L’icona
della Pentecoste.
Scrive l’evento narrato da Luca in Atti 2, nelle immagini e nello stile
delle icone.
erano
tutti insieme nello stesso luogo
L’icona raffigura una scena che pare posta su una piazza in un luogo
aperto senza mura o tetto, quasi fosse uno spettacolo dato da Dio
a tutto il mondo e a tutta la storia.
Alle spalle del gruppo raffigurato ci sono due edifici congiunti tra loro
da un muro.
Gli edifici rappresentano il VT e il NT, il muro rappresenta le mura di
Gerusalemme.
VT
e NT sono i due tempi della storia della salvezza. Gerusalemme è
la città eterna, quella del popolo ebreo, quella cristiana e
quella dei risorti in Cristo.
Nelle mura di Gerusalemme è ricavata una apertura, in
cui fa capolino un albero.
Simboleggia l’albero che sta in mezzo il giardino
nell’eden e in paradiso e quindi tutta la creazione. Essa
attende con impazienza che lo Spirito arrivi a portare il frutto
della redenzione operata da Dio in Cristo signore.
Le persone radunate sono i Dodici e Maria, madre del
Signore, data da lui alla Chiesa.
Altre icone iscrivono gli Undici, per sottolineare il
significato di una assenza dovuta all’infedeltà, e le altre
donne evocate nel racconto degli Atti.
L’icona intende iscrivere la Chiesa tutta. Infatti
Luca parla di tutti.
I testo lucano dice che erano insieme nello stesso
luogo.
L’insieme non indica solo un assemblaggio di
persone, come l’insieme di un mucchio di sassi, ma anche
l’unità nella fede e nell’amore con cui il gruppo condivide
l’evento.
Lo si vede dagli atteggiamenti del corpo: mani, viso e
capo segnato dalle fiammelle.
Il riferimento allo stesso luogo indica la
territorialità. Si tratta di una porzione di Chiesa, la prima
quella che vive in Gerusalemme all’inizio della storia
ecclesiale. Ci saranno altre discese dello Spirito, in altre
porzioni di Chiesa. Il NT parla della discesa sui Samaritani (At
8,14-17) e sui pagani (At 10,44-48).
Queste sono le caratteristiche della Chiesa:
universalità dei chiamati, unità fra i membri nel vivere
l’evento religioso, e localizzazione in un territorio o
equivalente.
e
ci fu d'improvviso dal cielo un’eco, come erompente soffio
violento
Soffio si può tradurre anche respiro. Ci ricorda il
soffio che alitava sulle acque quando inizia la creazione e il
soffio che Dio immise in Adamo appena plasmato dalla terra.
E’ l’alito di Dio che dà vita alle realtà fatte
per la vita. Il testo dice che l’alito è accompagnato da
un’eco, che è erompente e violento. Noi diremmo che è
lacerante ed insieme trasformante. Produce un effetto che cambia
le persone. Chi le vede dall’esterno, senza conoscere quello che
è accaduto, le giudica ubriache di vino dolce.
Il testo lucano vuol dire che siamo di fronte a una
creazione nuova.
La novità di vita è leggibile nella postura dei
volti, delle mani e delle braccia, nei colori pieni di luce, nello
sfondo d’oro che lega il simbolo della Trinità con tutta la
scena.
e
riempì tutta la casa dove erano seduti.
La prima sottolineatura riguarda la casa, quel luogo
aperto, quella piazza, tutto il mondo.
La venuta dello Spirito è ecclesiale, riguarda quella prima porzione di
Chiesa, ma essa diventa primizia. La Chiesa di Gerusalemme è la
prima e deve creare le condizioni perché lo stesso Spirito, con
gli stessi effetti, possa discendere in tutto il mondo.
Lo Spirito in realtà scende nella Gerusalemme eterna anche se
gradualmente nella storia.
e
apparvero loro lingue divise come di fuoco e sedette su ciascuno
di loro
Si manifestano lingue di fuoco. Il fuoco è simbolo di amore. E’
l’amore che riempie l’eternità. Sprigionato dal Padre ed
espanso dal Figlio, che corrisponde al Padre.
Al centro dell’icona in alto è scritto un cerchio che contiene un
triangolo giallo delimitato da un alone bianco. E’ simbolo della
trinità. E’ scolpito anche nella pietra del nostro battistero.
Lo Spirito santo dunque viene dalla Trinità. Da quell’amore che è
raffigurato come fuoco.
La seconda sottolineatura riguarda le singole persone. Lo Spirito fa la
Chiesa trasformando i singoli credenti, come alito che agisce in
loro, come loro respiro spirituale.
Lo Spirito accende una festa nel cuore di ognuno e lo rende creatura
nuova, iniziando in loro la vita divina, filiale verso il Padre,
fraterna verso gli uomini e la creazione.
Fratello sole e sorella luna. Dal momento che le persone sono insieme,
cioè condividono la stessa esperienza, lo Spirito raggiunge il
suo obiettivo: riempire tutto il luogo, la Chiesa.
e
cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro
potere
Lo Spirito produce un cambiamento, degli effetti nelle persone e nella
Chiesa.
A Gerusalemme c’erano allora molti ebrei, che prima vivevano sparsi nel
mondo, ed hanno potuto realizzare il sogno di ritornare a vivere a
Gerusalemme, nella città santa, insieme al popolo eletto, vicino
al grande unico tempio.
Questi ebrei parlavano la loro lingua ma anche quella dei popoli in mezzo
ai quali erano vissuti prima. Anzi erano più ferrati nella lingua
adottiva che in quella dei padri.
Lo Spirito dona agli apostoli di
parlare tutte le lingue che questi ebrei parlavano.
Tutto questo è un segno. La Chiesa è resa capace di comprendere tutte
le culture e di dialogare con loro, in tutti gli spazi e in tutti
i tempi. Noi diremo la Chiesa è universale e quindi missionaria,
capace di predicare il vangelo in modo che sia accolto.
Questo fatto straordinario non si riesce a scriverlo in immagini.
Allora lo scrittore dell’icona mette un altro simbolo: una catino
d’acqua e un asciugatoio.
Ricorda la lavanda dei piedi fatta da Gesù nell’ultima cena.
Lo Spirito santo scende nella Chiesa perché essa vada a servire le
nazioni.
Il servizio più grande che possiamo fare ai fratelli è l’annuncio del
vangelo.
La Chiesa andrà come Gesù a dare testimonianza della propria fede da
per tutto, in ogni tempo e fino al martirio.
Lo
Spirito nell’idea guida 2004-2005
Lo
Spirito genera festa nei cuori.
Gesù soffiò e dice loro:
Ricevete lo Spirito santo. I peccati di coloro a cui abbiate
rimesso sono stati rimessi a loro, quelli di coloro a cui
riteniate sono stati ritenuti (Gv 20,23).
Nell’assoluzione
nel rito della penitenza il sacerdote recita: Dio … che
ha effuso lo Spirito Santo per la remissione dei peccati, ti
conceda, mediante il ministero della Chiesa, il perdono e la pace.
Il perdono sprigiona la gioia e la festa nel cielo e nei cuori.
Lo
Spirito apre cammini si speranza.
Pensiamo ai cammini aperti dal
battesimo, dai sacramenti dell’iniziazione, dalle vocazioni come
matrimonio, verginità consacrata, ordine sacro, ministeri: sono
aperti dallo Spirito.
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