.piano
pastorale 2016
- 2017
..
Domenica
2 ottobre 2016 nel XIX anniversario della
Dedicazione della nostra chiesa il Consiglio
Pastorale Parrocchiale ha presentato alla
comunità l’idea guida, l’icona e le
iniziative per
l’anno pastorale 2016-2017
...
.
ANNO
PASTORALE 2016-2017
(
idea guida e icona )
da
allegato all' Annuncio di domenica
13 dicembre 2015
..
IDEA
GUIDA
..
In
sintonia con l’indicazione della nostra Diocesi di
accogliere come linea guida del nuovo anno pastorale l’esortazione
apostolica Evangelii
Gaudium [EG] sull’annuncio del
Vangelo nel mondo attuale, il Consiglio Pastorale Parrocchiale
ha scelto di declinare questo testo nella nostra realtà
locale per l’anno pastorale 2016-2017. L’idea guida è
stata così formulata:
.
Lieti
nel Signore, dagli adulti ai più giovani,
lasciamoci
conquistare dalla gioia del Vangelo.
.
Nella
consapevolezza che "la
Chiesa non cresce per proselitismo ma ‘per attrazione’"
(EG 14)
ci si è chiesti cosa un cristiano o una comunità debbano
fare per riuscire a manifestare genuinamente la gioia del
vangelo.
La
domanda relativa al "cosa fare" trova luce "nel
Signore" e in modo particolare nell’essere "lieti
nel Signore" (Fil 4,4). È per tale via che si può
pensare di attrarre a Gesù Cristo quelle persone che stanno
"sulla soglia" e che attendono una testimonianza
credibile che possa infondere speranza e fiducia (cfr.EG 3).
Nel
contesto attuale sembrano acquisire rilevanza gli episodi
feriali, le occasioni di incontro, di aggregazione e
condivisione con le persone, frangenti a cui forse non siamo
portati a dare molta importanza ma che possono diventare
occasioni propizie nelle quali testimoniare il nostro essere
"lieti nel Signore". È il tessuto delle relazioni
quotidiane il terreno sul quale il Signore ci attende, ci
chiama ad uscire da noi stessi e a farci compagni di viaggio
(cfr. EG 9.10.24).
Se
sapremo vivere così potremo partecipare con maggior coerenza
alle preghiere, alle celebrazioni sacramentali comunitarie; lo
Spirito Santo troverà un’umanità più favorevole a
lasciarsi trasformare per essere davvero e sempre più persone
nuove (cfr.: Ap 21,5; EG 87-92). È il ritrovarsi insieme in
chiesa disposti ad unire l’offerta della propria vita a
quella di Gesù Cristo al Padre che consente di vivere con
maggior frutto la celebrazione eucaristica, il centro della
vita ecclesiale (cfr.:Concilio Vaticano II, Sacrosanctum
Concilium, 2; San Giovanni Paolo II,
Ecclesia de
eucharistia,
3).
L’essere
Chiesa lieta nel Signore che, guardando a Cristo, sa andare
incontro al prossimo è un dono ed un compito che coinvolge
tutti (cfr. EG 111). Il Consiglio Pastorale si rivolge in modo
particolare agli adulti. Poter incontrare adulti lieti nel
Signore è un segno che i bambini e i giovani attendono
soprattutto in questi nostri tempi (cfr. EG 99).
Maria
Santissima, Madre di Dio e della Chiesa, ci protegga e ci
conduca nel cammino pastorale. Il suo " eccomi"
che risuona nell’Annunciazione trovi sempre più spazio nel
nostro cuore.
..............
ICONA
GUIDA
.
L’icona
che il Consiglio Pastorale ha scelto per il cammino di quest’anno
è quella dei discepoli di Emmaus (cfr. Lc 24,13-35). L’icona
originale a cui facciamo riferimento, è stata scritta nel
1990 da Suor Marie-Paul Farran del Monastero del Monte degli
Ulivi, a Gerusalemme. Questa icona è stata riprodotta per noi
sul pannello che è posto in chiesa.
L’opera
rappresenta la scena dei due discepoli in cammino mentre si
stanno allontanando da Gerusalemme dopo la triste conclusione
della vicenda umana Gesù. Essi sono delusi da come sono
andate le cose. Sono raffigurati mentre discutono
animatamente, sfiduciati e smarriti.
Possiamo
notare che in questa icona i due discepoli sono un uomo e una
donna. Solo di uno dei due il Vangelo ci svela il nome: Cleopa.
L’evangelista Luca non dice nulla sull’identità del
secondo discepolo. Potrebbe essere ciascuno di noi. Possiamo
immaginare in questa icona un uomo e una donna della nostra
parrocchia.
Al
centro della scena, in mezzo ai due, è raffigurato Gesù.
Egli, manifestandosi come un forestiero, si affianca ai due e
li accompagna facendo un tratto di strada assieme. Le tre
persone sono raffigurate in cammino e in dialogo.
Si
tratta di un dialogo con l’amore perché i due sono alla
ricerca della verità di quello che stanno vivendo e il
"forestiero", Gesù, ha una bella notizia da
annunciare loro, una notizia che dona luce agli occhi e fa
ardere il cuore di gioia. Questa bella notizia trova il suo
fondamento in Gesù, il solo a poter svelare la verità delle
sacre scritture, rappresentate, nell’icona, dal rotolo
tenuto in mano dal Maestro.
L’icona
mette in risalto uno stile che vorremo caratterizzasse il
cammino della nostra comunità: lo stile dell’accompagnamento
contraddistinto dal racconto e dall’ascolto reciproco. I due
discepoli sono in cammino insieme accompagnandosi l’un l’altro.
Anche Gesù nei loro confronti si fa presente come Colui che
si affianca e accompagna. Affinché la gioia del Vangelo possa
"far ardere" il cuore di tutti è necessario
lasciarsi incontrare da Gesù e prendersi cura gli uni degli
altri.
.
INIZIATIVE
PASTORALI
Queste
sono alcune iniziative specifiche per il nuovo anno pastorale
nella nostra parrocchia:
-
Si invita la comunità a leggere l’esortazione
EVANGELII GAUDIUM.
Oltre alle proposte che saranno presentate a livello di Unità
Pastorale, Forania, Diocesi, i gruppi parrocchiali
sceglieranno le modalità più opportune per tenerla in
considerazione nel corso dell’anno.
-
Si cerca di costituire il gruppo
LITURGICO, incaricato di
preparare le celebrazioni. Il gruppo
LETTORI sarà
coinvolto in una serie di incontri, aperti alla comunità, di
approfondimento della Parola. Nell’ambito del giubileo della
Misericordia si offrirà l’opportunità di celebrare il
sacramento dell’UNZIONE
DEGLI INFERMI nel
pomeriggio di domenica 13 novembre.
.
PASTORALE
FAMILIARE
Domenica
9 ottobre si celebrerà il
rito dell’accoglienza dei
bambini che domenica 30 ottobre riceveranno il battesimo. Le
successive celebrazioni del battesimo sono previste l’8
gennaio (battesimo di Gesù) e il 15 aprile (veglia pasquale).
Si valuterà in seguito se e quando poter fissare una data
ulteriore.
I
vari gruppi di CATECHISMO
per bambini e ragazzi si sono
appena avviati, le modalità di ogni singolo gruppo verranno
comunicate ai genitori. Si terranno come in passato degli incontri
per i genitori dei
bambini e dei ragazzi che frequentano il catechismo. Quest’anno
gli incontri (probabilmente 4 e distribuiti con ordine nell’anno
pastorale) saranno più dedicati ad un annuncio e alla
condivisione.
I
gruppi famiglia
presenti nella parrocchia
porteranno avanti i loro percorsi, con le modalità proprie di
ogni singolo gruppo. Nel corso dell’anno si cercherà di
capire cosa poter fare per le nuove famiglie che vanno a
costituirsi.
Il
circolo parrocchiale
continuerà a proporre
attività con lo scopo di favorire l’aggregazione, l’amicizia
e lo stare bene insieme in parrocchia. Le iscrizioni al
Circolo si svolgeranno nel mese di ottobre.
.
PASTORALE
GIOVANILE
Pastorale giovanile parrocchiale: work in progress
Con
l’inizio del nuovo anno pastorale sono ricominciate anche le
attività rivolte ai giovani della nostra parrocchia.
Molteplici sono le iniziative che attualmente vengono svolte
all’interno degli spazi parrocchiali, esse spaziano da
momenti educativi di gioco e divertimento come l’oratorio e
il Grest in estate, a momenti di approfondimento, riflessione
e preghiera come i gruppi giovani e giovanissimi.
I
ragazzi che attualmente partecipano a queste attività sono
motivati, interessati e desiderosi di condividere parte della
loro gioventù all’interno degli spazi parrocchiali, che
fanno loro vivere con spirito rinnovato le attività
ricreative. Nei gruppi hanno la possibilità di ascoltare,
dialogare e confrontarsi con i loro coetanei in modo libero e
genuino, maturando e crescendo nel rispetto del vangelo. In
veste di animatori potranno prestare il proprio servizio per
attività come il Grest e l’oratorio, nelle quali si
concretizzano e si trasmettono con sempre maggior sapienza ai
più piccoli gli insegnamenti cristiani.
Come
parrocchia ci stiamo interrogando sui possibili sviluppi della
pastorale giovanile e uno dei nostri principali desideri è
quello di rendere i giovani ancor più protagonisti
all’interno dell’intera vita parrocchiale. Gli spazi non
mancano e le porte sono aperte per tutti coloro che vorranno
unirsi e dare un loro contributo affinché si riesca a
instaurare una maggiore integrazione all’interno della
comunità.
Giulia
Dal Mas
.
Consiglio
Pastorale Parrocchiale: Alberto
Tonon (ref. CPAE), Elio Tardivo (diacono permanente;
incaricato UP), Giorgio Tomasella, Giulia Dal Mas (ref.
Pastorale giovanile), Irene Tomè (ref. Catechesi), Laura
Trevisan, Mauro Silvestrin (ref. Circolo Parrocchiale),
Remigio Possamai (incaricato UP), Rita Antoniazzi (Ordo
virginum), Roberta Garavello (segretaria CPP), Susy Gatti,
d.Roberto Bischer (parroco), Vincenzo Olto (vice-presidente
CPP).
.
Consiglio
Parrocchiale Affari Economici: Alberto
Tonon, Christian Fiore, Dino Ros, Mauro Citron, d. Roberto
Bischer, Roberto Da Dalt.
.
Direttivo
del Circolo Parrocchiale: Elsa
Peruch, Fabio Tesser, Gianna Zanardo, Gianpaolo De Vecchi,
Marcello Favalessa, Mauro Silvestrin, Patrizia Ros, d.Roberto
Bischer. (Le
riunioni mensili del circolo sono aperte a chi desidera
partecipare. Si veda Annuncio).
.
Consiglio
del Fondo parrocchiale di Solidarietà:
Corinna
Segantin, Elio Tardivo, d.Roberto Bischer, Roberto Boscarato,
Stefano Donato.
.
NOTA
DEL PARROCO
Fratelli
e sorelle, desidero aggiungere una breve nota personale alla
presentazione della Idea Guida del nuovo anno pastorale che
desidero fare qui ed ora nel giorno dell’anniversario della
dedicazione della nostra chiesa.
Il
motivo di questo mio intervento è duplice: l’affetto che
nutro per la parrocchia di Campolongo e, allo stesso tempo, il
servizio a cui sono stato chiamato come parroco, mandato a
presiedere questa comunità di cui ho percepito e percepisco
quotidianamente la responsabilità davanti a Dio della
crescita dei suoi figli.
Ho
notato che dal 1992 in poi, tranne un anno solo (2009-2010),
le diverse Idee Guida della parrocchia hanno sempre usato la
parola "comunità".
Nel
corso dell’elaborazione dell’Idea Guida di quest’anno e
in base ad un consenso piuttosto chiaro sul tema di fondo era
emersa da parte di qualcuno la proposta di inserire ancora
questa parola: comunità.
Io
non l’ho voluta inserire, di proposito, nella formulazione
definitiva. Questa scelta non è dovuta al fatto che io non
creda nel dono e nell’importanza della comunità, cioè
della Chiesa, ma dopo quasi un anno che vivo qui in mezzo a
voi non me la sento davvero di usarla perché non riesco a
percepirla.
Non
intendo giudicare nessuno di voi; qui a Campolongo sto
trovando davvero tanta brava gente, tanti bravi cristiani.
Desidero piuttosto porre davanti a voi, in questo giorno, una
questione che nei mesi scorsi in qualche occasione era già
emersa e che cerco ora di esprimere in sintesi.
Da
un lato c’è chi mette l’accento sulle
"sacrosante" esigenze del vangelo; c’è anche chi
mette in risalto le obiettive condizioni di vita dell’uomo,
di ciascuno. Mi pare di poter dire che si tratti della
cosiddetta duplice fedeltà, a Dio e all’uomo, di cui tener
sempre conto nella vita (cfr. Congregazione per il clero,
Direttorio generale per la catechesi, 145), nella chiesa.
Per
tornare a noi mi sembra che queste due fedeltà, a Dio e all’uomo,
si siano tendenzialmente separate o per meglio dire siano qui
particolarmente ferite, fanno soffrire. Da parroco mi trovo in
mezzo a due esigenze: da una parte la radicalità del vangelo,
dall’altra la richiesta della accoglienza del cammino che
ciascuno sta percorrendo nella vita più o meno lontana dalle
esigenze del vangelo.
C’è
chi dice che la comunità non tiene conto di quello che vive
la singola persona; altri rispondono che c’è chi non tiene
conto, non ha scoperto e quindi non può capire ciò che
significa in profondità la comunità dei discepoli di Gesù
Cristo; non conosce il valore della comunità.
Il
risultato tendenziale di questa alternativa sembra portare ad
una duplice e reciproca imposizione: da un lato sembra che la
comunità imponga qualcosa al singolo, dall’altro il singolo
pretende qualcosa dalla comunità come se questa debba
semplicemente essere una "distributrice di servizi".
Evidentemente
quella appena descritta rappresenta una duplice
estremizzazione (provocatoria) ma a volte è davvero ciò che
colgo. C’è chi mi dice che devo rispettare il cammino di
una comunità, altri mi dicono che devo tener conto della vita
delle persone.
Chi
ha ragione? Non lo so davvero. So solo e vi assicuro che sto
percependo questo: non c’è dialogo tra queste due
accentuazioni/prospettive. Quindi, a mio parere, è una
contraddizione parlare di comunità in un clima di assenza di
dialogo.
In
varie occasioni nei mesi scorsi – l’ultimo episodio l’altra
sera con le catechiste – ho avuto la prova tangibile del
bene che la comunità di Campolongo ha fatto a tanti
(sottolineo la comunità); ad un certo punto però e non so
dire quando e perché – potrei sbagliare; sarebbe
comprensibile visto il poco tempo che vivo in mezzo a voi –
è successo qualcosa … che non conosco e che non so
esprimere che ha compromesso proprio questa dimensione
comunitaria. Essa – e parlo dell’OGGI – mi si presenta
minata, ferita, divisa.
Per
questo motivo non ho voluto inserire la parola
"comunità" nell’Idea Guida di quest’anno né la
inserirò in quella dei prossimi anni – per quel tempo che
Dio vorrà lasciarmi qui – fino a quando non vedrò segni
tangibili di dialogo vero (un certo dialogo è presente, per
carità, in diversi ambiti) per cercare di
"recuperare" la bontà che davvero ho percepito
esserci stata e di cui vedo i frutti ma che ad un certo punto
è stata ferita.
Vi
dico tutto ciò perché sto percependo questa situazione anche
nei giovani. E questo mi preoccupa.
d.
Roberto
|