«Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola» (da annuncio del 13.12.2020) (Lc 1,38). Queste parole che abbiamo sentito nella solennità dell’Immacolata Concezione, risuonano ancora con tutta la loro potenza nel mio cuore. Infatti, con queste poche parole, Maria espresse la sua totale disponibilità all’opera di Dio in vista della nostra redenzione. Opera di redenzione alla quale il Signore le ha dato il privilegio di cooperare e della quale lei stessa per prima è diventata beneficiaria. Così facendo, la Madonna ci ha dato un modello di disponibilità e di sottomissione alla volontà di Dio. Credo che mai più che in questo momento della nostra vita umana abbiamo bisogno di un esempio così luminoso. Con il perdurarsi della pandemia del coronavirus, abbiamo bisogno di abbandonarci alla provvidenza divina che sicuramente ci salverà dal pericolo minaccioso di questa misteriosa malattia, la quale ci impone un nuovo modo di vivere che purtroppo ci tiene lontani gli uni dagli altri. Come l’avevo scritto in una delle mie lettere l’anno scorso, dobbiamo vivere questo tempo difficile con fede speranza e carità affidandoci sempre alla volontà di Dio come la Madonna. In effetti, mi pare che sia proprio un segno dei tempi e come tale il Signore ci parla attraverso di esso e se stiamo attenti possiamo cogliere il suo messaggio. Perseveriamo intanto nella preghiera nel momento in cui ci sono dei segni che fanno sperare che ci sarà una fine per questa pandemia. Per quanto riguarda i miei studi, dopo le vacanze estive ho iniziato bene il ciclo di licenza in diritto canonico come previsto. Ora tutto prosegue bene anche se l’emergenza sanitaria ha reso la nostra vita universitaria virtuale. In ogni modo il contenuto delle lezioni non cambia e poi ormai io mi sono abituato, tra l’altro non vi è altra possibilità, se è questo il prezzo da pagare per tutelare le nostre vite e quelle degli altri. Questa fase della mia formazione è essenzialmente accademica poiché non c’è più nessun’altra tappa da raggiungere entro l’ordinazione diaconale che è stata procrastinata al 2022 a Dio piacendo. Inoltre, ringrazio il Signore perché anch’io sono uscito poco fa da un lungo periodo di isolamento essendo risultato positivo al coronavirus insieme ad altre decine di persone del mio collegio. Grazie a Dio nessuno di noi ha avuto complicazioni e ora siamo tutti guariti. Mi affido alle vostre preghiere come sempre promettendovi di ricordarvi nelle mie, specialmente tutti i vostri parenti, amici e conoscenti che sono stati infettati dal coronavirus e che ancora patiscono il dolore e la sollecitudine. Il Signore sarà la nostra consolazione. Insieme ci affidiamo all’intercessione di San Giuseppe, Custode del Redentore, nel giorno in cui il papa ha indetto l’anno speciale di San Giuseppe. Tongambori Hubert TCHAR
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