La coppia può affacciarsi al
mistero pasquale con un punto di vista privilegiato, con
la consapevolezza cioè che è afferrata da Gesù, dalle
sue mani che sono state sulla croce, per essere attratta
ed unita a Lui nel mistero pasquale. Da questo momento,
tenuta per mano come Sposa dal Suo Sposo, la coppia si
prepara a sciogliere il suo canto di amore all’Amato
nell’Alleluia pasquale.”
Fabio
ed Emanuela
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