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Vieni
Spirito Santo Infondi
il dono della testimonianza agli innamorati di
Gesù e del Regno, ai cristiani
incostanti e fragili, agli obbedienti
alla volontà del Padre, ai costruttori di
pace e di giustizia, ai battezzati che
ricominciano. Scendi su di noi
ci sono le nostre
comunità cristiane,
c’è la Chiesa
intera, c’è il mondo. Amore del Padre e di Gesù doni diversi e
comunione di doni, sottile silenzio e
brezza leggera, vento gagliardo e
fuoco vivo, sorpresa di Dio
che stupisce.
Abita in noi
.
Animatori
di ieri e di oggi in festa L’idea è di festeggiare la conclusione del cammino
svolto con un evento che coinvolgerà gli animatori che negli anni
hanno partecipato ai vari Grest, partendo dalla classe del '90. venerdì
5 giugno dalle
ore 18.30 negli
spazi parrocchiali Agli animatori che aderiranno chiediamo di portare qualcosa da mangiare o
bere perché
Per adesioni e info
cell. Gabriele Traversi 3207731846 E' consigliato un abbigliamento comodo...
A venerdì,
ciao
. . Cristiani che ricominciano
I cuori feriti
a cura di don
Carlo [ 7
] Era un mattino sereno e l’inverno andava a dormire e lasciava il posto alla primavera che si alzava timida all’orizzonte. Un contadino chino su una vite la incideva con un coltellino, modellava un virgulto gemmato e lo inseriva nella ferita costringendo l’innesto in una culla di sabbia con una striscia di rafia. E la linfa alimentava l’innesto, mentre la vite lacrimava e il contadino in cuor suo sorrideva al domani. L’aurora di ogni vita incrocia la sofferenza. Lo sa la donna che partorisce e il contadino che aiuta a nascere il vitellino. E noi bambini eravamo tenuti all’oscuro dei parti ma chiamati appena dopo a sorridere alla loro vita. Gesù diceva ai suoi amici: Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore che pota ogni tralcio che porta frutto perché porti più frutto. La vite innestata dal contadino era provvisoria, Gesù è vite vera e noi i suoi tralci. L’agricoltore non guarda al ramo rigoglioso ma a quello da cui attende frutti abbondanti. Dio fa così fin dal principio. Un giorno manifesta al figlio la sua idea fissa: creare un universo senza confini e sazio di forme e, a seguire, spargere vita divina in tutte le sue creature. Il Figlio gli sorrise e disse: “Bello! Eccomi, manda me”. La vita di Gesù sulla terra era bella davvero anche se, quando cercava il profumo di una rosa, ritirava la mano ferita dalle sue spine. La vita sulla terra sorprende tutti assai. Gesù fu un figlio umile fino a portare la croce, e a lui, appena assopito nel sonno della morte, una lancia aprì il cuore e Dio con il sangue e l’acqua della ferita gli plasma una sposa molto bella. Aveva fatto le prove con Adamo che si era addormentato nel giardino: gli aprì il petto e con una costola creò per lui la donna, carne della sua carne e ossa delle sue ossa. E Adamo si svegliò e vide il mondo con altri occhi e sussultò di gioia, dimentico della ferita. L’amore è grande per le sue sorprese: quando la tempesta e il vento strapazzano il vigneto il contadino raccoglie il poco che rimane come una ricchezza. L’amicizia nasce da due cuori feriti e diventa altra attingendo al perdono e preserva dalle brinate future e dall’abitudine che rende opache anche le cose belle. La misura dell’amore è senza misura. Il mio corpo è dato per voi, dice Gesù: appena sarà crocefisso e avrà conosciuto il sepol-cro: sarà corpo di sposo per la sposa e alleanza piena e duratura e feconda.
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Pagina a cura del gruppo internet della Parrocchia dell'Annunciazione di Campolongo in Conegliano (TV)
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