Nonni … in tempo di Covid

(da Annuncio del 21/03/21)

 

Il nostro bel ruolo di nonni è stato messo alla prova quest’anno da un nemico invisibile; un’arma sconosciuta. Un “semplice” virus può distruggere la vita, fa cambiare vita.

Questo è avvenuto in primo luogo per noi, nonni. Nei primi mesi della pandemia siamo rimasti, se così si può dire, “agli arresti domiciliari”. L’aiuto che eravamo soliti offrire ai figli e soprattutto ai nipoti è stato sospeso. Come viverlo e superarlo?

C’erano due possibilità. Ripiegarsi su sé stessi, guardando all’oggettiva “parte negativa” della situazione oppure cercare di reagire, sentendosi “tutti nella stessa barca”: se il mare è in burrasca occorre ascoltare con attenzione chi è al timone; se l’equipaggio è obbediente, secondo il proprio compito, ci si può sentire più sereni, anche nella prova (“tristezza e malinconia fuori da casa mia”). E così è stato in questi mesi.

Il mare non è ancora calmo; nuove “onde” compaiono all’orizzonte: altre chiusure, altri divieti; noi, con i remi in mano, continuiamo ad andare avanti, pian piano, come ci vien chiesto. Siamo abituati un po’ a tutto oramai. Siamo “stampelle del pronto soccorso” per le famiglie, i jolly da giocare in alcuni momenti della “partita della vita”, compagni di gioco o semplici controllori; cerchiamo di offrire serenità ai figli impegnati nel lavoro. Questo è il servizio, come ci insegna Gesù (cfr. Mt 20,26-28). Ascoltare la Sua Parola, accoglierla nel cuore ci aiuta a vivere, a sentirci davvero utili, a rimanere disponibili.

Nelle “barche” famigliari dei nostri figli abbiamo visto crescere l’equipaggio, la “piccola chiesa” domestica è rimasta intensamente all’opera. È questa una grande gioia che lenisce le sofferenze e il male. E dal cuore nasce spontanea la preghiera e il ringraziamento. Grazie Signore Gesù, Maria e Giuseppe: nostri modelli di vita e di fede. La preghiera è l’arma più potente per vincere anche “il mare in burrasca”, sempre con l’aiuto dello Spirito Santo che Gesù ci ha promesso (“Lui vi insegnerà ogni cosa”) e rimanere così ancora una volta fiduciosi.                                                       Marina