FAMIGLIA, PICCOLA CHIESA

(da annuncio del 26.042020)

 

In tempo di pandemia ci è stata tolta la possibilità di celebrare le liturgie nelle nostre chiese. Abbiamo dovuto allora cercare delle alternative, affinché la nostra sete di Dio e della sua parola potesse placarsi.

Durante questa emergenza i media locali e nazionali si sono attivati per diffondere le liturgie pasquali e domenicali, celebrate dal Papa o dal Vescovo o da altri presbiteri e quotidianamente ci accompagnano con la trasmissione della messa e di riflessioni sul Vangelo del giorno. “Mistero grande” (progetto nato dal desiderio comune e condiviso di alcune coppie di sposi cristiani, che sentivano la necessità di valorizzare ed esprimere la loro identità più vera nella bellezza del sacramento del matrimonio, accogliendo gli insegnamenti di don Renzo Bonetti) ci ha offerto una bellissima proposta di liturgia domestica, per superare questo momento buio e doloroso. Questo non perché siamo “costretti in casa”, non per sminuire il valore delle liturgie mandate in onda dai mass media, ma perché in questo periodo Cristo ci chiede con ancor più forza di riscoprire i doni grandi che Lui ci ha fatto, come la famiglia e la sua particolarità di essere “piccola chiesa”.

Là dove si vive il sacramento del matrimonio Gesù è presente (AL 315). Gli sposi, in forza del dono ricevuto, “sono il richiamo permanente di ciò che è accaduto sulla croce”. E se Gesù è presente, in forza del battesimo che ci ha legati a Lui, si può e si deve celebrare una liturgia. Va detto però che la famiglia non è che un punto di partenza per costruire attorno all’Eucaristia la famiglia grande, la comunità, il corpo di Cristo che è la Chiesa. Durante questo periodo di emergenza tuttavia è un grande sollievo riscoprire la bellezza di celebrare insieme in casa.

Particolarmente intense sono state le celebrazioni vissute il Giovedì Santo, nel gesto della lavanda dei piedi e nel segno dello spezzare il pane e il Venerdì Santo con la lettura della Passione e il bacio della croce. Con fede abbiamo consegnato a Gesù le nostre croci personali e le croci che vediamo nel mondo, affinché le portasse con sé e le facesse risorgere con Lui.

Il Sabato Santo, nel pomeriggio, abbiamo vissuto un momento pensato per la coppia. “La coppia può affacciarsi al mistero pasquale con un punto di vista privilegiato, con la consapevolezza cioè che è afferrata da Gesù, dalle sue mani che sono state sulla croce, per essere attratta ed unita a Lui nel mistero pasquale. Da questo momento, tenuta per mano come Sposa dal Suo Sposo, la coppia si prepara a sciogliere il suo canto di amore all’Amato nell’Alleluia pasquale.”

Fabio ed Emanuela

 

 

 

 

Pagina a cura del gruppo internet della Parrocchia dell'Annunciazione di Campolongo di Conegliano (TV)