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MEMORIA
E PROFESSIONE DI FEDE
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La memoria è stata presentata da Rita nel ritiro di
settembre.
Ha accennato al ruolo che ha nella vita umana,
nell’esperienza.
Si è dilungata sul ruolo della memoria nella storia con Dio,
nelle Scritture.
E’ difficile connettere memoria umana e memoria della
storia della nostra salvezza.
L’idea guida dice così: La comunità cristiana ricorda
la sua esperienza con Dio.
L’espressione è stringata ed ha bisogno di
approfondimento.
Mi sembrano doverose alcune sottolineature.
o
La comunità.
Il cantiere della vita è la comunione. Noi esistiamo e
cresciamo nel ricevere e nel dare.
Le relazioni in famiglia, nel vicinato, nel parentado,
nell’amicizia e
nelle comunità a cui apparteniamo sono iscritte dentro di noi e
segnano la nostra crescita, nel bene e nel male.
La crescita richiede di passare da una relazione all’altra,
come l’ape sui fiori.
Abbiamo bisogno di nutrirci del nettare che le relazioni
portano in sé. Relazioni limitate non permettono di crescere. Il
single non ha l’esperienza dell’essere sposo, madre o padre.
L’essere in ricerca è importante anche per gli altri,
perché feconda altre esistenze.
Alcuni passaggi nelle relazioni possono essere traumatici.
L’innamorato, che decide di cambiare la relazione portante
della vita, si attrezza in modo nuovo e coltiva un amore più
grande della nostalgia delle relazioni lasciate.
Nelle relazioni pesano gli entusiasmi, ma anche i rifiuti
subiti o attivati.
Alcune esperienze ci sono date dalla vita o meglio dalla
provvidenza; non le abbiamo scelte e rifiutarle sarebbe come
smembrare noi stessi; possiamo solo integrarle nella crescita
compiendole in scelte nuove.
Pensiamo, ad esempio, ai
dati genetici che portiamo in noi e alle relazioni
dell’infanzia.
La solidarietà dunque è un dato della vita prima ancora di
essere una scelta e un valore.
Consideriamo bene la vita comunitaria, e le opportunità e i
pericoli di cui è apportatrice.
La comunità è il senso materno in cui possiamo formarci.
o
La comunità cristiana.
La relazione portante per la nostra vita è la relazione con
Cristo.
Dio, il nostro padre di cui portiamo in noi i cromosomi, ci
ama in Cristo, che ha posto erede di tutte le cose; quindi anche
di noi. Non è un Dio anonimo o dal nome generico e variabile.
E’ il Dio che Gesù Cristo chiama: padre mio e padre vostro,
Dio mio e Dio vostro.
Il Padre ci ha posti nella mani di Gesù, e questi ci salva
entro le sue relazioni vitali.
Siamo rami della vite e le nostre possibilità vanno dal
vivere di lui al rimanere senza vita. Noi facciamo una sola carne
con Gesù nella sequela, in una relazione esaltante che sfida la
nostra vita sulla terra, in una integrazione misteriosa,
progressiva e faticosa.
Il nostro Dio è il Dio di Gesù Cristo e la nostra comunità
è cristiana.
o
Ricordare l’esperienza con Dio.
Ricordare è richiamare alla nostra presenza, in modo da
stare con, alimentarsi di, diventare una sola carne e rimanerlo
nel progredire del tempo, intesserci come nel grembo materno ci
siamo intessuti dalla madre. Conosciamo i percorsi che fanno
crescere nella relazione con il Figlio e con il Padre e
costituiscono la comunità cristiana. Lo Spirito santo origina
festa e apre cammini di speranza perché dispone di questi
percorsi.
1 La
Scrittura e il magistero, che ci aiuta a conoscerla ed
attualizzarla.
2 Le
benedizioni di Cristo, come le abbiamo chiamate nel ritiro, parole
e segni di Gesù.
Dio,
dopo aver resuscitato il suo servo, lo manda a noi con le parole e
i segni che trasformano in bene le malvagità (cf. At 3,26).
3 L’esperienza
del nostro cammino con lui.
E’ il cammino dell’alleanza con lui dell’Amen di Dio
e del nostro Amen.
Gesù
viene a prenderci sui nostri sentieri e ci conduce sul sentiero
percorso da lui: Vieni e seguimi!
Nascono esperienze e storie uniche e irrepetibili. Egli ci
raggiunge nelle nostre diverse esistenze, le rende buone, le
benedice e le intreccia l’una all’altra. Nessuna esistenza
ripete l’altra. Nasce la mirabile varietà del Regno, il
giardino o paradiso.
Come può raggiungerci la Parola di Dio?
E come può non rimanere rivestita e modificata dalla
nostra accoglienza?
La Chiesa non trasmette la parola originale ma quella accolta
nella comunità fondante e rivestita della sua fede, quella che
Dio nobilita ogni volta che viene ripetuta nelle comunità
cristiane, quella accolta dalla loro fede. Quando le comunità
sono povere nella fede si impoverisce anche la parola di Dio, che
finisce per dire quello che Dio non vuole dire.
Come la nostra preghiera può raggiungere Dio? A conclusione
della preghiera eucaristica diciamo: “Per Cristo, con Cristo e
in Cristo, a te Dio padre onnipotente ogni onore e gloria”.
Questa esclamazione dice che la preghiera cristiana è
possibile nell’appartenenza a Cristo. Altrimenti la preghiera può
diventare vuota e esprimere solo la devozione popolare.
Ora Cristo vive nella comunità, perché siamo membra del suo
corpo.
Nella comunità arrivano tutti i mandati di Dio e partono
tutti i cammini a Dio.
Ricordare la nostra vita ecclesiale significa ricordare il
Dio che è unito intimamente ad essa. Ricordare Dio obbliga a
ripercorrere la nostra vita con lui.
Una comunità nasce e si trasforma nella misura in cui
ricorda nell’esperienza il suo essersi intessuta di Cristo e di
Dio dentro il cammino della storia.
Non c’è per noi un Dio diverso da quello che abbiamo
conosciuto nell’esperienza, come non c’è un’altra vita che
quella iniziata nel segno di nostra madre e cresciuta fino ad
oggi. Per modificare la conoscenza/amore di Dio dobbiamo
modificare la vita nella conversione. Non ci è possibile una
religione al di fuori della nostra esperienza con Dio.
Facciamo insieme una ricerca.
Il
credo viene consegnato nell’iniziazione cristiana, assimilato
nell’esistenza /cammino della vita e proclamato sempre nuovo
nella liturgia comunitaria del giorno del Signore.
o
Come Israele e la Chiesa professano la fede.
o
Come esprimere la nostra fede partendo dalla
nostra esperienza con Dio.
Dt 26, 1-11
1 E avverrà
quando entrerai nella terra che il Signore tuo Dio ti darà in
sorte e la erediterai e dimorerai in essa, 2 che
prenderai dalle primizie dei frutti della tua terra, che il
Signore tuo Dio ti dà, e li metterai dentro una cesta e andrai al
luogo che il Signore Dio tuo, avrà scelto perché sia invocato il
suo nome là 3 e andrai dal sacerdote, quello che ci
sia in quei giorni, e gli dirai: “Annuncio oggi al Signore mio
Dio che sono entrato nella terra che il Signore ha giurato ai
nostri padri di darci”.
4 E il sacerdote
prenderà la cesta dalle tue mani e la deporrà davanti all'altare
del Signore Dio tuo 5
e risponderai e dirai al cospetto del Signore Dio tuo:
“Mio padre era un arameo errante e scese
in Egitto e abitò là in piccolo numero e divenne là una nazione
grande e una moltitudine numerosa e grande
6 e
gli egiziani ci maltrattarono e ci umiliarono e ci imposero opere
dure;
7
e gridammo al Signore, il Dio dei nostri padri, e il Signore
ascoltò la nostra voce e vide la nostra umiliazione e il nostro
travaglio e la nostra oppressione.
8
E il Signore ci fece uscire dall'Egitto, egli stesso con forza
grande, con mano potente e con il suo braccio levato, e con
visioni grandi, con segni e con prodigi, 9 e ci
condusse in questo luogo e ci diede questa terra, terra stillante
latte e miele;
10 e
ora, ecco, ho portato le primizie dei frutti della terra che tu,
Signore, mi hai dato, terra stillante latte e miele”.
E le lascerai di fronte al Signore Dio tuo
e ti prostrerai là al cospetto del Signore Dio tuo 11
E ti rallegrerai per tutti i beni che il Signore tuo Dio ha dato a
te e alla tua casa, tu e il levita e il forestiero che è in te.
Memoria e radici.
Dio ha una storia con noi; ha posto eventi
fondativi da ricordare.
Es 12,14: questo giorno sarà per voi un
memoriale
1Cor 11,26: Fate questo in memoria di me.
Attraverso la memoria incontro la persona.
Confessione: memoria dell’amore.
Dio ci incontra nella Parola /Magistero/;
nel Figlio, l’Amato e la sposa, l’amata;
nell’esperienza del suo cammino con noi.
MEMORIA
E PROFESSIONE DI FEDE
preghiera |
liturgia
cristiana |
liturgia
ebraica |
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Io credo in Dio
Padre
onnipotente,
creatore del cielo
e della terra;
e in Gesù Cristo,
suo unico Figlio,
nostro Signore,
il quale fu concepito
di Spirito Santo,
nacque da Maria Vergine,
patì sotto Ponzio Pilato,
fu crocifisso,
morì e fu sepolto;
discese agli inferi,
il terzo giorno risuscitò
da morte;
salì al cielo,
siede alla destra di Dio
Padre onnipotente;
di là ha da venire a giudicare i vivi e i morti.
Credo nello Spirito Santo,
la santa Chiesa cattolica,
la comunione dei santi,
la remissione dei peccati,
la risurrezione della carne
e la vita eterna.
Amen.
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Credo in un solo Dio,
Padre
onnipotente,
creatore del cielo e della terra,
di tutte le cose visibili e invisibili.
Credo in un solo Signore Gesù Cristo,
unigenito Figlio di Dio,
nato dal Padre prima di tutti i secoli:
Dio da Dio, Luce da Luce,
Dio vero da Dio vero,
generato, non creato,
dalla stessa sostanza del Padre;
per mezzo di lui tutte le cose
sono state create.
Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal
cielo,
e per opera dello Spirito santo
si è incarnato nel seno della vergine Maria e si è
fatto uomo.
Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu
sepolto.
Il terzo giorno è risuscitato,
secondo le Scritture,
è salito al cielo,
siede alla destra del Padre.
E di nuovo verrà, nella gloria;
per giudicare i vivi e i morti,
e il suo regno non avrà fine.
Credo nello Spirito santo,
che è Signore e dà la vita,
e procede dal Padre e dal Figlio.
Con il Padre e il Figlio
è adorato e glorificato,
e ha parlato per mezzo dei profeti.
Credo la Chiesa, una, santa,
cattolica e apostolica.
Professo un solo battesimo
per il perdono dei peccati.
Aspetto la risurrezione dei morti
e la vita del mondo che verrà.
Amen.
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5
“Mio padre
era
un arameo errante
e
scese in Egitto
e
abitò là in piccolo numero
e
divenne là
una
nazione grande
e
una moltitudine
numerosa
e grande
6 e gli egiziani
ci maltrattarono
e ci umiliarono
e ci imposero opere dure;
7 e gridammo al Signore,
il Dio dei nostri padri,
e il Signore
ascoltò la nostra voce
e vide la nostra umiliazione
e il nostro travaglio
e la nostra oppressione.
8 E il Signore
ci fece uscire dall'Egitto,
egli stesso
con forza grande,
con mano potente
e con il suo braccio levato,
e con visioni grandi,
con segni e con prodigi,
9 e ci condusse
in questo luogo
e ci diede questa terra,
terra stillante latte e miele;
10 e ora, ecco,
ho portato le primizie
dei frutti della terra
che tu, Signore,
mi hai dato,
terra stillante latte e miele”.
Dt
26,5-10
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Fa
la tua professione di fede partendo dalla memoria
dell’esperienza che hai con Dio
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