1
Le opzioni pastorali
Il
cammino ecclesiale della nostra comunità
è caratterizzato da tre opzioni pastorali.
1.1
Il cammino ecclesiale è guidato dal Parroco in comunione con il
Consiglio pastorale, che è composto di persone elette nei gruppi
e dalla comunità, secondo le disposizioni diocesane.
Il
Consiglio interviene a livello di programmazione della pastorale,
sia nella fase di elaborazione, sia in quella decisionale.
Le
iniziative pastorali sono decise insieme dal Parroco e dal
Consiglio pastorale e vengono presentate ai fedeli ora dall’uno
e ora dall’altro.
Parroco
e Consiglio pastorale hanno deciso insieme anche i vari lavori
edilizi che hanno portato in quindici anni a ristrutturare tutto
il complesso parrocchiale.
Si
è ottenuto così che la ristrutturazione avvenisse in modo da
rendere gli ambienti accoglienti, funzionali e significativi.
Il
Consiglio per gli affari economici ha curato con il Parroco le
modalità dei lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria e
il rapporto con tecnici e imprese.
Anche
tra Parroco e Consiglio per gli affari economici vige l’intesa
che niente viene fatto senza una decisione comune.
Il
Consiglio verifica la contabilità computerizzata e i resoconti
finanziari preparati per la curia e per la comunità.
Ogni
anno sul foglio settimanale “Annuncio” viene data relazione
sulla amministrazione della parrocchia. Periodicamente viene
convocata un’assemblea per informare la popolazione sulla
situazione economica.
1.2
L’anno pastorale dal 1993 viene organizzato attorno a
un’idea comune che guida il cammino della comunità nei vari
tempi dell’anno.
In
luglio il Consiglio fa la verifica dell’anno pastorale
precedente e propone un
tema e un’icona per l’anno nuovo. All’inizio di settembre il
Consiglio fa un ritiro di tre giorni, due dei quali in una sede
fuori parrocchia.
Nel
ritiro il parroco presenta il tema e l’icona, partendo da un
brano biblico.
I
consiglieri hanno spazi per la riflessione, il confronto e la
preghiera.
Lo
scopo del ritiro è di elaborare l’idea guida dell’anno
pastorale, programmare le varie attività e rafforzare la
fraternità all’interno del Consiglio.
Le
stesse tematiche emerse nel ritiro vengono presentate nella
catechesi a giovani, adulti e terza età nel mese di settembre.
L’anno
pastorale viene avviato in tutte le celebrazioni eucaristiche
della prima domenica di ottobre, anniversario della dedicazione
della chiesa parrocchiale, in modo da coinvolgere i fedeli nel
cammino della comunità.
Le
idee guida e le icone degli anni pastorali dal 1993 al 1997 sono
documentate in “Cercate prima il regno di Dio, 2.2, alle pagine
9 e 10.
Le
idee guida e le icone dal 1997 ad oggi sono le seguenti:
Paolo
cammina da Gerusalemme verso i pagani per portare a tutti il
vangelo.
La
comunità cristiana si apre al territorio in cui vive.
Il
Consiglio pastorale incontra le famiglie di una zona della
parrocchia.
Icona
di riferimento: Paolo in cammino.
Il
Padre abbraccia il Figlio che ritorna dal paese lontano, dove
riceveva i peccatori e mangiava con loro.
Dall’abbraccio
del Padre scaturisce la festa cui tutti gli uomini sono invitati.
La
comunità cristiana è segno dell’amore del Figlio per i
peccatori e della sua intercessione per la loro salvezza.
Icona:
Il padre misericordioso.
Il
sepolcro vuoto conduce Maria di Magdala all’incontro con Gesù e
a nuove relazioni con Dio, l’umanità e la creazione.
Il
sepolcro vuoto provoca la comunità cristiana a cercare il corpo
del Signore, per una sponsalità feconda con lui, in cui
rigenerare le relazioni della vita.
Icona:
L’apparizione a Maria di Magdala.
Il
Risorto incontra i discepoli nella condivisione della parola e del
pane ed essi lo riconoscono a Gerusalemme in una comunità
fraterna e indulgente.
La
comunità cristiana vive nel giubileo un inizio, partendo dal
cuore che arde della Parola e dall’eucaristia condivisa nella
fraternità e nell’indulgenza.
Icona:
L’apparizione ai discepoli di Emmaus.
L’anno
pastorale viene concluso con la festa dell’appartenenza.
Celebriamo
solennemente l’eucarestia seguendo il tema dell’anno,
condividiamo il pasto e le esperienze dell’anno pastorale.
Nel
nostro cammino il posto centrale è dato alla celebrazione dell’eucarestia.
L’omelia lega le celebrazioni liturgiche con la vita dei gruppi
e della comunità, aiuta a condividere la preghiera, indica i
percorsi pastorali e si fa riferimento importante al cammino di
tutti.
1.3
La parrocchia ha riservato, soprattutto in questi ultimi
quindici anni, un’attenzione particolare alla famiglia.
La
nuova evangelizzazione, avviata dal nuovo parroco, ha suscitato
subito la nascita dei primi gruppi, ai quali partecipavano anche
alcune coppie di sposi.
Dal
1987-88 al 1990-91, la forania di Conegliano ha organizzato due
cicli di una scuola biennale per coppie, a cadenza settimanale,
guidata da Don Carlo, responsabile della commissione famiglia. Vi
hanno partecipato otto coppie della nostra parrocchia. E’ stata
un’esperienza formativa fondamentale nella quale gli sposi sono
stati aiutati a maturare una nuova consapevolezza della vocazione
e della dignità del loro stato di vita entro la Chiesa.
Questa
esperienza è stata anche importante per il cammino di tutta la
comunità e ha contribuito allo sviluppo di molte iniziative e
servizi in parrocchia e non solo.
Con
l’anno pastorale 1989-90 viene scelto di porre la famiglia al
centro dell’azione pastorale. In quel periodo la catechesi agli
adulti è stata incentrata sul matrimonio e sulla famiglia. Sono
nati i primi gruppi di sposi per condividere ciò che la Parola di
Dio suscitava nella loro vita e rafforzare l’amicizia e la
fraternità.
Il
1990 segna l’inizio dei campi estivi per famiglie, nati dal
desiderio di alcune coppie di condividere, insieme con i figli,
un’esperienza forte di vita cristiana. L’iniziativa è
cresciuta, sia nella partecipazione sia nei contenuti, e continua
ad essere un punto di riferimento importante nel cammino della
comunità.
Nel
1991, con la collaborazione attiva di alcune coppie di sposi, sono
partite due importanti iniziative rivolte alla famiglia: il
cammino di fede per la preparazione dei genitori al battesimo dei
figli e il cammino di fede per i fidanzati.
Negli
anni pastorali 1997-98 e 1998-99 è stata portata avanti
l’iniziativa “Famiglie insieme … famiglie in cammino”. Si
trattava di una serie di incontri mensili, rivolti ai genitori che
avevano battezzato i loro bambini in parrocchia negli ultimi anni
e che miravano a far trascorrere il pomeriggio della domenica
insieme, con le seguenti modalità: momento di preghiera e
annuncio su tematiche specifiche, dibattito in piccoli gruppi e
momento di svago e di convivialità.
Durante
i primi due momenti i bambini e i ragazzi erano seguiti da
animatori dell’oratorio e da alcuni adulti disponibili.
Questa
iniziativa, pur essendo ritenuta molto valida, si è esaurita
soprattutto per il grosso impegno che richiedeva e le poche coppie
animatrici disponibili.
Oggi
in parrocchia ci sono due gruppi famiglia “consolidati” e uno
di giovani coppie in fase di formazione. Ci sono anche altre
coppie di sposi che, pur non facendo parte di un gruppo famiglia,
svolgono un servizio importante in parrocchia, nel gruppo
catechisti, nella commissione giovani, nel coro, ecc.
Dall’ultimo
campo scuola estivo dell’agosto scorso è nata una nuova
iniziativa.
Le
famiglie che vi hanno partecipato hanno sentito l’esigenza di
poter rivivere l’esperienza del campo anche durante l’anno
pastorale in parrocchia.
Ogni
terza domenica del mese si ritrovano per vivere insieme il giorno
del Signore. A turno, una coppia cura l’organizzazione della
giornata.
Si
inizia con la partecipazione e l’eventuale animazione della
celebrazione eucaristica. Si fa festa con sobrietà condividendo
il pranzo in parrocchia o fuori.
Si
trascorre insieme il pomeriggio curando l’amicizia e la
fraternità tra giochi, passeggiate e momenti di dialogo.
Si
conclude la giornata e ci si saluta con la preghiera dei vespri.
Attualmente
a questa iniziativa partecipano 10 coppie di sposi con i loro
figli. L’intenzione è di aprirla gradualmente anche ad altre
coppie o famiglie e di programmare alcuni momenti significativi ai
quali invitare tutta la comunità.
2 L’evangelizzazione
La
parrocchia ha fatto propria l’indicazione dei vescovi italiani e
del piano pastorale diocesano di impegnarsi in una nuova
evangelizzazione e cerca di assicurare la formazione continua dei
credenti, curando i contenuti comuni a tutti e quelli legati al
cammino particolare dei gruppi.
2.1
La catechesi.
La
catechesi viene articolata nel modo seguente.
Bambini
e ragazzi fino ai tredici anni.
Viene
fatto un incontro settimanale di un’ora; due ore sono proposte
nel periodo precedente alla prima celebrazione dell’eucarestia.
Le
classi sono divise in gruppi, ognuno seguito da un catechista.
Si
seguono i testi del catechismo della C.E.I. e le schede della
forania.
I
catechisti danno attenzione ai vari tempi dell’anno liturgico,
al cammino della parrocchia, e in particolare alla catechesi
mensile, alle omelie della domenica e alle iniziative più
significative. Fra queste ci sono state la consacrazione della
chiesa parrocchiale e di una giovane nell’Ordine del vergini, il
giubileo e le giornate diocesane, come la giornata missionaria e
del Seminario.
I
catechisti mantengono il riferimento costante alla Bibbia,
insegnano a trovare i passi biblici
e educano alla lettura di brani attinenti all’argomento
svolto.
Viene
curato l’incontro con i genitori e con il parroco secondo le
fasce di età, soprattutto in occasione della prima celebrazione
dei sacramenti.
Alcuni
catechisti incontrano personalmente i genitori dei ragazzi del
loro gruppo.
I
gruppi della stessa età vengono al catechismo con lo stesso
orario in modo da favorire alcuni incontri comunitari,
specialmente con il parroco.
In
alcune circostanze i bambini propongono dei segni nella
celebrazione della Messa per condividere con la famiglia e la
comunità la loro esperienza.
Altre
volte alcuni gruppi animano la messa festiva.
La
formazione catechetica incontra queste difficoltà:
-
I
bambini e i ragazzi frequentano poco la S. Messa e la parrocchia.
Manca loro il clima di fede, importante per la trasmissione
della Parola.
-
I
contenuti della catechesi fanno fatica a passare nei ragazzi,
perché sono presi da tanti messaggi e attività e perché la
religione oggi è emarginata dalla famiglia e dalla scuola e ai
bambini manca il clima di stupore di cui hanno bisogno per
un'esperienza autentica di fede.
-
La
famiglia porta con assiduità il bambino al catechismo ma dimostra
la preoccupazione generica di non far mancare un'esperienza
religiosa.
La
fede in Gesù figlio di Dio e salvatore, l’interesse per la
parola di Dio e la celebrazione consapevole dei sacramenti sono
marginali per molti genitori.
Giovani
dai quattordici ai diciotto anni.
Fino
a qualche anno fa la prima e la seconda superiore erano impegnate
nella preparazione alla cresima e la terza e quarta superiore
nella preparazione alla comunione di maturità. Quest’anno
raggiungeremo l’obiettivo proposto dal Vescovo di conferire la
Cresima entro la seconda media. La catechesi dai quattordici anni
in su viene articolata secondo il piano preparato dal Consiglio
pastorale.
Esso
prevede tempi di catechesi, d’animazione, di partecipazione alle
varie attività parrocchiali e di esperienze in ambiti esterni.
Stiamo
inoltre sperimentando approcci e linguaggi più vicini al mondo
giovanile e più idonei a stimolare il loro interesse e la loro
risposta.
I
giovani sono divisi secondo l’età in “giovanissimi” e
“giovani” e, secondo il numero, in gruppi di lavoro diversi.
Essi sono seguiti da un’equipe educativa che si avvale anche
della competenza di specialisti e sono rappresentati da una
Commissione che elabora e coordina la pastorale giovanile.
E’
stato pubblicato l’opuscolo allegato: “Dammi la vita secondo
la tua parola” che raccoglie la catechesi svolta nei campi
estivi 1999 e 2000.
Essa
viene proposta come base alla catechesi di questa età.
Giovani
dai diciotto anni in su.
Ogni
mese viene proposta loro la catechesi mensile sui temi dell’anno
o su temi che interessano la loro età e un incontro di
approfondimento nel gruppo.
I
giovani di questo gruppo lavorano da soli e a volte insieme agli
altri gruppi giovanili. Le persone di questa età che partecipano
al gruppo parrocchiale sono poche.
Molte
di loro sono all’università, trovano interesse ad altre
esperienze o vivono legami
affettivi che assorbono il loro tempo libero.
E’
allo studio una catechesi specifica sul fidanzamento, sulla linea
delle indicazioni della C.E.I., raccolte nel libro “Il
fidanzamento”, Ed. S.Paolo, Cinisello Balsamo 1998.
Lo
scopo è interessare i giovani a vivere l’amore in un
fidanzamento cristiano inteso come tempo sacramentale di grazia e
di crescita verso il matrimonio.
Adulti
e famiglie.
Per
gli adulti e le famiglie viene proposta ogni mese una catechesi
insieme e un incontro di approfondimento nei gruppi. Essi possono
essere gruppi famiglia o gruppi con altro interesse, come i
catechisti o la caritas, o gruppi di adulti.
L’approfondimento
nei gruppi è stato sperimentato come utile per la comprensione
del messaggio, per condividere la fede e per rafforzare il legame
ecclesiale.
Terza
età.
Alla
terza età vengono proposti due incontri di catechesi al mese.
Il
gruppo si ritrova periodicamente per incontri di preghiera o di
animazione.
2.2
I cammini di fede.
La
parrocchia nel 1990 predispone un cammino di fede specifico in
preparazione alla celebrazione del battesimo e del matrimonio. Il
cammino non è fatto solo di catechesi ma anche di momenti di
approfondimento nelle singole coppie e nel gruppo, di esperienze
di ritiro o di preghiera, nell’animazione di qualche
celebrazione eucaristica della parrocchia e di relazioni di
amicizia da maturare o avviare.
Il
battesimo viene conferito in forma comunitaria tre volte l’anno,
secondo il Direttorio diocesano per l’iniziazione cristiana, che
prevede la celebrazione distinta dei riti dell’accoglienza e del
battesimo.
Il
cammino di preparazione dei genitori che chiedono il battesimo per
i loro figli viene accompagnato da una catechesi specifica che
dura circa tre mesi. La catechesi è stata raccolta
nell’opuscolo “Coloro che accolsero la sua parola furono
battezzati”.
Il
primo capitolo tratta della preparazione dei genitori, indica le
modalità della catechesi e della celebrazione ed offre una prima
valutazione sugli effetti positivi del cammino così strutturato e
sulle difficoltà che esso comporta.
Il
cammino di preparazione viene guidato dal parroco aiutato da tre
coppie di sposi, che si alternano nell’animare gli incontri con
i genitori e i padrini.
La
preparazione dei fidanzati al matrimonio viene curata in
parrocchia con un cammino di fede di un anno fino dal 1990.
Le
catechesi sono raccolte nell’opuscolo “Sposi per il regno dei
cieli”.
Il
primo capitolo indica i contenuti e le modalità del cammino che
viene proposto.
Non
abbiamo ancora una memoria scritta sulle esperienze fatte finora né
una valutazione sugli aspetti positivi e sulle problematiche sorte
né un riscontro sulla perseveranza nella fede delle coppie nella vita matrimoniale.
Il
cammino viene guidato dal parroco ed è seguito da una coppia di
sposi.
Finora
due coppie di sposi hanno fatto questo servizio alla comunità.
Gli
opuscoli della catechesi sono pensati per le coppie che
accompagnano i cammini di fede.
Alcune
catechesi, quando sono richieste, vengono consegnate dopo i
singoli incontri per favorire la comprensione e il dialogo entro
la coppia ed entro il gruppo.
2.3
I catechisti.
I
catechisti partecipano alla vita parrocchiale e in particolare
alla catechesi.
E’
il primo modo di prepararsi al compito che svolgono in nome e in
comunione con la comunità. Con la loro assiduità alla
celebrazione eucaristica e alla catechesi danno testimonianza a
tutti e in particolare ai genitori di partecipare costantemente e
attivamente alla vita parrocchiale.
Essi
partecipano poi ad incontri periodici con il parroco sui vari
problemi che interessano il catechismo e a qualche ritiro
organizzato per loro.
La
parrocchia propone anche la partecipazione alle iniziative di
formazione come la liturgia delle ore, i ritiri comunitari e l’eucarestia
nei giorni feriali.
I
catechisti partecipano, anche se non tutti o con continuità, agli
incontri organizzati in forania per imparare a utilizzare le
schede che essa prepara per i vari gruppi del catechismo. Sono
sussidi che i catechisti usano per la catechesi, che però domanda
un riferimento alla Parola più preciso di quanto facciano le
schede.
Ai
catechisti è richiesta attenzione a come la parola di Dio viene
attualizzata nella nostra parrocchia e agli avvenimenti che la
comunità celebra lungo l’anno liturgico, in modo da poter
aiutare i bambini e i ragazzi a inserirsi nel cammino della
comunità.
La
parrocchia stimola i catechisti ad approfondire sempre più la
loro preparazione partecipando alla scuola di teologia.
Attualmente
in parrocchia due catechisti hanno il diploma di teologia
conseguito in Seminario e due il Magistero in scienze religiose
conseguito a Udine.
Altri
catechisti hanno partecipato alla scuola diocesana di teologia e
tre la stanno frequentando da quest’anno.
2.4
La stampa.
La
parrocchia stampa da nove anni un foglio settimanale, denominato
“Annuncio”, e lo mette a disposizione ogni domenica in chiesa.
Attualmente vengono utilizzate circa 350 copie alla settimana.
“Annuncio” si occupa della catechesi, delle celebrazioni
dell’anno liturgico e delle varie iniziative pastorali.
E’
organo di comunicazione dei Consigli parrocchiali e voce della
comunità.
Periodicamente
vengono pubblicati degli inserti su iniziative, come il Circolo
parrocchiale e il Fondo di solidarietà, e su alcuni temi della
catechesi.
Alcune
volte all’anno viene inviato a tutte le famiglie della
parrocchia; in particolare all’inizio dell’anno pastorale, per
la festa del Ringraziamento e della Madonna della salute, della
Pasqua e della festa
dell’appartenenza, che chiude l’anno pastorale.
Ogni
anno i numeri vengono
rilegati e conservati come documentazione e memoria della vita
comunitaria.
Saltuariamente
vengono pubblicati degli opuscoli su temi di interesse generale o
su temi di catechesi, per facilitare la formazione personale e i
lavori dei gruppi.
3
La celebrazione.
La
nostra parrocchia ha avuto nel passato una costante e qualificata
presenza di persone che, a vario titolo e con diverse competenze,
si sono occupate della liturgia. Questo ha portato la comunità ad
una buona sensibilità liturgica e all’amore verso tale ambito
della pastorale. Oggi ci impegniamo a rendere la liturgia sempre
più espressione dell’intera comunità.
Il
nostro obiettivo è aiutare ciascun membro della parrocchia ad
assumere con gioia e consapevolezza il proprio posto
nell’assemblea del popolo di Dio convocata nel giorno a Lui
consacrato e a riconoscere tale giorno come centrale per la vita
cristiana personale e comunitaria (Cfr. Cercate prima il Regno di
Dio n. 4.2, pag. 27).
Intendiamo
anche educare al significato dell’anno liturgico, ad una lettura
di fede della vita e ad una partecipazione comunitaria agli eventi
della vita dei nostri fratelli.
Perseguiamo
tale obiettivo con le modalità seguenti.
·
preparare
con impegno le Messe della domenica.
·
dare
rilievo ai tempi forti dell’anno liturgico.
·
celebrare
i sacramenti come eventi comunitari
·
accompagnare
con la preghiera la vita dei fratelli che ci stanno accanto.
·
vivere
nella preghiera la ferialità della vita.
·
curare
la Chiesa e la sintonia dei fedeli con i simboli in essa
contenuti.
3.1
Le Messe della domenica.
Il
coro dei bambini-ragazzi, la corale degli adulti o persone
singole, animano le varie Messe con il canto. Queste
“presenze” non si pongono in alternativa all’assemblea ma la
sostengono e la aiutano a partecipare alla liturgia con canti
appropriati al tempo liturgico e all’evento che viene celebrato.
La
scelta dei canti nuovi viene fatta con attenzione alla parola di
Dio ed alle esigenze di una liturgia che deve essere partecipata
dall’assemblea.
I
canti prima di essere eseguiti sono presentati e spiegati ai
cantori in modo che la partecipazione sia cosciente. I cori
eseguono anche canti corali che, negli spazi di silenzio, aiutano
l’assemblea a pregare in sintonia con l’evento liturgico
celebrato.
Per
disporre la mente e il cuore all’ascolto della Parola e
all’Eucaristia, all’inizio della Messa viene letta una breve
“Introduzione” che presenta il tema celebrativo della domenica
richiamando le letture che verranno proclamate.
L’iniziativa
è nata nell’anno pastorale 1994-95
ed ha incontrato il favore della comunità. Continuiamo
anche se la disponibilità a svolgere tale servizio è limitata.
Nello
stesso anno è maturata la volontà di far sì che la preghiera
dei fedeli diventi davvero espressione della vita personale e
comunitaria dei cristiani che celebrano.
Per
questo motivo abbiamo posto un contenitore in Cappella, dove
ciascuno può lasciare le preghiere da leggere poi durante la
Messa della domenica. Esse vengono raccolte, ordinate, integrate e
proposte all’assemblea come “preghiera dei fedeli”.
Questa
iniziativa ha dato l’occasione di lanciare alcuni messaggi alla
comunità, soprattutto attraverso il foglietto domenicale
“Annuncio” ma anche nelle omelie, circa il
senso della preghiera ecclesiale e liturgica, dell’appartenenza
alla comunità e della bellezza del prendersi cura gli uni degli
altri.
La
risposta a questa iniziativa lascia desiderare e nello stesso
tempo sperare.
Dal
punto di vista della partecipazione, infatti,
solo poche persone preparano preghiere. Dal punto di vista
della sensibilità e dell’attenzione verso questo “nuovo”
modo di pregare più vicino alla vita della comunità e alle
esigenze pastorali, invece, si è notata una crescita positiva.
Questa la si vede in occasioni particolari, come i funerali, gli
anniversari di matrimoni o in altre circostanze, quando sono le
persone coinvolte a preparare le “preghiere dei fedeli”.
La
presentazione dei doni all’altare avviene processionalmente
dalla porta della Chiesa. Inizialmente era necessario chiedere la
disponibilità a compiere questo servizio; da diverso tempo invece
esso è svolto spontaneamente da persone di diversa età,
anche dai bambini, soprattutto alla Messa delle 9.30.
Da
quando è stato istituito il Fondo di solidarietà, nell’anno
pastorale 1998-99, la raccolta delle offerte della Messa ha
assunto per l’assemblea un significato e una consapevolezza
maggiori. E’ stata valorizzata anche la loro presentazione
all’altare, espressa mediante la deposizione dei cestini delle
offerte dei fedeli davanti all’altare.
Per
quanto riguarda la proclamazione delle letture si chiede la
disponibilità prima della Messa. Non abbiamo un vero e proprio
gruppo dei lettori ma c’è un buon numero di persone che
normalmente e volentieri svolge questo servizio.
Ad
ogni Messa i ministri straordinari della comunione fanno servizio
all’altare, distribuiscono la comunione in Chiesa e la portano
agli ammalati della comunità.
Nove
ministri straordinari, sei uomini e tre donne, e un accolito si
alternano per garantire sempre il servizio a cui sono preposti.
I
malati che lo richiedono fanno la comunione in casa ogni giorno
festivo.
I
ministri della comunione li preparano con la lettura del vangelo
della domenica e il richiamo dell’omelia fatta in comunità. Con
loro elevano a Dio la preghiera dei fedeli recitata
nell’assemblea parrocchiale. In questo modo i malati si sentono
uniti alla comunità e la ricordano nella loro preghiera.
Ad
ogni Messa è presente sempre una persona del gruppo dei
sacrestani, che si alternano in questo ufficio svolto
gratuitamente.
Il
loro servizio permette al parroco di attendere con più
tranquillità al compito suo e ai laici di collaborare al decoro
della casa di Dio e del culto.
Questo
servizio, insieme a quello della pulizia della chiesa e della
biancheria e alla preparazione dei fiori, continua ad essere
garantito sia nei giorni festivi sia feriali e permette il buon
svolgimento delle liturgie.
Il
messaggio che la Messa della domenica è un evento fondamentale
per la vita del cristiano e della comunità, viene ribadito
costantemente ai bambini, ai ragazzi e ai giovani che percorrono
il cammino di fede in parrocchia, ed è ripreso nella catechesi
agli adulti e nelle omelie. Anche qui però incontriamo difficoltà,
perché emerge uno scollamento tra ascolto della Parola e
celebrazione.
Mentre
per il catechismo la frequenza è pressoché totale, la
partecipazione alla Messa della domenica è scarsa. Una presenza
maggiore la si nota in prossimità della celebrazione dei
Sacramenti o nei tempi di Avvento e di Quaresima, quando si cerca
di coinvolgere i bambini e i ragazzi attraverso dei segni
celebrativi che loro stessi preparano o che altri propongono a
tutta l’assemblea.
Di
fronte alla separazione tra la catechesi, la prima celebrazione
dei sacramenti e la partecipazione all’eucarestia domenicale ci
sentiamo quasi impotenti. Nello stesso tempo siamo provocati a
crescere come comunità che celebra ciò che ascolta e vive.
La
risposta dei fedeli all’impegno liturgico è articolata.
Alcuni
trovano nella liturgia l’anima della loro vita cristiana, altri
partecipano alla Messa e ad altre celebrazioni senza partecipare
alla catechesi e alle iniziative pastorali e quindi a tutto
l’impegno pastorale che si riflette nella celebrazione.
La
maggior parte della popolazione non partecipa alla celebrazione
della domenica. Alcuni cristiani si limitano a celebrare il Natale
e i funerali, altri frequentano qualche chiesa della città ma la
maggior parte si è staccata dalla pratica religiosa.
La
parrocchia risente anche di una forte immigrazione e quindi è
formata di tante persone che non sono radicate nel territorio e
nel fine settimana ritornano alle loro famiglie e, forse, alla S.
Messa nelle loro parrocchie di origine.
In
parrocchia operano due cori parrocchiali.
Nella
Costituzione “Sacrosantum Concilium” il Concilio Vaticano II°
afferma che va conservato e incrementato, con grande cura, il
patrimonio della Musica sacra e vanno promosse con impegno le
“scholae cantorum”.
Nella
nostra comunità operano da molti anni la Corale degli adulti,
formata ora da circa 40 elementi, e da una quindicina d’anni un
Coro giovani.
Essi
animano le celebrazioni e danno solennità alle celebrazioni più
importanti.
Il Coro giovani ha avuto per anni le caratteristiche del
fai da te e della spontaneità, sia nella partecipazione sia nel
repertorio dei canti, ma ha saputo animare con continuità la
Messa frequentata dai giovani.
Ora
è diretto da Elisabetta Conficoni, proveniente dalla corale degli
adulti.
La
corale degli adulti è diretta da Franco Biscaro, accompagnata
all’organo da Agostino Steffan ed animata da Giorgio Tonon. Ha
una lunga storia di servizio liturgico e buona stabilità sia
nella partecipazione che nella formazione liturgica.
Oltre
al servizio liturgico festivo ha dato anche alcuni concerti.
Il
26.12.1996 è stato inaugurato l’organo parrocchiale, restaurato
ad opera della ditta Vincenzo Salvato di Padova, con un concerto
cui hanno partecipato la nostra Corale e quella di S. Vendemiano,
accompagnate da flauto, da violino ed organo.
Il
04.10.1997, al termine di un lungo delicato lavoro di restauro
statico, architettonico e
artistico, che ha interessato tutte le sue parti, la chiesa è
stata consacrata dal vescovo diocesano Alfredo Magarotto. La
corale ha manifestato nel canto la gioia di tutti. Abbiamo voluto
ringraziare il Signore, perché molti fedeli hanno concorso con
grande generosità allo svolgimento dei lavori e
perché tutti coloro che operano per la chiesa e la
liturgia lo fanno gratuitamente e con impegno.
Il
10.01.1998 la corale, per la sensibilità verso chi soffre, ha
effettuato un concerto a Cordenons, dove, con il tenore Davide
Siega, il soprano Roberta Canzian e l’Orchestra da camera
“Ensemble Veneziano”, ha eseguito alcuni canti a favore della
raccolta di fondi per la creazione dell’Ospedale Mobile, in
collaborazione con la Divisione di Ginecologia Oncologica del
C.R.O. di Aviano, con l’Avis-Aido e la Fondazione Biasotto
di Pordenone.
Il
concerto è stato ripetuto a Follina il giorno seguente con le
stesse finalità.
Il
21.11.98, festa della Madonna della Salute, la comunità
parrocchiale ha voluto ricordare i trenta anni di sacerdozio del
parroco con un concerto in cui figuravano due nuove composizioni:
“Gerusalemme, Gerusalemme” e dal Salmo 69, “Che non restino
confusi”, nati dalla collaborazione tra il coro e il parroco.
Il
titolo stesso “Una comunità in concerto” voleva significare
che era il frutto gioioso della ricerca di esprimere nel canto la
vita di una comunità che cresce progressivamente e con fatica
nella propria identità cristiana.
L’8
maggio 1999, la nostra corale ha dato il suo contributo alla festa
che la parrocchia di Tezze di Vazzola ha fatto per il restauro di una pala della chiesa.
Nella
solennità dell’Immacolata del 8 dicembre 1999 la corale,
accompagnata dalla tromba, si è stretta con la comunità attorno
a Rita Antoniazzi, che veniva consacrata nell’Ordo Virginum
nella nostra chiesa parrocchiale dal Vescovo Alfredo Magarotto.
Le
celebrazioni uniche, come la festa annuale dell’appartenenza, il
triduo pasquale e le veglie di preghiera, vengono animate da uno
dei due cori o da tutti e due insieme.
Compito
principale dei cori è di animare ogni festa la celebrazione
della seconda e terza S. Messa. Le altre due Messe sono animate da
volontari della corale, che favoriscono la partecipazione ai canti
dell’assemblea da parte dei fedeli.
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