.piano
pastorale 2018
- 2019
..
(allegato
a Annuncio del 14/10/2018)
.
IDEA
GUIDA PER L’ANNO PASTORALE 2018 - 2019
La
Diocesi ha proposto per il nuovo anno pastorale di mantenere l’attenzione
sulla celebrazione eucaristica lasciandosi guidare
dall’esperienza dei due
discepoli di Emmaus (Lc
24,13-35).
“Nella
trama del racconto si può infatti riconoscere, come in
filigrana, la dinamica dell’incontro con il Signore risorto
che viviamo in ogni celebrazione eucaristica, quando veniamo
convocati e accolti a formare l’assemblea eucaristica,
quando ascoltiamo la sua Parola e comprendiamo, nella luce
delle Scritture, il significato della sua Pasqua, quando lo
riconosciamo nella frazione del pane e ci lasciamo
riconsegnare al cammino della vita, con un cuore non più
triste, ma ardente, dal mistero che abbiamo
celebrato”.
Il
Consiglio Pastorale Parrocchiale ha ritenuto di accogliere
questo invito facendo proprio sia
il tema di fondo (Assemblea
eucaristica. Luogo di ospitalità evangelica) sia
l’icona biblica di riferimento. L’idea Guida dell’anno
viene così definita:
Ospitati
da Dio alla Sua mensa
diventiamo
ciò che celebriamo:
pane
spezzato per la vita del mondo
Nel
contesto contemporaneo desideriamo innanzitutto lasciare
spazio all’opera di Dio nella nostra vita personale e
comunitaria, ravvivando il nostro incontro con Lui alla mensa
della Parola e del Pane di vita (cfr. Idea Guida 2017-18).
Avendo fatto esperienza dell’eucaristia come luogo e tempo
di ospitalità con Dio e tra di noi, possiamo essere-portare
nei vari ambiti della vita quotidiana ciò che abbiamo
celebrato: pane spezzato per amore.
ICONA GUIDA: Lc
24,13-35
Che
cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi
lungo
il cammino?
L’ospitalità
accogliente
Gesù
è uno che esercita l’ospitalità anzitutto ascoltando i
nostri discorsi. Certo alla fine dirà ai due discepoli, e
pure a noi, “stolti e lenti di cuore”, ma prima di
tutto li ascolta.
L’accoglienza
è proprio questo, e noi lo sperimentiamo attraverso il rito di ingresso e di accoglienza all’inizio
della Messa. Si tratta di un’accoglienza e di un’ospitalità
vissuta nella verità.
Il
Signore ci chiede di condividere con lui ciò che ci sta a
cuore, anche per aiutarci a compiere un discernimento e a
rileggere la nostra vita, i nostri sentimenti e le nostre
scelte. Prima ancora di ascoltare la sua Parola, come è
avvenuto lungo il cammino di Emmaus, Gesù ci accoglie e,
accogliendoci, ci invita a rivedere il nostro cammino e ad
entrare in un atteggiamento e una volontà di conversione.
E’
il senso dell’atto
penitenziale, atto
assembleare in cui ciascuno riconosce da-vanti a Dio e ai
fratelli il proprio peccato, si affida alla misericordia del
Signore e invoca il suo perdono.
E’
a questo punto che la parola di Dio può trovare un terreno
accogliente, così da essere accolta, creduta e celebrata.
E,
cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro
in
tutte le scritture ciò che si riferiva a lui
L’ascolto
della Parola
Il
primo passo che Gesù fa compiere ai due viandanti tristi e
scoraggiati è quello di aprire il loro cuore e la loro mente
alla comprensione della sua vita e della storia della
salvezza.
Le
parole di Gesù infiammano il cuore dei discepoli e i
discepoli si aprono alla fiducia e al desiderio di rimanere in
sua compagnia.
E’
un desiderio così forte da diventare preghiera:
“Resta con noi, perché
si fa sera e il giorno è ormai al tramonto”.
Avviene così anche nelle nostre celebrazioni eucaristiche
quando, dopo aver ascoltato la Parola, professiamo
la nostra fede e rivolgiamo a
Dio le nostre invocazioni attraverso la preghiera
dei fedeli. In questa
prospettiva di affidamento e di fiducia va visto e vissuto
anche il gesto della presentazione
delle offerte, gesto che
esprime l’offerta della propria vita a Dio, al Dio di Gesù
che rimane con noi e che riconosciamo nel momento dello
spezzare il pane.
Lo riconobbero
nello spezzare il pane La
liturgia eucaristica
Gesù
siede a mensa con i due di Emmaus e compie i quattro gesti con
i quali, durante l’ultima cena, aveva interpretato e
comunicato ai discepoli il senso della morte che ormai gli
stava davanti, una morte che esprimeva l’offerta definitiva
di sé nell’amore. Ed è proprio a questo punto, quando Gesù
prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro che
gli occhi di Cléopa e del suo compagno si aprono al
riconoscimento. Nel gesto di spezzare il pane i discepoli
riconoscono Gesù e comprendono il mistero della sua vita, una
vita donata per amore fino all’estremo, fino a spezzarsi
sulla croce.
Narravano ciò che era accaduto
lungo la via
La
missione e l’annuncio
L’esperienza
vissuta dai due discepoli di Emmaus li trasforma.
Erano
tristi, delusi e scoraggiati, ma l’incontro con Gesù li
riempie di gioia e di slancio. Senza
indugio, senza neanche aspettare un invio esplicito da
parte di Gesù, partono per Gerusalemme ad annunciare agli
Undici e gli altri che erano con loro ciò che era accaduto
lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il
pane.
Quando
l’incontro con Gesù avviene davvero scatta l’esigenza di
andare, di narrare di Lui, di condividere con altri la fede.
Ed
è così che la fede trasmessa dalla Chiesa trova eco nella
fede vissuta da ciascun credente e che la testimonianza di
fede di ogni credente contribuisce a edificare e far crescere
la fede dell’intera comunità cristiana.
Allora
davvero, quando ci
lasciamo ospitare da Dio alla sua mensa diventiamo ciò che
celebriamo: pane spezzato per la vita del mondo.
INIZIATIVE
Il rinnovo
dell’impostazione della catechesi in parrocchia che prende
avvio da quest’anno chiede un coinvolgimento spirituale e
materiale da parte di tutti. Il messaggio principale che si
desidera trasmettere con questo cambiamento è duplice.
Si ribadisce
innanzitutto che è la famiglia il luogo fondamentale in cui
prende avvio e si sviluppa la formazione cristiana dei
ragazzi.
A questo luogo
originario si affianca la più ampia comunità cristiana (è
questa dunque che educa) con l’aiuto di vari soggetti, primi
tra tutti i catechisti e gli aiuto-catechisti uniti al
parroco.
La proposta
complessiva è dunque il frutto di questa integrazione tra
soggetti e momenti diversi per realizzare insieme un cammino
con le famiglie e per le famiglie in modo da vivere una più
profonda esperienza di fede ecclesiale.
Parola,
Liturgia e Carità sono i tre riferimenti principali che,
insieme, vanno a costituire il filo conduttore.
Per raggiungere questo obiettivo si
è scelto di valorizzare alcune esperienze presenti in
parrocchia da tempo – soprattutto la “terza domenica del
mese” e l’oratorio del sabato – impegnandosi a
rinnovarle e approfondirle anche con la presenza e l’aiuto
di nuove persone. Chiediamo dunque di poter avere nuove forze
per sostenere tutto questo.
A
Maria affidiamo questo nuovo anno pastorale,
il
cammino dell’intera comunità e di ciascuno.
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