UNZIONE DEGLI INFERMI. Alcune risonanze (da
Annuncio de 31/10/21) È
difficile spiegare a parole cosa ho provato: gioia, emozione, gratitudine
… non lo so. “Il Signore fa nuove tutte le cose” ma le realizza
attraverso l’uomo. Un grazie grande va a tutti quanti hanno collaborato
perché questa ‘cosa bella’ si realizzasse.
Fernanda Grande
emozione. Gioia, pace e serenità dentro di noi. L’ultimo sacramento
vissuto con serenità e più consapevolezza di Comunione e Cresima.
Infonde un grande aiuto per la vita e non per morire. Grazie.
Agostina e Marcello Il
sacramento frainteso. È per vivere, non per morire. Gesti di cura
affettuosa per farci rivivere la nostra fede, la nostra speranza e la
carità, che esprime un desiderio di lenire le nostre sofferenze, è
presenza, conforto fisico e umano. Sono cosciente di andare verso la Vita,
sono serena nella speranza e pronta, spero, per accettare quel che dovrò
affrontare. Aiutati che il ciel di iuta.
Nedda Con grande
e profonda fede abbiamo ricevuto il dono della sacra unzione degli
infermi, uno strumento prezioso che assieme alla preghiera del sacerdote
con la quale raccomanda tutti gli ammalati al Signore sofferente e
glorificato, Dio ci dà, per alleggerire le sofferenze e le pene e di
questo ne abbiamo certezza!
Ivana e Luigi Eravamo
numerosi. Ed è stato bello in cuor mio pensare: siamo tutti qui perché
consapevoli che non ci bastano più le cure dei medici. Il cristiano non
vede soltanto la parte fisica della malattia, va oltre; entra nella
propria dimensione spirituale ben sapendo che se il corpo va curato,
l'anima è da salvare! La malattia può mettere a dura prova la propria
fede e farci vivere momenti bui. Noi siamo corpo e spirito. La malattia
dell'organismo colpisce anche lo spirito perché causa sofferenza,
impotenza, angoscia, solitudine. L'ammalato ha bisogno di sincera
solidarietà per non chiudersi in sé stesso e ribellarsi a Dio.
Accostarci a questo sacramento che ci è dato in dono, con dovuta fede ci
fortifica e riempie di Spirito Santo; possiamo gridare come Bartimeo:
“Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!”. Viviamo la
sofferenza con la certezza che il SIGNORE è sempre a noi
vicino.
Bruna |