Catechesi

dell'anno pastorale

2004 - 2005

 

a cura di

Don Carlo Salvador

LA PENTECOSTE

Parrocchia di Campolongo

 

L’icona della Pentecoste. 

Scrive l’evento narrato da Luca in Atti 2, nelle immagini e nello stile delle icone.

 

erano tutti insieme nello stesso luogo

 

L’icona raffigura una scena che pare posta su una piazza in un luogo aperto senza mura o tetto, quasi fosse uno spettacolo dato da Dio a tutto il mondo e a tutta la storia.

Alle spalle del gruppo raffigurato ci sono due edifici congiunti tra loro da un muro.

Gli edifici rappresentano il VT e il NT, il muro rappresenta le mura di Gerusalemme.

VT e NT sono i due tempi della storia della salvezza. Gerusalemme è la città eterna, quella del popolo ebreo, quella cristiana e quella dei risorti in Cristo.

Nelle mura di Gerusalemme è ricavata una apertura, in cui fa capolino un albero.

Simboleggia l’albero che sta in mezzo il giardino nell’eden e in paradiso e quindi tutta la creazione. Essa attende con impazienza che lo Spirito arrivi a portare il frutto della redenzione operata da Dio in Cristo signore.

Le persone radunate sono i Dodici e Maria, madre del Signore, data da lui alla Chiesa.

Altre icone iscrivono gli Undici, per sottolineare il significato di una assenza dovuta all’infedeltà, e le altre donne evocate nel racconto degli Atti.

L’icona intende iscrivere la Chiesa tutta. Infatti Luca parla di tutti.

I testo lucano dice che erano insieme nello stesso luogo.

L’insieme non indica solo un assemblaggio di persone, come l’insieme di un mucchio di sassi, ma anche l’unità nella fede e nell’amore con cui il gruppo condivide l’evento.

Lo si vede dagli atteggiamenti del corpo: mani, viso e capo segnato dalle fiammelle.

Il riferimento allo stesso luogo indica la territorialità. Si tratta di una porzione di Chiesa, la prima quella che vive in Gerusalemme all’inizio della storia ecclesiale. Ci saranno altre discese dello Spirito, in altre porzioni di Chiesa. Il NT parla della discesa sui Samaritani (At 8,14-17) e sui pagani (At 10,44-48).

Queste sono le caratteristiche della Chiesa: universalità dei chiamati, unità fra i membri nel vivere l’evento religioso, e localizzazione in un territorio o equivalente.

 

e ci fu d'improvviso dal cielo un’eco, come erompente soffio violento

 

Soffio si può tradurre anche respiro. Ci ricorda il soffio che alitava sulle acque quando inizia la creazione e il soffio che Dio immise in Adamo appena plasmato dalla terra.

E’ l’alito di Dio che dà vita alle realtà fatte per la vita. Il testo dice che l’alito è accompagnato da un’eco, che è erompente e violento. Noi diremmo che è lacerante ed insieme trasformante. Produce un effetto che cambia le persone. Chi le vede dall’esterno, senza conoscere quello che è accaduto, le giudica ubriache di vino dolce.

Il testo lucano vuol dire che siamo di fronte a una creazione nuova.

La novità di vita è leggibile nella postura dei volti, delle mani e delle braccia, nei colori pieni di luce, nello sfondo d’oro che lega il simbolo della Trinità con tutta la scena.

 

e riempì tutta la casa dove erano seduti.

 

La prima sottolineatura riguarda la casa, quel luogo aperto, quella piazza, tutto il mondo.

La venuta dello Spirito è ecclesiale, riguarda quella prima porzione di Chiesa, ma essa diventa primizia. La Chiesa di Gerusalemme è la prima e deve creare le condizioni perché lo stesso Spirito, con gli stessi effetti, possa discendere in tutto il mondo.

Lo Spirito in realtà scende nella Gerusalemme eterna anche se gradualmente nella storia.

 

e apparvero loro lingue divise come di fuoco e sedette su ciascuno di loro

 

Si manifestano lingue di fuoco. Il fuoco è simbolo di amore. E’ l’amore che riempie l’eternità. Sprigionato dal Padre ed espanso dal Figlio, che corrisponde al Padre.

Al centro dell’icona in alto è scritto un cerchio che contiene un triangolo giallo delimitato da un alone bianco. E’ simbolo della trinità. E’ scolpito anche nella pietra del nostro battistero.

Lo Spirito santo dunque viene dalla Trinità. Da quell’amore che è raffigurato come fuoco.

La seconda sottolineatura riguarda le singole persone. Lo Spirito fa la Chiesa trasformando i singoli credenti, come alito che agisce in loro, come loro respiro spirituale.

Lo Spirito accende una festa nel cuore di ognuno e lo rende creatura nuova, iniziando in loro la vita divina, filiale verso il Padre, fraterna verso gli uomini e la creazione.

Fratello sole e sorella luna. Dal momento che le persone sono insieme, cioè condividono la stessa esperienza, lo Spirito raggiunge il suo obiettivo: riempire tutto il luogo, la Chiesa.

 

e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro potere

 

Lo Spirito produce un cambiamento, degli effetti nelle persone e nella Chiesa.

A Gerusalemme c’erano allora molti ebrei, che prima vivevano sparsi nel mondo, ed hanno potuto realizzare il sogno di ritornare a vivere a Gerusalemme, nella città santa, insieme al popolo eletto, vicino al grande unico tempio.

Questi ebrei parlavano la loro lingua ma anche quella dei popoli in mezzo ai quali erano vissuti prima. Anzi erano più ferrati nella lingua adottiva che in quella dei padri.

Lo Spirito dona agli apostoli  di parlare tutte le lingue che questi ebrei parlavano.

Tutto questo è un segno. La Chiesa è resa capace di comprendere tutte le culture e di dialogare con loro, in tutti gli spazi e in tutti i tempi. Noi diremo la Chiesa è universale e quindi missionaria, capace di predicare il vangelo in modo che sia accolto.

Questo fatto straordinario non si riesce a scriverlo in immagini.

Allora lo scrittore dell’icona mette un altro simbolo: una catino d’acqua e un asciugatoio.

Ricorda la lavanda dei piedi fatta da Gesù nell’ultima cena.

Lo Spirito santo scende nella Chiesa perché essa vada a servire le nazioni.

Il servizio più grande che possiamo fare ai fratelli è l’annuncio del vangelo.

La Chiesa andrà come Gesù a dare testimonianza della propria fede da per tutto, in ogni tempo e fino al martirio.

 

Lo Spirito nell’idea guida 2004-2005

 

Lo Spirito genera festa nei cuori.

 

Gesù soffiò e dice loro: Ricevete lo Spirito santo. I peccati di coloro a cui abbiate rimesso sono stati rimessi a loro, quelli di coloro a cui riteniate sono stati ritenuti (Gv 20,23).

Nell’assoluzione  nel rito della penitenza il sacerdote recita: Dio … che ha effuso lo Spirito Santo per la remissione dei peccati, ti conceda, mediante il ministero della Chiesa, il perdono e la pace. Il perdono sprigiona la gioia e la festa nel cielo e nei cuori.

 

Lo Spirito apre cammini si speranza.

 

Pensiamo ai cammini aperti dal battesimo, dai sacramenti dell’iniziazione, dalle vocazioni come matrimonio, verginità consacrata, ordine sacro, ministeri: sono aperti dallo Spirito.

 

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