.piano
pastorale 2020
- 2021
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l'allegato
a Annuncio del 04/10/2020)
.
Il
Consiglio Pastorale Parrocchiale si è riunito domenica 20
settembre per valutare le priorità pastorali su cui investire
nel nuovo anno, tradurre nell’Idea Guida il cammino che
intendiamo fare e scegliere l’icona che lo rappresenti. La
riflessione sviluppata dai consiglieri è stata evidentemente
condizionata dal tempo della pandemia che da diversi mesi
stiamo vivendo. Si è cercato di tener conto del cammino
compiuto, con una particolare attenzione ad alcuni ambiti
pastorali che stanno caratterizzando la vita comunitaria. Il
pensiero dei consiglieri si è rivelato in particolare
sintonia con la prospettiva pastorale tracciata per il nuovo
anno dalla Diocesi e descritta nella lettera del vescovo.
L’icona biblica è quella narrata in Gv 21,1-14 in cui si
descrive l’ultima apparizione di Gesù agli apostoli sul
lago di Tiberiade.
Nel
XXIII anniversario della dedicazione della nostra chiesa
parrocchiale, celebrazione che avvia il nuovo anno pastorale,
presentiamo alla comunità l’IDEA GUIDA.
Dice così:
"Gettate
le reti e troverete! Ci fidiamo di Gesù?
Lo
riconosceremo nel mare della vita".
"Gettate
le reti". La Parola del Signore precede la nostra
iniziativa, interpella la vita personale e comunitaria, giunge
in tempi e modi a volte sorprendenti. Sulla barca, come nella
vita, ciascuno è chiamato a fare la propria parte per il bene
di tutti.
Quest’opera
a cui siamo chiamati è innanzitutto risposta al comando del
Signore: “Gettate le reti e troverete!” In questo comando
essa trova la sorgente e la sua destinazione.
È
un comando che chiede di riconoscere i propri limiti,
personali e comunitari: non abbiamo da mangiare perché non
siamo riusciti a prendere nulla; la nostra opera è stata
vana.
È
un comando che chiede molta umiltà perché il Signore si
spinge ad insegnare anche là dove noi riteniamo di essere più
esperti (quei discepoli erano pescatori).
In
obbedienza al comando del Signore, le reti, come le nostre
vite, vanno dunque impiegate; non possono rimanere vuote sulla
barca: sono fatte per portare frutto. Il Signore desidera
questo. Egli ci dona la vita perché sia vissuta pienamente e
porti molto frutto secondo la vocazione e i carismi di
ciascuno.
"Troverete".
È una parola carica della promessa di nutrimento. La promessa
di trovare nutre la speranza, infonde vigore, alimenta il
desiderio e l’attesa di dare senso al proprio operare, alla
propria fatica. È Gesù a pronunciare la parola di cui
abbiamo bisogno per stare nel mare della vita in modo
fruttuoso, per trovare in esso ciò che da soli non sappiamo e
possiamo trovare.
La
Sua è una parola sicura e degna di fiducia, è una parola che
quando è accolta e creduta compie ciò che annuncia.
“Troverete”, dice Gesù ai suoi discepoli e a tutti coloro
che sulla Sua parola decidono di riprendere il largo e di
gettare di nuovo le reti.
Abbiamo
bisogno di qualcuno che di tanto in tanto incoraggi ed
indirizzi i nostri sforzi, soprattutto quando è notte e le
energie vengono meno, quando ci sentiamo soli e sfiduciati.
Poter trovare qualcuno che sappia comprendere ciò stiamo
cercando e possa guidare i nostri sforzi è davvero un tesoro
prezioso.
“Ci
fidiamo di Gesù?”.
La parola di Gesù ci provoca a prendere una decisione,
a dire se ci fidiamo o meno di Lui e della Sua promessa. La
domanda “ci fidiamo” è al plurale perché l’atto di
fede deve poter trovare corrispondenza e sostegno in quello
dei fratelli e delle sorelle nella Chiesa.
In
ogni momento si rinnova l’attesa per la libera risposta di
ciascuno di noi a questa domanda: “ci fidiamo di Gesù?”.
Nel Mistero dell’Annunciazione, a cui questa chiesa è
dedicata, la Madre di Gesù ci precede e ci guida con
l’esempio della Sua risposta piena e totale: “si compia
per me secondo la tua parola”.
“Lo
riconosceremo nel mare della vita”.
Il mare della vita attraversa tempi di burrasca e di bonaccia,
ma in ogni situazione il Signore c’è, è con noi.
La
fiducia in Lui e l’obbedienza alla Sua parola ci consentono
di riconoscerlo presente anche quando tutto attorno a noi
sembra esprimere il contrario, quando sperimentiamo solitudine
e fallimento, come i discepoli sulla barca.
Il
Signore non ci lascia soli e non si stanca mai di bussare al
nostro cuore, sperando di essere riconosciuto, accolto ed
amato. È questa la lieta notizia – il Vangelo – che in
ogni tempo si rinnova e che ci spinge a trovarlo e ad
annunciarlo.
La
Parola di Dio e i Sacramenti purificano i nostri occhi,
nutrono la nostra anima, rafforzano nel cammino, portandoci a
dire con fede “non vivo più io, ma Cristo vive in me”
(Gal 2,20).
ICONA
Fissiamo
lo sguardo davanti a noi, presso l’ambone, ove è posta
l’icona sulla quale è rappresentato l’episodio giovanneo
in cui i discepoli ascoltano il comando del Signore, gettano
le reti ed esse si riempiono di pesci senza squarciarsi.
Pietro si getta in mare, dirigendosi verso il Signore.
L’icona resterà davanti a noi in quest’anno pastorale
affinché l’atteggiamento di Pietro e dei discepoli possa
essere anche il nostro.
INIZIATIVE
La
particolare condizione dettata dalla persistenza della
pandemia ci spinge a non sviluppare nuove iniziative
pastorali. In continuità con quanto intuito nello scorso anno
pastorale – “Capisci ciò che stai vivendo?” –, ci
pare opportuno riprendere ed approfondire alla luce dello
Spirito Santo quanto stiamo vivendo personalmente e
comunitariamente, stimolati dalla Parola del Signore che ci
spinge a gettare nuovamente sulla Sua Parola le reti nel mare
della vita.
Resta
vivo il desiderio di operare in modo che la comunità
parrocchiale sia luogo privilegiato di conversione e, al
contempo, segno della “chiesa in uscita” per raggiungere
in modo evangelico coloro a cui il Signore ci invia.
Al
momento attuale ci sono diversi “cantieri aperti” nei
quali cercare di assumere questa prospettiva. Nei primi mesi
dell’anno pastorale occorrerà interpellare i singoli
referenti in modo da definire come proseguire nelle concrete
situazioni. La catechesi parrocchiale e la pastorale
famigliare continuano ad essere gli ambiti che richiedono
particolari energie ed attenzioni
d.
Roberto
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