Essere “… di Cristo”...

(da annuncio del 26.09.2021)

 

 

Anche oggi, come domenica scorsa la liturgia propone il capitolo 9 del Vangelo di Marco dove il tema dominante sembra essere l'appartenenza alla comunità e la sollecitudine verso i membri più piccoli e più deboli.

L'attenzione si posa sulla frase pronunciata dal discepolo Giovanni: "Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demoni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva".

E Gesù, ancora una volta, raccoglie tutti e, con pazienza, li ammaestra e li corregge insegnando loro il modo evangelico di comprendere e di giudicare la vita. Ebbene, è proprio quel che accade ogni domenica quando il Signore raccoglie i suoi discepoli e parla al loro cuore seminandovi il buon seme della Parola di Dio.

Chi è intorno al Lui impara vivendo con Lui.

La vera appartenenza a Gesù non è portare una bandiera, ma è essere testimoni di una comunità formata da una rete di relazioni e di rapporti umani basati sul servizio, sulla dedizione e sull’amore.

Credere nel nome di Gesù, seguire il nome di Gesù, significa appartenergli non perché membri di un gruppo, ma perché ci si affida a Lui con tutto noi stessi: con le nostre attività, con la nostra condotta di vita, con i nostri giudizi, perché - dice Gesù - "chi non è contro di noi è per noi".

Quale esempio migliore il semplice bicchiere d’acqua donato “.... perché siete di Cristo”?

Non dimentichiamo però l’esortazione di Gesù: cerchiamo di non essere di inciampo a coloro che si accostano alla fede con cuore semplice e sincero: fermiamoci a riflettere su quali sono i pensieri che ci fanno sentire migliori degli altri o ci vogliono rendere perfetti, proviamo insomma a togliere tutto quello che ci impedisce di vivere la bellezza di una relazione libera con Lui e con i nostri fratelli.

Flavia P.