Catechesi

dell'anno pastorale

2004 - 2005

 

a cura di

Don Carlo Salvador

LA PENTECOSTE

Parrocchia di Campolongo

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MEMORIA E PROFESSIONE DI FEDE

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La memoria è stata presentata da Rita nel ritiro di settembre.

Ha accennato al ruolo che ha nella vita umana, nell’esperienza.

Si è dilungata sul ruolo della memoria nella storia con Dio, nelle Scritture.

E’ difficile connettere memoria umana e memoria della storia della nostra salvezza.

L’idea guida dice così: La comunità cristiana ricorda la sua esperienza con Dio.

L’espressione è stringata ed ha bisogno di approfondimento.

 

Mi sembrano doverose alcune sottolineature.

 

o        La comunità.

 

Il cantiere della vita è la comunione. Noi esistiamo e cresciamo nel ricevere e nel dare.

Le relazioni in famiglia, nel vicinato, nel parentado, nell’amicizia  e nelle comunità a cui apparteniamo sono iscritte dentro di noi e segnano la nostra crescita, nel bene e nel male.

La crescita richiede di passare da una relazione all’altra, come l’ape sui fiori.

Abbiamo bisogno di nutrirci del nettare che le relazioni portano in sé. Relazioni limitate non permettono di crescere. Il single non ha l’esperienza dell’essere sposo, madre o padre.

L’essere in ricerca è importante anche per gli altri, perché feconda altre esistenze.

Alcuni passaggi nelle relazioni possono essere traumatici.

L’innamorato, che decide di cambiare la relazione portante della vita, si attrezza in modo nuovo e coltiva un amore più grande della nostalgia delle relazioni lasciate.

Nelle relazioni pesano gli entusiasmi, ma anche i rifiuti subiti o attivati.

Alcune esperienze ci sono date dalla vita o meglio dalla provvidenza; non le abbiamo scelte e rifiutarle sarebbe come smembrare noi stessi; possiamo solo integrarle nella crescita compiendole in scelte nuove.

Pensiamo, ad esempio,  ai dati genetici che portiamo in noi e alle relazioni dell’infanzia.

La solidarietà dunque è un dato della vita prima ancora di essere una scelta e un valore.

Consideriamo bene la vita comunitaria, e le opportunità e i pericoli di cui è apportatrice.

La comunità è il senso materno in cui possiamo formarci.

 

o        La comunità cristiana.

 

La relazione portante per la nostra vita è la relazione con Cristo. 

Dio, il nostro padre di cui portiamo in noi i cromosomi, ci ama in Cristo, che ha posto erede di tutte le cose; quindi anche di noi. Non è un Dio anonimo o dal nome generico e variabile. E’ il Dio che Gesù Cristo chiama: padre mio e padre vostro, Dio mio e Dio vostro.

Il Padre ci ha posti nella mani di Gesù, e questi ci salva entro le sue relazioni vitali.

Siamo rami della vite e le nostre possibilità vanno dal vivere di lui al rimanere senza vita. Noi facciamo una sola carne con Gesù nella sequela, in una relazione esaltante che sfida la nostra vita sulla terra, in una integrazione misteriosa, progressiva e faticosa.

Il nostro Dio è il Dio di Gesù Cristo e la nostra comunità è cristiana.

 

    

o        Ricordare l’esperienza con Dio.

 

Ricordare è richiamare alla nostra presenza, in modo da stare con, alimentarsi di, diventare una sola carne e rimanerlo nel progredire del tempo, intesserci come nel grembo materno ci siamo intessuti dalla madre. Conosciamo i percorsi che fanno crescere nella relazione con il Figlio e con il Padre e costituiscono la comunità cristiana. Lo Spirito santo origina festa e apre cammini di speranza perché dispone di questi percorsi.

 

1    La Scrittura e il magistero, che ci aiuta a conoscerla ed attualizzarla.

2    Le benedizioni di Cristo, come le abbiamo chiamate nel ritiro, parole e segni di Gesù.

Dio, dopo aver resuscitato il suo servo, lo manda a noi con le parole e i segni che trasformano in bene le malvagità (cf. At 3,26).

3    L’esperienza del nostro cammino con lui.

      E’ il cammino dell’alleanza con lui dell’Amen di Dio e del nostro Amen.

Gesù viene a prenderci sui nostri sentieri e ci conduce sul sentiero percorso da lui: Vieni e seguimi!  Nascono esperienze e storie uniche e irrepetibili. Egli ci raggiunge nelle nostre diverse esistenze, le rende buone, le benedice e le intreccia l’una all’altra. Nessuna esistenza ripete l’altra. Nasce la mirabile varietà del Regno, il giardino o paradiso.

 

Come può raggiungerci la Parola di Dio?

E come può non rimanere rivestita e modificata dalla nostra accoglienza?

La Chiesa non trasmette la parola originale ma quella accolta nella comunità fondante e rivestita della sua fede, quella che Dio nobilita ogni volta che viene ripetuta nelle comunità cristiane, quella accolta dalla loro fede. Quando le comunità sono povere nella fede si impoverisce anche la parola di Dio, che finisce per dire quello che Dio non vuole dire.

Come la nostra preghiera può raggiungere Dio? A conclusione della preghiera eucaristica diciamo: “Per Cristo, con Cristo e in Cristo, a te Dio padre onnipotente ogni onore e gloria”. 

Questa esclamazione dice che la preghiera cristiana è possibile nell’appartenenza a Cristo. Altrimenti la preghiera può diventare vuota e esprimere solo la devozione popolare.

Ora Cristo vive nella comunità, perché siamo membra del suo corpo.

Nella comunità arrivano tutti i mandati di Dio e partono tutti i cammini a Dio.

Ricordare la nostra vita ecclesiale significa ricordare il Dio che è unito intimamente ad essa. Ricordare Dio obbliga a ripercorrere la nostra vita con lui.

Una comunità nasce e si trasforma nella misura in cui ricorda nell’esperienza il suo essersi intessuta di Cristo e di Dio dentro il cammino della storia.

Non c’è per noi un Dio diverso da quello che abbiamo conosciuto nell’esperienza, come non c’è un’altra vita che quella iniziata nel segno di nostra madre e cresciuta fino ad oggi. Per modificare la conoscenza/amore di Dio dobbiamo modificare la vita nella conversione. Non ci è possibile una religione al di fuori della nostra esperienza con Dio.

 

Facciamo insieme una ricerca.

 

Il credo viene consegnato nell’iniziazione cristiana, assimilato nell’esistenza /cammino della vita e proclamato sempre nuovo nella liturgia comunitaria del giorno del Signore.

o        Come Israele e la Chiesa professano la fede.

o        Come esprimere la nostra fede partendo dalla nostra esperienza con Dio.

 

 

 Dt 26, 1-11

 

1 E avverrà quando entrerai nella terra che il Signore tuo Dio ti darà in sorte e la erediterai e dimorerai in essa, 2 che prenderai dalle primizie dei frutti della tua terra, che il Signore tuo Dio ti dà, e li metterai dentro una cesta e andrai al luogo che il Signore Dio tuo, avrà scelto perché sia invocato il suo nome là 3 e andrai dal sacerdote, quello che ci sia in quei giorni, e gli dirai: “Annuncio oggi al Signore mio Dio che sono entrato nella terra che il Signore ha giurato ai nostri padri di darci”.

4 E il sacerdote prenderà la cesta dalle tue mani e la deporrà davanti all'altare del Signore Dio tuo  5 e risponderai e dirai al cospetto del Signore Dio tuo:

 

“Mio padre era un arameo errante e scese in Egitto e abitò là in piccolo numero e divenne là una nazione grande e una moltitudine numerosa e grande

6 e gli egiziani ci maltrattarono e ci umiliarono e ci imposero opere dure;

7 e gridammo al Signore, il Dio dei nostri padri, e il Signore ascoltò la nostra voce e vide la nostra umiliazione e il nostro travaglio e la nostra oppressione.

8 E il Signore ci fece uscire dall'Egitto, egli stesso con forza grande, con mano potente e con il suo braccio levato, e con visioni grandi, con segni e con prodigi, 9 e ci condusse in questo luogo e ci diede questa terra, terra stillante latte e miele;

10 e ora, ecco, ho portato le primizie dei frutti della terra che tu, Signore, mi hai dato, terra stillante latte e miele”.

 

E le lascerai di fronte al Signore Dio tuo e ti prostrerai là al cospetto del Signore Dio tuo 11 E ti rallegrerai per tutti i beni che il Signore tuo Dio ha dato a te e alla tua casa, tu e il levita e il forestiero che è in te.

 

 

Memoria e radici.

Dio ha una storia con noi; ha posto eventi fondativi da ricordare.

Es 12,14: questo giorno sarà per voi un memoriale

1Cor 11,26: Fate questo in memoria di me. Attraverso la memoria incontro la persona.

 

Confessione: memoria dell’amore.

 

Dio ci incontra nella Parola /Magistero/;

                        nel Figlio, l’Amato e la sposa, l’amata;

                        nell’esperienza del suo cammino con noi. 

 

MEMORIA E PROFESSIONE DI FEDE

 

                                                                                                                                 

 

 preghiera 

liturgia cristiana

liturgia ebraica

 

Io credo in Dio

Padre onnipotente,

creatore del cielo

e della terra;

 

e in Gesù Cristo,

suo unico Figlio,

nostro Signore,

il quale fu concepito

di Spirito Santo,

nacque da Maria Vergine,

patì sotto Ponzio Pilato,

fu crocifisso,

morì e fu sepolto;

discese agli inferi,

il terzo giorno risuscitò

da morte;

salì al cielo,

siede alla destra di Dio

Padre onnipotente;

di là ha da venire a giudicare i vivi e i morti.

 

 

 

 

 

 

 

Credo nello Spirito Santo,

 

 

 

 

 

 

la santa Chiesa cattolica,

la comunione dei santi,

la remissione dei peccati,

la risurrezione della carne

e la vita eterna.

Amen.  

 

 

Credo in un solo Dio,

Padre onnipotente,

creatore del cielo e della terra,

di tutte le cose visibili e invisibili.

 

Credo in un solo Signore Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio,

nato dal Padre prima di tutti i secoli:

Dio da Dio, Luce da Luce,

Dio vero da Dio vero,

generato, non creato,

dalla stessa sostanza del Padre;

per mezzo di lui tutte le cose

sono state create.

Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo,

e per opera dello Spirito santo

si è incarnato nel seno della vergine Maria e si è fatto uomo.

Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto.

Il terzo giorno è risuscitato,

secondo le Scritture,

è salito al cielo,

siede alla destra del Padre.

E di nuovo verrà, nella gloria;

per giudicare i vivi e i morti,

e il suo regno non avrà fine.

 

Credo nello Spirito santo,

che è Signore e dà la vita,

e procede dal Padre e dal Figlio.

Con il Padre e il Figlio

è adorato e glorificato,

e ha parlato per mezzo dei profeti.

 

Credo la Chiesa, una, santa,

cattolica e apostolica.

Professo un solo battesimo

per il perdono dei peccati.

Aspetto la risurrezione dei morti

e la vita del mondo che verrà.

Amen.  

 

 

5Mio padre

era un arameo errante

e scese in Egitto

e abitò là in piccolo numero

e divenne là

una nazione grande

e una moltitudine

numerosa e grande

 

6 e gli egiziani

ci maltrattarono

e ci umiliarono

e ci imposero opere dure;

 

7 e gridammo al Signore,

il Dio dei nostri padri,

 

e il Signore

ascoltò la nostra voce

e vide la nostra umiliazione

e il nostro travaglio

e la nostra oppressione.

 

8 E il Signore

ci fece uscire dall'Egitto,

egli stesso

con forza grande,

con mano potente

e con il suo braccio levato,

e con visioni grandi,

con segni e con prodigi,

 

9 e ci condusse

in questo luogo

e ci diede questa terra,

terra stillante latte e miele;

 

10 e ora, ecco,

ho portato le primizie

dei frutti della terra

che tu, Signore,

mi hai dato,

terra stillante latte e miele”.

                                  Dt 26,5-10

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Fa la tua professione di fede partendo dalla memoria dell’esperienza che hai con Dio

 

 

 

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