LO
SPIRITO, TRASFORMA LA COMUNITA' IN FAMIGLIA DI DIO
Il
libro degli Atti, al cap. 2, delinea come si è formata la comunità
cristiana e rivela il ruolo decisivo svolto dallo Spirito Santo.
1
La Pentecoste
1 Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si
trovavano tutti insieme nello stesso luogo. 2 Venne
all'improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte
gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. 3
Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si
posarono su ciascuno di loro; 4 ed essi furono tutti
pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue
come lo Spirito dava loro il potere d'esprimersi.
Si
trovavano allora in Gerusalemme Giudei osservanti di ogni nazione.
Essi, fuori di sé per lo stupore dicevano: 11«li
udiamo annunziare nelle nostre lingue le grandi opere di Dio».
Il racconto presenta l’evento della pentecoste cristiana e la
trasformazione che lo Spirito ha operato nella Chiesa nascente.
Dallo Spirito viene il potere di esprimere la Parola, di annunciare le
grandi opere di Dio nelle lingue e nelle culture umane e
l’inaugurazione del cammino della Chiesa.
Da questo momento le cose cambiano.
Senza
lo Spirito Santo, Dio è lontano; Cristo è una memoria del
passato; l’autorità è una dominazione; la missione è una propaganda; l’agire cristiano è una
morale da schiavi.
Con
lo Spirito Santo, Dio è presente; Cristo vive oggi; l’autorità
è servizio liberatore; la missione è una Pentecoste; l’agire dei cristiani è deificato.
Che
cosa fa lo Spirito?
2
L’annuncio degli apostoli.
Pietro
evoca l’effusione dello Spirito Santo predetta da Gioele e la
collega all’effusione dello Spirito operata da Gesù glorificato
nella pentecoste cristiana.
La
profezia, le visioni e i sogni sono indicativi del futuro che Dio
prepara all’umanità e sono effetto dell’azione dello Spirito.
14
Allora Pietro, levatosi in piedi con gli altri Undici, parlò a
voce alta così: “16 Accade invece quello che
predisse il profeta Gioele: 17
Negli ultimi giorni, dice il Signore,
Io effonderò il mio Spirito sopra ogni persona;
i vostri figli e le vostre figlie profeteranno,
i vostri giovani avranno visioni
e i vostri anziani faranno dei sogni.
18 E anche sui miei servi e sulle mie serve in
quei giorni effonderò il mio Spirito ed essi profeteranno.
Il
dono dello Spirito è frutto della pasqua di Gesù.
22
Uomini d'Israele, ascoltate queste parole: Gesù di Nazaret - uomo
accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e
segni, che Dio stesso operò fra di voi per opera sua, come voi
ben sapete -, 23 dopo che, secondo il prestabilito
disegno e la prescienza di Dio, fu consegnato a voi, voi l'avete
inchiodato sulla croce per mano di empi e l'avete ucciso. 24
Ma Dio lo ha risuscitato, sciogliendolo dalle angosce della morte.
L’iniziativa
di mandare lo Spirito è del Padre e del Figlio e manifesta la
signoria di Gesù.
32
Questo Gesù Dio l'ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni. 33
Innalzato pertanto alla destra di Dio e dopo aver ricevuto dal
Padre lo Spirito Santo che egli aveva promesso, lo ha effuso, come
voi stessi potete vedere e udire. 36 Sappia dunque con
certezza tutta la casa di Israele che Dio ha costituito Signore e
Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso!”.
Chi
crede a questo annuncio viene battezzato nello Spirito e diventa
membro della Chiesa, famiglia del Signore. Siamo stati battezzati
in un solo Spirito (1Cor 12,13).
41
Allora coloro che accolsero la sua parola furono battezzati e quel
giorno si unirono a loro circa tremila persone.
3
La prima comunità cristiana
La
Chiesa si manifesta come realtà nuova, superiore alla comunità
di Israele per quello che Dio crea in essa.
42
Erano assidui nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e
nell'unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere. 43
Un senso di timore era in tutti e prodigi e segni avvenivano per
opera degli apostoli. 44 Tutti coloro che erano
diventati credenti stavano insieme e tenevano ogni cosa in comune;
45 chi aveva proprietà e sostanze le vendeva e ne
faceva parte a tutti, secondo il bisogno di ciascuno. 46
Ogni giorno tutti insieme frequentavano il tempio e spezzavano il
pane a casa prendendo i pasti con letizia e semplicità di cuore, 47
lodando Dio e godendo la simpatia di tutto il popolo. 48
Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli
che erano salvati.
Questo
racconto ci permette di individuare le trasformazioni operate
dallo Spirito.
La
Chiesa si configura come una comunità umana che vive sulla terra
e nella storia ma viene trasformata in realtà divina. La Chiesa
diventa il nuovo corpo di Cristo, una realtà sacramentale che
fonde la vita umana e quella divina in un'unica esistenza.
Il
compenetrarsi tra umano e divino è operato dallo Spirito lungo i
percorsi vissuti da Gesù.
3.1
Ascolto
della parola di Dio.
Gli
Apostoli sono i testimoni accreditati della risurrezione, della
predicazione e dei segni operati da Gesù. La loro testimonianza
si esprime nel dare loro continuità nella storia secondo la
missione ricevuta da Gesù. La nuova alleanza, nata dalla croce,
vive nella famiglia di Dio, di cui la madre di Gesù e il
discepolo che egli amava erano la primizia feconda. Da questa
testimonianza scaturiscono la fede e le Scritture del NT.
E’
l’annuncio fondante la nuova alleanza.
Da
questa evangelizzazione scaturiscono la fede della Chiesa e le
Scritture del NT.
Egli conduce alla prova, ma assiste nella lotta perché i discepoli escano
vincenti.
L’azione
dello Spirito nella parola sarà decisiva nel momento della prova.
“Non
preoccupatevi di come o di che cosa dovrete dire. Non siete
infatti voi a parlare ma è lo Spirito del Padre vostro che parla
in voi” (Mt 10,19-20).
La
parola provoca l’ardere del cuore, la conversione, la fede e
l’adesione alla comunità.
Lo
Spirito dice alla Chiesa, lungo la sua storia, le cose che Gesù
non ha potuto dire mentre era nel mondo, perché i discepoli non
erano ancora capaci di conoscerle e viverle.
Lo
Spirito sbuccia la parola di Gesù perché diventi parola di Dio
creatrice di eventi nuovi, che alimenta la nostra via secondo le
nostre necessità. Lo Spirito solo conosce le cose di Dio e le
rivela. Lo Spirito aiuta a condividere e mantenere la parola di
Gesù.
Nella
condivisione nei discepoli iniziano e maturano la comunione
ecclesiale in modo che Gesù stesso vive in loro.
La
fede nella parola provoca l’adesione alla comunità cristiana
creando un vincolo più forte del vincolo di sangue perché fa
appartenere a Dio e al suo Regno.
“A
quanti lo hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di
Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangui né
da volontà di carne né da volontà di uomo ma da Dio sono stati
generati” (Gv 1,12-13).
3.2
La
celebrazione dei segni di Gesù.
“Gesù
fece i Dodici che chiamò anche inviati, perché fossero con lui e
per mandarli ad annunciare e avere il potere di cacciare i
demoni” (Mc 3,14-15).
Se
li era scelti per mezzo dello Spirito Santo (At 1,2).
Allora
essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore
operava insieme con loro e confermava la parola con i prodigi che
la accompagnavano (Mc 16,20).
Lo
Spirito realizzerà la promessa, che è per quanti il Signore Dio
nostro chiamerà (cf. At,2,39). Questa realizzazione avviene nei
sacramenti dell’iniziazione cristiana.
·
Il
battesimo.
Pietro
disse: “Pentitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel
nome di Gesù Cristo per la remissione dei vostri peccati”
(At 2,38). La sera del giorno dopo il sabato Gesù stette in mezzo
ai discepoli e soffiò e disse a loro: “Ricevete lo Spirito
Santo, a chi rimettete i peccati, sono loro rimessi; a chi li
ritenete, sono ritenuti” (Gv 20,22-23).
Il
gesto evoca il soffio creativo delle origini, perché inizi una
nuova creazione.
Questo
avviene quando la potenza dello Spirito Santo fa sì che coloro
che ricevono il battesimo nell’acqua siano sepolti con Cristo
nella morte e con lui risorgano alla vita immortale (cf. Rito del
battesimo).
·
La
confermazione.
Pietro
disse: “Dopo riceverete il dono dello Spirito” (At
2,38).
Il
Vescovo nell’imposizione delle mani invoca lo Spirito perché
confermi i battezzati con la ricchezza dei suoi doni e con
l’unzione crismale li renda pienamente conformi a Cristo (cf.
Rito della confermazione).
·
La
frazione del pane.
46
Ogni giorno tutti insieme spezzavano il pane a casa prendendo i
pasti con letizia e semplicità di cuore, 47 lodando
Dio e godendo la simpatia di tutto il popolo.
Lo
spezzare il pane e il benedire Dio erano i gesti familiari nella
vita con Gesù.
Quando
il Risorto compie questo gesto a Emmaus viene riconosciuto (Lc 24,
31).
Gesù
ha stabilito che questi segni continuino nella memoria della
Chiesa.
Nell’eucaristia
Gesù nutre la Chiesa e lo Spirito santo fa di essa un solo corpo.
Ti
preghiamo umilmente: per la comunione al corpo e al sangue di
Cristo lo Spirito Santo ci riunisca in un solo corpo (cf.
Preghiera eucaristica II).
Donaci
la pienezza dello Spirito Santo perché diventiamo in Cristo un
solo corpo e un solo Spirito (cf. preghiera eucaristica III).
A
tutti coloro che mangeranno di quest’unico pane e berranno di
quest’unico calice, concedi che riuniti in un solo corpo dallo
Spirito santo, diventino offerta viva in Cristo, a lode della tua
gloria (cf. Preghiera eucaristica IV).
·
L’unione
fraterna.
Si
stabilisce tra i fedeli un forte vincolo di fraternità reso
possibile dalla carità di Dio.
Nella
comunità i discepoli stanno insieme e mettono in comune le
proprietà e le sostanze per farne parte a tutti, secondo il
bisogno di ciascuno.
“Questo
è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io
vi ho amati” (Gv 15,12). L’amore dei credenti in Cristo è un
amore sacramentale, amore umano e insieme divino, primizia della
nuova creazione.
4
Il costituirsi della comunità
Intanto
il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano
salvati
(At 2,48).
La
comunità cristiana prende forma così e così cresce spinta dalla
forza dello Spirito.
Quelli
che sono guidati dallo Spirito di Dio sono figli di Dio (Rm 8,14).
L’azione
dello Spirito trasforma i singoli e la comunità.
“E
noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la
gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima
immagine, di gloria in gloria, secondo l’azione dello spirito
del Signore” (2Cor 3,18).
Riscontriamo
nella comunità delle origini i tratti della famiglia di Dio che
nasce dalla croce, e che essa è frutto del fatto che Dio ha
mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio (Gal 4,6). Per
mezzo Cristo possiamo presentarci al Padre in un solo Spirito.
Così
non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei
santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli
apostoli e dei profeti, e avendo come pietra angolare lo stesso
Cristo Gesù. In lui ogni costruzione cresce ben ordinata per
essere tempio santo del Signore; in lui anche voi insieme con gli
altri venite edificati per diventare dimore di Dio per mezzo dello
Spirito (Ef 3, 18-22).
Le possibilità della comunità cristiana dipendono dallo Spirito.
Gesù stesso dice: E’ bene per voi che io me ne vada, perché se non me ne
vado non verrà a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò andato
ve lo manderò (Gv 16,7).
I Padri del deserto distinguono nella vita cristiana tre stadi:
·
La purificazione.
Il battesimo stacca da satana e fa aderire a Cristo e genera la lotta fra
bene e male.
Digiuno e preghiera sono modi di vivere spirituali e desiderio di
elevazione, rinuncia al passeggero e tensione all’eterno. Il
distacco da ciò che ci rende troppo materiali non è disprezzo e
ci impedisce di diventare schiavi. Tutto è buono ma noi dobbiamo
essere liberi per un rapporto permanente con Dio.
·
La contemplazione.
La cresima mette occhi che vedono meglio e di più il Dio della vita.
L’organo della contemplazione è il cuore, dove abita lo Spirito.
“Beati i puri di cuore perché vedranno Dio” (Mt 5,8).
·
La divinizzazione.
L’eucaristia
ci rende consanguinei di Cristo e, come pane quotidiano,
approfondisce il rapporto di comunione con il Cristo, con il Padre
e con la Chiesa che non si esaurisce mai.
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