Il rinnovo della catechesi in parrocchia.

 Una testimonianza a tre mesi dall’avvio.

‘Mamma, possiamo stare qui ancora?’ È ciò che chiede la mia bambina quando è terminato il catechismo della domenica. Eppure siamo qui da questa mattina, abbiamo partecipato alla Messa, abbiamo dato un timido aiuto ad apparecchiare le tavolate per le tante persone in arrivo – un piccolo contributo che si aggiunge a chi davvero fa molto –, abbiamo pranzato insieme in un clima di gioiosa condivisione, tra sorrisi e chiacchiere, abbiamo osservato temi apparentemente conosciuti da nuove prospettive, mentre i bambini nelle loro aule si avvicinavano con cautela a Gesù con canti, disegni e preghiere. Abbiamo trascorso buona parte della giornata in Parrocchia ma per i bambini non è abbastanza. Vorrebbero di più, più tempo. Il loro punto di vista è unico e prezioso. Da loro impariamo che dell’alchimia che le persone creano, con la loro accoglienza e atteggiamento di apertura d’animo, non se ne può fare a meno. Da loro impariamo che le relazioni sane creano una naturale “dipendenza” una volta riconosciute. In un mondo molto cambiato ne abbiamo bisogno tutti, grandi e piccoli, più di un tempo. E cosa c’è di più sano di una relazione che permette di avvicinarci a Gesù così tanto da riuscire, a volte, a coglierlo nell’altro? L’augurio più sincero per tutte le famiglie coinvolte è di restare con il cuore “in ascolto” per attingere il giusto e personale nutrimento. Se dovessimo dimenticarne il valore, alla domanda: ’...posso stare qui ancora?’ non dobbiamo solo rispondere... ma ascoltare e cogliere... è forse Gesù che ci sta parlando.

Alessia