41° Giornata per la Vita La testimonianza di una mamma di Campolongo Se un giorno una qualsiasi persona mi avesse detto che nel 2016 avrei affrontato tutto quello che è successo credo che gli avrei risposto che era tutto matto... che non ci sarei mai riuscita... e invece ... A gennaio 2016 ero al quinto mese e come ogni mamma ho fatto la morfologica ... ma al mio bambino ... alla creatura che cresceva e si faceva sentire a calcetti e capriole qualcosa non andava ... il suo cuore era pazzerello ... Non funzionava come doveva ... Dopo vari controlli ci confermarono che Emanuel aveva una cardiopatia complessa ... ci dicevano che si poteva operare ma io piangevo quasi tutti i giorni ... a volte in silenzio per non turbare il fratello più grande ... A volte era la nostra cagnolina ad ascoltarmi ... mentre mi chiedevo se stavo facendo la cosa giusta ... Se ero una mamma egoista ... oppure perché stava capitando proprio a me e mio marito ... e ci si chiedeva che abbiamo fatto di male per meritarci tutto questo? Emanuel arriva tra noi il 7 di giugno ... esegue un intervento palliativo subito ... A 7 giorni il primo intervento a cuore aperto ... passiamo 40 giorni di scoraggiamento ... Emanuel non guariva in fretta come ci avevano detto ... ha una serie di intoppi ... per noi genitori era straziante vederlo così ... io e mio marito uscivamo dall'ospedale senza parlarci ma almeno non ci incolpavamo della malformazione al cuore di Emanuel ... La gente ci diceva che pregava per noi ... credo che tutti abbiano smosso qualsiasi santo ... chi Santa Rita ... chi Padre Pio ... chi Sant'Antonio ... chi la Madonna della salute ... hanno portato addirittura la foto di Emanuel a Papa Francesco ... e a noi ha fatto piacere sapere che ogni persona ha dedicato del suo tempo a noi … Per noi è stata dura affrontare due interventi a cuore aperto di Emanuel ... sia io che mio marito avremmo preso il suo posto in qualsiasi momento ... ci sembrava una così grande ma così grande che a volte ci chiediamo ... Come abbiamo fatto? Non abbiamo mai pensato di abortire ... metterlo al mondo significava dargli una possibilità ... ovvio che per un genitore sentirsi impotente è una gran sconfitta ... sentirsi le mani legate da una brutta sensazione ... ma l'esperienza di Emanuel ci ha insegnato che veramente di vita ce né una sola ... Che basta poco per stravolgerla completamente ... e che i problemi della vita non sono il brutto voto ... il mutuo da pagare ... o non avere l'ultimo modello di auto ... la salute è un dono grande che va apprezzato ... e ad oggi mi sento di dire che sono una mamma fortunata ... molto fortunata ... Quando si entra nella terapia intensiva pediatrica si vedono tanti di quei casi anche più gravi di Emanuel che ogni tanto lo guardo saltare e urlare e mi giro verso mio marito e gli dico ... Va bene così ... È andata bene così ... è solo cardiopatico grazie a Dio. Jessica
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