Catechesi

dell'anno pastorale

2004 - 2005

 

a cura di

Don Carlo Salvador

LA PENTECOSTE

Parrocchia di Campolongo

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SULLA PENTECOSTE E SULLA MEMORIA

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La prima cosa urgente per riprendere concordi il cammino è condividere alcune cose.

Iniziamo con Lc 12, che leggiamo in questi giorni feriali nella Messa.

 

35 Siano i vostri fianchi cinti e le lampade accese.

          36 E voi siate simili a uomini che aspettano il loro padrone quando ritorni dalle nozze affinché, essendo venuto e bussando, subito aprano a lui.

37 Beati quei servi, che il padrone, essendo venuto, troverà vigilanti.

    Amen, vi dico che li farà giacere a tavola e passando li servirà.

 

Gesù ritorna dalle nozze, cioè dalla risurrezione e dalla gloria. La venuta di Gesù accade nel tempo: Io sarò con voi fino alla fine del mondo. Si compirà alla fine dei tempi.

Dio domanda un subito, porta un’urgenza. Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu, essendo andato, annuncia il regno di Dio (Lc 9,60). Essere esigenti non è peccato.

Abbiamo fatto un cammino con Dio: ora possiamo essere motivati o demotivati.

Nell’angoscia gridarono al Signore ed egli li liberò dalle loro angustie (Sal 107,6).

Quante volte è accaduto anche a noi? Liberati, dimentichiamo o anche rimpiangiamo il passato come i figli d’Israele, che dissero: “Chi ci darà carne da mangiare?  Ora la nostra anima è dissecata: nulla, eccetto la manna, vedono i nostri occhi“ (cf. Nm 11,4-6).

Fossimo morti colpiti dal Signore nella terra d’Egitto quando sedevamo alle marmitte delle carni e mangiavamo carne a sazietà; perché ci avete condotti fuori in questo deserto per uccidere tutta questa comunità con la fame? (Es 16, 2-4).

Dio non conduce al paradiso dalla schiavitù ma dal deserto. Siamo sempre in cammino.

I fianchi cinti (35) indicano la tenuta da inizio cammino o lavoro (cf. Es 12,11).

Le lampade accese indicano che operiamo nelle tenebre, la lotta fra Gesù e satana.

L’attesa della venuta del Signore indica che i sentimenti sono proiettati nel futuro.

Il regno di Dio, che è in mezzo a noi, è ancora in crescita. E’ necessario parteciparvi:

accogliendolo, amandolo e servendolo, cioè nella parola, nella celebrazione nella carità.

I servi vigilanti (37) sono beati. La vigilanza è necessaria in tempo di crisi.

Ma il Figlio dell’uomo venendo troverà la fede sulla terra?(Mt 18,8). Il nostro cammino è una cosa bella, da condividere, da far crescere insieme. E’ necessario l’impegno.

Esprimiamo l’adesione a condividere il cammino ecclesiale.

Alcuni gruppi adulti /missione, liturgia, catechiste, consacrati, Consiglio pastorale/ hanno la sensazione di stare bene insieme come cristiani, in un clima di fiducia e di amore. Altri no.

L’ascolto della Parola e la preghiera sono per tutti; il cammino dei gruppi è per chi condivide il cammino che la comunità si dà. I gruppi devono lavorare in pace e non in conflitti perenni. Restano fermi la parola di Dio e la preghiera.

La pastorale familiare farà un percorso deciso insieme dalle coppie e dal parroco.

 

Qualche richiamo sull’anno pastorale 2004-2005.

1 

Essere insieme. Condizione per la Pentecoste. Il Risorto raduna i discepoli.

Perché essere insieme? I discepoli si trovano a Gerusalemme per comunicare la propria esperienza con Gesù e accogliere quella raccontata dagli altri.

Dio agisce in tutti: occorre essere lì per raccontarsi ed accogliere.

E’ il senso del far memoria. Non è fare storia ma comunicare un’esperienza.

No alla discussione/ rivendicazione; sì all’ascolto dello Spirito che parla.

Parla in noi e noi lo raccontiamo; parla negli altri e noi lo accogliamo. Lo Spirito.

Nello stesso luogo. Il luogo del nostro incontro è la parrocchia. Non è l’unico modo di essere insieme dei cristiani ma è importante. I vescovi italiani hanno scritto il documento: Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia e il Vescovo chiede di meditarlo. La nostra parrocchia non è chiusa. Il Signore mi ha mandato qui e a voi dedico la vita, anche se faccio molto altro fuori. Amare la propria comunità non chiude agli altri.

I problemi sono altri:

- non fare bene. Se la parrocchia non funziona non funzionano neppure le parrocchie insieme, anzi trovarsi insieme autorizza a fare meno. Conosciamo l’assioma: mal comune, mezzo gaudio. Quello che si fa in forania non è elaborato dal Consiglio pastorale.

- essere persone chiuse/allergiche alla parrocchia. L’andare fuori nasconde disimpegno. Non si chiede di battezzare o di sposarsi altrove perché gli altri sono più esigenti.

Ricordo che la Diocesi è fatta di parrocchie a cui le persone dedicano la vita, prima che di  organismi e tant’altro, e che il popolo di Dio viene prima dei pastori.

Far parrocchia  richiede amore, impegno qualificato e perseveranza nella persecuzione.

Il diavolo combatte le cose pericolose per lui, non quelle innocue o favorevoli a lui.

 

2

Soffio violento.

La violenza necessaria a liberare una novità. Ad esempio, il parto.

49 Venni a gettare fuoco sulla terra e quanto vorrei che fosse gia acceso.

50 Devo essere immerso con un’immersione e come sono angustiato finché sia compiuto.

51 Ritenete che sia venuto a dare pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione.

La passione per il Regno è più importante del vivere relazioni pacifiche.

Anzi, dietro lo stare in pace con tutti, c’è il tradimento delle urgenze del Regno.

L’educazione, come il modellare del vasaio, richiede di lasciarsi trasformare.

 

3

Lingue di fuoco divise; una seduta su ognuno di loro.

I cristiani hanno ognuno il loro carisma e la comunità è insieme di carismi.

Quale carisma vivo nella comunità? Sfrutto i talenti del Signore, l’iniziazione cristiana?

Apprezzo e incoraggio i carismi degli altri, che sono la mia ricchezza?

 

4

Cominciarono a parlare in lingue.

Dire il vangelo alle persone con cui viviamo, nella parrocchia, dove ci sono vari gruppi a cui partecipare, e nella cultura laicale, nei vari contatti offerti dalla vita. Chi si dichiara per me davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo si dichiarerà per lui davanti agli angeli di Dio. Chi mi avrà rinnegato davanti agli uomini sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio (Lc 12,8-9).

 

5

Iniziazione cristiana

Lo Spirito mi ha modellato nel battesimo, nella cresima e nell’eucaristia.

La confessione li riaccende e genera gioia nel cuore e nei cieli.

Confessare i peccati è confessare l’amore, appuntamento desiderato e portatore di gioia.  

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