Catechesi

dell'anno pastorale

2002 - 2003

 

a cura di

Don Carlo Salvador

LA PARABOLA DELLA CROCE

Parrocchia di Campolongo

Conegliano, settembre 2003

 

LO SPIRITO, AMORE DI DIO CHE TRASFORMA

 

Dio è amore (1Gv 4,8). L’amore del Padre, del Figlio e dello Spirito si manifesta a noi nella storia della salvezza. Il credo proclama la fede nel Padre, nel Figlio e nello Spirito, riconoscendo la loro opera nella creazione e nella storia.

Lo Spirito è difficile da dire, perché i suoi tratti non sono definiti né definibili.

Infatti è raffigurato come acqua, fuoco, vento, nube, ombra e colomba.

Sono tutti elementi di movimento, che sfuggono e che lasciano la loro impronta.

Lo Spirito è incontenibile e inafferrabile; si riconosce dagli effetti; è amore fecondo e trasforma con la sua forza creatrice. Come il vento “soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va” (Gv 3,8).

S. Gregorio Nazianzeno presenta così la rivelazione dello Spirito:

Nell’AT abbiamo co­nosciuto il Dio creatore e liberatore e abbiamo cominciato a co­noscere il Figlio, perché in alcuni testi messianici si parla di lui, anche se in maniera velata.

Nel NT abbiamo conosciuto il Figlio, perché si è fatto carne ed è vissuto in mezzo a noi, ma abbiamo iniziato a conoscere anche lo Spirito Santo, che ha operato in Gesù.

Ge­sù annuncia che, dopo di lui, verrà il Paraclito e prenderà quello che è suo e lo annuncerà alla Chiesa (cf. Gv 16,15).

Dopo la sua risurrezione, nel tempo della Chiesa, lo Spirito Santo opera in mezzo a noi e possiamo co­noscerlo da quello che rivela.

Questa è la pedagogia di Dio. Con questo ritmo graduale, quasi pas­sando di luce in luce, avviene la manifestazione della Trinità”.

 

1   L’azione dello Spirito nell’Antico Testamento,

 

E’ la fase in cui il Padre e il Figlio stanno l’uno di fronte all’altro.

Dio crea e interviene entro la creazione e la storia, dando origine a realtà nuove.

Dio dice a Mosè sull’Oreb: “Sono sceso per liberare il mio popolo e per farlo uscire da questo paese verso un paese bello e spazioso” (Es 3,8).

Dio sul Sinai promulga la legge dicendo: “Io sono il Signore tuo Dio che ti ha fatto uscire dal paese di Egitto, dalla condizione della schiavitù” (Es 20,2).

In questa fase le persone della Trinità agiscono insieme senza differenziarsi.

Il Signore si presenta come il Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe e di Israele, il creatore, il liberatore, il Dio della storia.

 

1.1  Ripercorrendo la storia della salvezza ritroviamo l’agire di Dio e riconosciamo che opera un cambiamento e compie una trasformazione.

 

·         Lo Spirito dà forma alla creazione

 

La Bibbia si apre con un versetto che già rivela lo Spirito Santo.

“In principio Dio fece il cielo e la terra. La terra era invisibile e informe e c’era la tenebra al di sopra dell’abisso. E lo Spirito di Dio procedeva al di sopra dell’acqua” (Gen 1,1s).

Il mondo non aveva forma; era ancora caos, tenebre e abisso.

Lo Spirito Santo fa passare il mondo dal caos al cosmo, cioè dalla confusione all’armonia, a qualcosa di ordinato e pulito e bello da abitare.

Dare forma al caos significa trasformarlo e cambiarlo.

Sal 104,30:  Mandi il tuo spirito sono creati e rinnovi la faccia della terra.

Gen 2,7:  Dio plasmò l’uomo con polvere dal suolo e soffiò nella sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente.

L’uomo e la donna sono creati, maschio e femmina, a immagine di Dio (cf. Gen 1,7).

 

·         Lo Spirito dà forma al Messia.

 

Perfeziona l’attesa e la comprensione di lui e del compimento delle promesse.

Is 11,2ss: “Su di lui si poserà lo Spirito del Signore”.

Con le sue virtù compirà un rinnovamento totale e straordinario e “la saggezza del Signore riempirà il paese come le acque riempiono il mare.

Infatti gli opposti si incontrano: il lupo dimora con l’agnello; la pantera si sdraia col capretto; il vitello pascola con il leoncello e la vacca con l’orsa; il bambino mette la mano nel covo dei serpenti velenosi.

Is  42,1:   Ho posto il mio Spirito su di lui.

Lo Spirito farà agire il servo del Signore in modo diverso.

Egli diventerà luce delle nazioni e libererà gli uomini dalla loro schiavitù.

 

·         Lo Spirito risuscita i morti.

 

Dice il Signore Dio a queste ossa: Ecco, io faccio entrare in voi lo spirito e rivivrete.

Spirito vieni dai quattro venti e soffia su questi morti, perché vivano.

Le ossa si rivestono di carne e di nervi; lo spirito entra ed essi si alzano (cf. Ez. 37,1-14).

 

·         Lo Spirito genera un rinnovamento interiore.

 

Gl 3,1:  “Effonderò il mio Spirito sopra ogni uomo e diverranno profeti”.

Nel giorno del Signore avverrà l’effusione dello Spirito sugli anziani, sui giovani, sugli schiavi e provocherà prodigi in cielo e sulla terra e causerà un rinnovamento interiore e salverà chi invoca il nome del Signore.

Pietro vede le primizie di questa effusione nel giorno di Pentecoste (cf. At 2,16-21).

 

1.2  Le caratteristiche dell’azione dello Spirito.

 

L’agire dello Spirito si manifesta in due direzioni, come utilizzasse due lunghezze d’onda.

 

·         L’azione carismatica.

 

Lo Spirito di Dio irrompe su alcune persone e conferisce loro dei poteri straordinari, ma solo temporanei, per portare a termine dei compiti precisi in favore di Israele.

Viene sugli artisti che devono realizzare gli oggetti di culto (Es 31,31) e dà la saggezza a Giuseppe (Gen 41,38). Agisce anche in Sansone, uno dei condottieri di Israele, conferendogli una forza straordinaria per combattere i nemici. Suscita i Giudici (Gdc 3,10). Rende i re d’Israele idonei a governare il popolo di Dio.

Investe Saul (1Sam 11,6) e consacra Davide.

“Samuele prese il corno dell’olio e lo consacrò con l’unzione in mezzo ai suoi fratelli e lo spirito del Signore si posò su Davide da quel giorno in poi” (1Sam 16, 13).

Lo stesso spirito viene sui profeti di Dio, perché rivelino la cosa nuova che Dio sta per fare.

E lo spirito di profezia, che ha animato i profeti dell’AT, fino a Giovanni Battista.

Eliseo chiede i due terzi dello Spirito di Elia (2Re 2,9).

Isaia dice che il Signore lo ha mandato insieme con il suo Spirito (Is 48,16).

Michea dice che la sua forza viene dallo Spirito: “Io sono pieno di forza con lo spirito del Signore, di giustizia e di coraggio, per annunziare a Giacobbe le sue colpe, a Israele il suo peccato” (Mi 3,8).

L’azione carismatica dello spi­rito di Dio è destinata al bene della comunità, attra­verso le persone che l’hanno ricevuto.

 

·         L’azione santificante.

 

E’ diret­ta a trasformare le persone dall’interno e a dar loro un cuore nuovo.

Il destinatario di questa azione dello spirito non è la comunità, ma la singola perso­na. L’azione santificante nell’AT comincia a manifestarsi relativamente tardi.

“Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo i miei precetti e vi farò osservare e mettere in pratica le mie leggi” (Ez 36, 26-27).

 “Crea in me un cuore nuovo e donami lo Spirito di santità, di fortezza e di generosità.

Non respingermi dalla tua presen­za e non privarmi del tuo santo spiri­to” (Sal 51,12-13).

Lo spirito del Signore comincia a con­figurarsi come una forza di trasforma­zione interiore.

 

2   L’azione dello Spirito nel Nuovo Testamento,

   

E’ la fase in cui Dio si fa conoscere come Padre e come Figlio che abitano spazi diversi conservando l’unità e coinvolgendo in essa gli spazi che abitano.

Il Padre abita i cieli, il Figlio abita la terra ma uniscono cielo e terra nel loro amore.

Gesù diventa il figlio dell’uomo che è animato dallo Spirito di Dio che abita in lui.

Lo Spirito non si limita a posarsi su di lui e a guidarlo ma trasforma Gesù in un uomo nuovo che ama in modo umano e divino.

E’ una forma nuova di presenza che trasforma il vivere umano nel vivere divino.

Inizia una relazione in cui i due mondi si intrecciano trasformandosi a vicenda.

 

·         Lo Spirito dà forma a Maria.

 

L’angelo annuncia a Maria: “Lo Spirito santo scenderà su di te … Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato figlio di Dio” (Lc 1,35).

Maria diventa nello stesso tempo vergine, sposa e madre del Figlio di Dio e della Chiesa santa rappresentata presso la croce dal discepolo che Gesù amava (Gv 19,26-27).

Grazie all’azione dello Spirito Maria anticipa sulla terra la vita del cielo.

 

·         Lo Spirito dà forma a Gesù.

 

Prima lo Spirito ci dona Gesù e poi Gesù ci dona lo Spirito.

Lo Spirito nel seno di Maria mette insieme natura umana e natura divina e fa nascere il nuovo Adamo, il primogenito di molti fratelli (Rm 8,29).

Egli opera costantemente in Gesù; nel bat­tesimo al Giordano scende in lui in apparenza corporea, come di colomba (Lc 3,32).

Lc 4 descrive la sua azione su Gesù.

Lo conduce nel deserto per quaranta giorni tentato dal diavolo (12) e poi ritorna nella potenza dello Spirito santo in Galilea dove insegna nelle sinagoghe (14-15) e a Nazaret, dove dice che si è compiuta in lui la profezia d’Isaia.

“Lo Spirito del Signore è su di me per questo mi ha consacrato per annunciare il vangelo ai poveri, la liberazione ai prigionieri, la vista ai ciechi, la libertà agli oppressi e l’anno del Signore accetto” (18-21).

A Cafarnao scaccia lo spirito impuro (31-37) e guarisce i malati (38-41).

Lo Spirito è il compagno inseparabile di Gesù, che non fa nulla senza di lui.

Gesù prega nello Spirito, in particolare quando offre se stesso sulla croce.

Lo conferma Ebr 9,13-14: “Il sangue di Cristo, il quale con uno Spirito eter­no offrì se stesso senza macchia a Dio, purificherà la nostra coscienza dalle opere morte, per servire il Dio viven­te” (cf. anche Ebr 9,14).

 

·         Lo Spirito dà forma a coloro che entrano in relazione con Gesù.

 

Chi entra in relazione con Gesù di Nazareth entra in relazione con il Padre. Quando lo Spirito mette in relazione con Gesù scaturisce una situazione esistenziale nuova.

Trasforma i pescatori in pescatori di uomini. Essi non abbandonano la loro professione ma diventano pescatori nella prospettiva del regno dei cieli (cf. Mc 1,17).

Trasforma i peccatori riconciliandoli con Dio in un’esperienza di gioia (Lc 7,36-50).

Converte la peccatrice della città facendola passare “dai suoi molti peccati” ad “amare molto” attraverso l’esperienza della fede. 

Trasforma i malati. Infatti, da Gesù esce una forza che guarisce.

“Qualcuno mi ha toccato. Ho sentito una forza uscire da me” (Lc 8, 40-48).