LO
SPIRITO, AMORE DI DIO CHE TRASFORMA
Dio
è amore (1Gv 4,8). L’amore del Padre, del Figlio e dello
Spirito si manifesta a noi nella storia della salvezza. Il credo
proclama la fede nel Padre, nel Figlio e nello Spirito,
riconoscendo la loro opera nella creazione e nella storia.
Lo
Spirito è difficile da dire, perché i suoi tratti non sono
definiti né definibili.
Infatti
è raffigurato come acqua, fuoco, vento, nube, ombra e colomba.
Sono
tutti elementi di movimento, che sfuggono e che lasciano la loro
impronta.
Lo
Spirito è incontenibile e inafferrabile; si riconosce dagli
effetti; è amore fecondo e trasforma con la sua forza creatrice.
Come il vento “soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai
di dove viene e dove va” (Gv 3,8).
S.
Gregorio Nazianzeno presenta così la rivelazione dello Spirito:
Nell’AT
abbiamo conosciuto il Dio creatore e liberatore e abbiamo
cominciato a conoscere il Figlio, perché in alcuni testi
messianici si parla di lui, anche se in maniera velata.
Nel
NT abbiamo conosciuto il Figlio, perché si è fatto carne ed è
vissuto in mezzo a noi, ma abbiamo iniziato a conoscere anche lo
Spirito Santo, che ha operato in Gesù.
Gesù
annuncia che, dopo di lui, verrà il Paraclito e prenderà quello
che è suo e lo annuncerà alla Chiesa (cf. Gv 16,15).
Dopo
la sua risurrezione, nel tempo della Chiesa, lo Spirito Santo
opera in mezzo a noi e possiamo conoscerlo da quello che rivela.
Questa
è la pedagogia di Dio. Con questo ritmo graduale, quasi passando
di luce in luce, avviene la manifestazione della Trinità”.
1
L’azione dello Spirito nell’Antico Testamento,
E’
la fase in cui il Padre e il Figlio stanno l’uno di fronte
all’altro.
Dio
crea e interviene entro la creazione e la storia, dando origine a
realtà nuove.
Dio
dice a Mosè sull’Oreb: “Sono sceso per liberare il mio popolo
e per farlo uscire da questo paese verso un paese bello e
spazioso” (Es 3,8).
Dio
sul Sinai promulga la legge dicendo: “Io sono il Signore tuo Dio
che ti ha fatto uscire dal paese di Egitto, dalla condizione della
schiavitù” (Es 20,2).
In
questa fase le persone della Trinità agiscono insieme senza
differenziarsi.
Il
Signore si presenta come il Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe
e di Israele, il creatore, il liberatore, il Dio della storia.
1.1
Ripercorrendo la storia della salvezza ritroviamo l’agire
di Dio e riconosciamo che opera un cambiamento e compie una
trasformazione.
·
Lo
Spirito dà forma alla creazione
La
Bibbia si apre con un versetto che già rivela lo Spirito Santo.
“In
principio Dio fece il cielo e la terra. La terra era invisibile e
informe e c’era la tenebra al di sopra dell’abisso. E lo
Spirito di Dio procedeva al di sopra dell’acqua” (Gen 1,1s).
Il
mondo non aveva forma; era ancora caos, tenebre e abisso.
Lo
Spirito Santo fa passare il mondo dal caos al cosmo, cioè dalla
confusione all’armonia, a qualcosa di ordinato e pulito e bello
da abitare.
Dare
forma al caos significa trasformarlo e cambiarlo.
Sal
104,30: Mandi il tuo
spirito sono creati e rinnovi la faccia della terra.
Gen
2,7: Dio plasmò
l’uomo con polvere dal suolo e soffiò nella sue narici un alito
di vita e l’uomo divenne un essere vivente.
L’uomo
e la donna sono creati, maschio e femmina, a immagine di Dio (cf.
Gen 1,7).
·
Lo
Spirito dà forma al Messia.
Perfeziona
l’attesa e la comprensione di lui e del compimento delle
promesse.
Is
11,2ss: “Su di lui si poserà lo Spirito del Signore”.
Con
le sue virtù compirà un rinnovamento totale e straordinario e
“la saggezza del Signore riempirà il paese come le acque
riempiono il mare.
Infatti
gli opposti si incontrano: il lupo dimora con l’agnello; la
pantera si sdraia col capretto; il vitello pascola con il
leoncello e la vacca con l’orsa; il bambino mette la mano nel
covo dei serpenti velenosi.
Is
42,1: Ho
posto il mio Spirito su di lui.
Lo
Spirito farà agire il servo del Signore in modo diverso.
Egli
diventerà luce delle nazioni e libererà gli uomini dalla loro
schiavitù.
·
Lo
Spirito risuscita i morti.
Dice
il Signore Dio a queste ossa: Ecco, io faccio entrare in voi lo
spirito e rivivrete.
Spirito
vieni dai quattro venti e soffia su questi morti, perché vivano.
Le
ossa si rivestono di carne e di nervi; lo spirito entra ed essi si
alzano (cf. Ez. 37,1-14).
·
Lo
Spirito genera un rinnovamento interiore.
Gl
3,1: “Effonderò il
mio Spirito sopra ogni uomo e diverranno profeti”.
Nel
giorno del Signore avverrà l’effusione dello Spirito sugli
anziani, sui giovani, sugli schiavi e provocherà prodigi in cielo
e sulla terra e causerà un rinnovamento interiore e salverà chi
invoca il nome del Signore.
Pietro
vede le primizie di questa effusione nel giorno di Pentecoste (cf.
At 2,16-21).
1.2 Le caratteristiche
dell’azione dello Spirito.
L’agire dello Spirito si manifesta in due direzioni, come utilizzasse
due lunghezze d’onda.
·
L’azione carismatica.
Lo Spirito di Dio irrompe su alcune persone e conferisce loro dei poteri
straordinari, ma solo temporanei, per portare a termine dei
compiti precisi in favore di Israele.
Viene sugli artisti che devono realizzare gli oggetti di culto (Es
31,31) e dà la saggezza a Giuseppe (Gen 41,38). Agisce anche in
Sansone, uno dei condottieri di Israele, conferendogli una forza
straordinaria per combattere i nemici. Suscita i Giudici (Gdc
3,10). Rende i re d’Israele idonei a governare il popolo di Dio.
Investe Saul (1Sam 11,6) e consacra Davide.
“Samuele prese il corno dell’olio e lo consacrò con l’unzione in
mezzo ai suoi fratelli e lo spirito del Signore si posò su Davide
da quel giorno in poi” (1Sam 16, 13).
Lo stesso spirito viene sui profeti di Dio, perché rivelino la cosa
nuova che Dio sta per fare.
E lo spirito di profezia, che ha animato i profeti dell’AT, fino a
Giovanni Battista.
Eliseo chiede i due terzi dello Spirito di Elia (2Re 2,9).
Isaia dice che il Signore lo ha mandato insieme con il suo Spirito (Is
48,16).
Michea dice che la sua forza viene dallo Spirito: “Io sono pieno di
forza con lo spirito del Signore, di giustizia e di coraggio, per
annunziare a Giacobbe le sue colpe, a Israele il suo peccato”
(Mi 3,8).
L’azione carismatica dello spirito di Dio è destinata al bene della
comunità, attraverso le persone che l’hanno ricevuto.
·
L’azione santificante.
E’ diretta a trasformare le persone dall’interno e a dar loro un
cuore nuovo.
Il destinatario di questa azione dello spirito non è la comunità, ma
la singola persona. L’azione santificante nell’AT comincia a
manifestarsi relativamente tardi.
“Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo,
toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne.
Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo i
miei precetti e vi farò osservare e mettere in pratica le mie
leggi” (Ez 36, 26-27).
“Crea in me un cuore
nuovo e donami lo Spirito di santità, di fortezza e di generosità.
Non respingermi dalla tua presenza e non privarmi del tuo santo spirito”
(Sal 51,12-13).
Lo spirito del Signore comincia a configurarsi come una forza di
trasformazione interiore.
2
L’azione dello Spirito nel Nuovo Testamento,
E’
la fase in cui Dio si fa conoscere come Padre e come Figlio che
abitano spazi diversi conservando l’unità e coinvolgendo in
essa gli spazi che abitano.
Il
Padre abita i cieli, il Figlio abita la terra ma uniscono cielo e
terra nel loro amore.
Gesù
diventa il figlio dell’uomo che è animato dallo Spirito di Dio
che abita in lui.
Lo
Spirito non si limita a posarsi su di lui e a guidarlo ma
trasforma Gesù in un uomo nuovo che ama in modo umano e divino.
E’
una forma nuova di presenza che trasforma il vivere umano nel
vivere divino.
Inizia
una relazione in cui i due mondi si intrecciano trasformandosi a
vicenda.
·
Lo
Spirito dà forma a Maria.
L’angelo
annuncia a Maria: “Lo Spirito santo scenderà su di te … Colui
che nascerà sarà dunque santo e chiamato figlio di Dio” (Lc
1,35).
Maria
diventa nello stesso tempo vergine, sposa e madre del Figlio di
Dio e della Chiesa santa rappresentata presso la croce dal
discepolo che Gesù amava (Gv 19,26-27).
Grazie
all’azione dello Spirito Maria anticipa sulla terra la vita del
cielo.
·
Lo Spirito dà forma a Gesù.
Prima lo Spirito ci dona Gesù e poi Gesù ci dona lo Spirito.
Lo
Spirito nel seno di Maria mette insieme natura umana e natura
divina e fa nascere il nuovo Adamo, il primogenito di molti
fratelli (Rm 8,29).
Egli opera costantemente in Gesù; nel battesimo al Giordano scende in lui
in apparenza corporea, come di colomba (Lc 3,32).
Lc 4 descrive la sua azione su Gesù.
Lo conduce nel deserto per quaranta giorni tentato dal diavolo (12) e poi
ritorna nella potenza dello Spirito santo in Galilea dove insegna
nelle sinagoghe (14-15) e a Nazaret, dove dice che si è compiuta
in lui la profezia d’Isaia.
“Lo Spirito del Signore è su di me per questo mi ha consacrato per
annunciare il vangelo ai poveri, la liberazione ai prigionieri, la
vista ai ciechi, la libertà agli oppressi e l’anno del Signore
accetto” (18-21).
A Cafarnao scaccia lo spirito impuro (31-37) e guarisce i malati (38-41).
Lo Spirito è il compagno inseparabile di Gesù, che non fa nulla senza di
lui.
Gesù prega nello Spirito, in particolare quando offre se stesso sulla
croce.
Lo
conferma Ebr 9,13-14: “Il sangue di Cristo, il quale con uno
Spirito eterno offrì se stesso senza macchia a Dio, purificherà
la nostra coscienza dalle opere morte, per servire il Dio vivente”
(cf. anche Ebr 9,14).
·
Lo
Spirito dà forma a coloro che entrano in relazione con Gesù.
Chi
entra in relazione con Gesù di Nazareth entra in relazione con il
Padre. Quando lo Spirito mette in relazione con Gesù scaturisce
una situazione esistenziale nuova.
Trasforma
i pescatori in pescatori di uomini. Essi non abbandonano la loro
professione ma diventano pescatori nella prospettiva del regno dei
cieli (cf. Mc 1,17).
Trasforma
i peccatori riconciliandoli con Dio in un’esperienza di gioia (Lc
7,36-50).
Converte
la peccatrice della città facendola passare “dai suoi molti
peccati” ad “amare molto” attraverso l’esperienza della
fede.
Trasforma
i malati. Infatti, da Gesù esce una forza che guarisce.
“Qualcuno
mi ha toccato. Ho sentito una forza uscire da me” (Lc 8, 40-48).
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